Atr 42, la verità si allontana

Atr 42, la verità si allontana I giudici di Como hanno rinviato gli atti a quelli di Lecco, il processo slitta a ottobre Atr 42, la verità si allontana Accolta l'eccezione della difesa - «Il magistrato che ha incriminato i nove imputati non era competente territorialmente» -1 parenti delle 37 vittime del disastro aereo: «Non ci aspettavamo una delusione così» COMO — La verità sull'Atr 42 precipitato il 15 ottobre '87 sui monti del Comasco si allontana nel tempo, di almeno sei mesi. I giudici del tribunale di Como, al termine di una camera di consiglio durata due ore, accogliendo l'eccezione presentata dai difensori degli imputati, hanno dichiarato la propria incompetenza territoriale. Gli atti sono stati rinviati al tribunale di Lecco, in quanto l'impatto del «Colibrì», in cui mo-, rirono trentasette persone, si : sarebbe verificato in territorio lecchese. Un cavillo che, oltre a rinviare nel tempo il momento della verità, estromette dal processo il procuratore della Repubblica di Como Mario Del Franco, il magistrato che ha condotto le indagini e che ha ch'esto il rinvio a giudizio di no,. imputati, accusati di disastro aviatorio e omicidio plurimo colposo. Il rinvio degli atti a Lecco tuttavia non modifica lo scenario in cui si colloca la causa. Restano in piedi le conclusioni del procuratore di Como che ancora ieri, prima che i giudici si ritirassero in camera di consiglio, ha cercato di opporsi alle argomentazioni dei difensori. Il magistrato ha sostenuto che le cause del disastro aviatorio si sarebbero verificate nei cieli del territorio di sua competenza. La risposta dei legali dei nove imputati è contenuta in una memoria difensiva, nella quale alcuni argomenti del procuratore Del Franco vengono definiti •manifestamente erronei», a incominciare dal "metodo adottato dal pubblico ministero di procedere attraverso contìnue approssimazioni in termini di tempo e di spazio». Questo, secondo i difensori, -non può che aver condotto a risultati fallaci». -In nessun caso appaiono comunque accettabili nella sede giurisdizionale valutazioni meramente soggettive — si legge ancora nella memoria degli avvocati difensori — effettuate da una parte del processo sul fondamento di propri autonomi calcoli, in una materia di così alta caratterizzazione scientifica e temica; valutazioni per di più in contrasto con specifiche e obiettive risultanze processuali». Valutazioni che hanno fatto breccia nel collegio giudicante se, dopo una camera di consiglio durata un paio d'ore, ha deciso di non dover andare avanti e di rinviare gli atti al tribunale di Lecco. Il processo dovrebbe essere celebrato in autunno, a meno che i magistrati lecche- si non decidano per un ulteriore approfondimento dell'istruttoria. In linea teorica non si può neppure escludere che il tribunale di Lecco decida di chiamare in causa la Cassazione perché rimuova dalla causa qualsiasi dubbio sulla competenza territoriale. Per una questione di spazio, cioè la mancanza di un'aula sufficientemente grande, non si esclude neppure la possibilità che il processo, in autunno, possa essere celebrato nell'aula-bunker del Bassone. La differenza, certamente non di poco conto, sarà perciò rappresentata dal collegio giudicante e dalla pubblica accusa. La decisione dei giudici del tribunale di Como ha riempito di amarezza i familiari di alcune delle vittime che si sono costituiti parte civile. -Mi sento peggio di prima-, ha commentato in lacrime Michele Seminara, l'uomo che ha perso moglie e due figlie. -Proprio non me l'aspettavo», è l'amara considerazione di Giuseppina Del Bello, madre del co-pilota Pierluigi Lamproti. Carla Poccia, vedova del pilota Lamberto Lainè, ha lasciato l'aula del Bassone in lacrime, senza commentare la decisione dei giudici di Como. • Una scelta ragionevole — è la valutazione dell'avvocato Salvemini, difensore dei quattro dirigenti dell'Atr —. Si è evitato di andare avanti per poi vedersi il processo annullato dalla Cassazione». Infine, un commento del pubblico ministero, Del Franco: -Non ho nessuna obiezione da fare, mi rimetto in tutto alla decisione dei giudici, anche se mi riempie di molta amarezza». Marco Marcili

Persone citate: Carla Poccia, Del Franco, Giuseppina Del Bello, Lamberto Lainè, Michele Seminara, Pierluigi Lamproti, Salvemini