E il Tir fa «boom»

E il Tir fa «boom» Da ieri a Torino il Salone del veicolo industriale E il Tir fa «boom» Successo di vendite nell'88 in Italia (+17,4%) - Agnelli: «L'Iveco è pronta alla sfida europea del '93» - Il ministro Santuz: «Ci sarà spazio per tutti» TORINO — L'industria del veicolo industriale pesante sta vivendo un momento particolarmente felice in Italia e in Europa. L'anno scorso la domanda europea ha fatto toccare il massimo storico: 485.000 unità vendute, con un aumento sul 1987 del 12,3%. In Italia l'incremento è stato ancora maggiore, 17,4%. Questi i favorevoli risultati che accompagnano TU0 Salone internazionale del veicolo industriale e commerciale, inaugurato ieri a Torino dal ministro dei Trasporti, Giorgio Santuz. La rassegna, alla quale partecipano 250 espositori di 11 Paesi, resterà aperta fino a martedì 25 aprile. A fare gli onori di casa al Lingotto, dove la manifestazione si svolge, c'erano il presidente della Fiat, Giovanni Agnelli; l'amministratore delegato. Cesare Romiti, il responsabile delle relazioni esterne del Gruppo torinese, Cesare Annibaldi; l'amministratore delegato dell'Iveco, Giorgio Garuzzo; il presidente della giunta regionale, Vittorio Beltraml; il direttore dell'Anna e del Salone, Emilio Di Camillo e Carlo Righini, presidente dellUica, la società organizzatrice della manifestazione. All'avvocato Agnelli è stato chiesto come il principale produttore europeo del settore, l'Iveco, del Gruppo Fiat, si prepara all' prossime scadenze del K<y3. Nell'equilibrio del Gruppo Fiat — ha risposto — l'Iveco è certamente il settore che avrà il maggiore sviluppo, ancor più di quello dell'automobile. Negli autocarri siamo già adesso molto più europei che in tutti gli altri settori-. La rassegna, che è biennale, costituisce un grande appuntamento per i produttori dei veicoli da trasporto su gomma, spina dorsale degli scambi delle merci nel conti- nente europeo dove vivono, producono e consumano 320 milioni di persone. Di qui l'interesse dei costruttori europei che si presentano a Torino con il meglio della loro produzione. L'Iveco, che copre oltre il 20% del mercato continentale, si prepara al futuro con ingenti investimenti, 5000 miliardi in 5 anni. Perché? -Intendiamo portare nei nostri stabilimenti un'automazione e una flessibilità di tipo automobilistico — ha risposto l'amministratore delegato del Gruppo — pur tenendo conto che i nostri pezzi sono pia grandi e i numeri di produzione inferiori». Prima di iniziare la visita agli stands, il ministro, in un rapido scambio di battute con la stampa, sulla presunta intenzione del commissario straordinario delle Ferro¬ vie, Mario Schimbemi, di rifiutare la presidenza dell'Ente ha detto: «La notizia l'ho appresa dai giornali, non posso dire nulla in proposito, ma nell'incontro previsto per oggi verificheremo le reali posizioni. Io, comunque, cercherò di convincerlo a rimanere-. Infine una battuta sui limiti di velocità: • Stiamo lavorando con molto impegno per infondere agli automobilisti una coscienza e una cultura della strada più moderna-. Nella visita al Salone, il ministro ha potuto farsi un'idea della completezza della mostra che va dal furgoncino impiegato in città per le piccole consegne, al grande autoarticolato per le lunghe rotte intemazionali, come il nuovo Turbostar dell'Iveco, da 480 cv di potenza. Secondo i dati più recenti, il 70% dei trasporti si svolge con i camion e, a questo proposito, Santuz, intrattenendosi con gli operatori sull'andamento e sulle previsioni del settore, ha detto: «E' nostra intenzione raddoppiare, entro il 2000, il trasporto nazionale. Ci sarà spazio per tutti, sia per il movimento merci su autocarro che per ferrovia'. In questa atmosfera di sviluppo e di produzione record, l'autotrasporto italiano ha, comunque, le sue difficoltà che sono state esposte ieri al ministro e che saranno oggetto di dibattito nei convegni che si terrano nell'ambito della manifestazione. Tra queste, la maggiore è rappresentata dal blocco delle autorizzazioni per un mai provato eccesso di offerta che, secondo l'Anna, ha danneggiato la competitività intemazionale dei nostri autotrasportatori. H ministro Santuz si è quindi recato all'Iveco, dove ha avuto un incontro con la direzione della Società. L'attenzione del ministro si è focalizzata — è detto in un comunicato dalla società — sui principali problemi del settore, come la grave perdita di competitività del sistema nazionale dell'autotrasporto rispetto alla sempre più agguerrita concorrenza europea, destinata ancora ad aumentare in vista delle scadenze comunitarie. Santuz si è interessato all'evoluzione tecnica del prodotto e soprattutto al sistema, in avanzata fase di sperimentazione, per l'abbattimento dei fumi sugli autobus mediante filtri ceramici, n ministro ha preso atto dei sostanziali progressi riscontrati e ha messo in risalto l'interesse della pubblica amministrazione per questo sistema che pone il nostro Paese all'avanguardia in Europa nel campo dell'ecologia del trasporto urbano. Renzo VQlare Giovanni Agnelli con il ministro Santuz (a destra) al Salone del veicolo industriale dinanzi al nuovo TurboStar Iveco

Luoghi citati: Europa, Italia, Torino