Pietra filosofale del Duemila

Titanio, questo «oro» alla portata di tutti Il metallo usato dall'Enea è tra i più diffusi sulla Terra Titanio, questo «oro» alla portata di tutti Favorisce la fusione più del palladio impiegato da Fleischmann La principale variante introdotta dai ricercatori dell'Enea nel replicare la fusione nucleare fredda è la sostituzione del titanio al palladio usato dagli americani Fleischmann, Pons e Jones. Essenziali sono anche l'introduzione del deuterio in forma gassosa anziché legato nella molecola dell'acqua pesante, e la bassa temperatura a cui avviene il fenomeno, per di più senza ricorrere all'immissione di corrente elettrica. Ma perché proprio il titanio? Quali analogie e quali differenze, eventualmente vantaggiose, ci sono tra questo metallo e il palladio? Il titanio è un metallo che appartiene al quarto gruppo del sistema periodico degli elementi, mentre il palladio appartiene all'ottavo. Dunque due famiglie diverse. Ci sono pero alcune analogie. Entrambi sono metalli di transizione ed entrambi reairiscono vivacemente con l'idrogeno, formando idruri. -Questa proprietà — spiega Adriano Zecchina, professore di chimica-fisica all'Università d' Torino — è ben nota, cosi come lo è per alcune leghe, ad esempio di lantanio e nichel. Il palladio ha la proprietà ài concentrare atomi di idrogeno quasi nel rapporto di uno a uno, cioè un atomo di idrogeno per ogni atomo di palladio. La lega di lantanio-nichel ha un rapporto ancora migliore, di 1 a 1,3. Il titanio può raggiungere un rapporto di 1 a 2: Questa proprietà mette già il titanio in una posizione di vantaggio rispetto al palladio. Ma ci sono altre prerogative che lo favoriscono, n titanio è più disponibile del palladio, collocandosi al nono posto tra gli elementi che costituiscono la crosta terrestre. Inoltre è già molto applicato in metallurgia aeronautica e in altri settori industriali: bulloni di titanio sono resistenti quanto quelli di acciaio, ma pesano circa la metà. • Nella fusione a caldo — spiega ancora Zecchina, che lunedì è intervenuto a Genova a un seminario interdisciplinare proprio su questi problemi — la concentrazione delle particelle che costituiscono il plasina è inevitabilmente piuttosto bassa. In un solido la concentrazione può essere centomila volte maggiore, e questo favorisce l'eventuale processo di fusione». Un ulteriore vantaggio del¬ la soluzione Enea dipende dalla forma in cui il titanio viene utilizzato: trasformandolo in trucioli, quindi con un'ampia superficie rispetto alla massa impiegata, le sue proprietà di catturare il deuterio vengono esaltate. Con tutto ciò rimangono numerosi punti da chiarire riguardo al meccanismo con cui si attua la reazione di fusione nucleare a freddo. Su questo aspetto stanno lavorando intensamente scienziati teorici e sperimentali. Una strada che viene battuta è quella di prendere in considerazione gli elettroni degli strati più interni degli atomi di titanio. Come si sa. i nuclei atomici sono costituiti da particelle cariche positivamente (protoni) e da neutroni: intomo si distribuiscono gli elettroni (22 nel caso del titanio) in strati successivi, a ognuno dei quali corrisponde un preciso livello di energia. Gli elettroni esterni possono essere rimossi con poca energia, quelli interni ne richiedono di più. Non si esclude che siano proprio gli elettroni interni, con la loro maggiore energia, a svolgere un ruolo importante nel promuovere la fusione del deuterio. p.b.

Persone citate: Adriano Zecchina, Fleischmann, Jones, Pons, Zecchina

Luoghi citati: Genova, Torino