Caccia al navigatore con la rabbia

Caccia al navigatore con la rabbia Lotta contro il tempo per salvare il francese morso in Gabon da un cane idrofobo Caccia al navigatore con la rabbia NOSTRO SERVIZIO PARIGI — Sarebbe stato avvistato al largo di Cotonou, nel Benin, il medico francese Régis Braud, morsicato da un cane rabbioso. L'incidente era avvenuto poche ore prima che Braud salpasse da Port-Gentil, nel Gabon, alla volta di Dakar, sulla sua imbarcazione, n medico era partito con la moglie e la figlioletta di sei mesi ignorando che il cane fosse affetto dalla terribile malattia. L'avvistamento sarebbe stato fatto da un pescatore europeo, che non ha però potuto prendere contatto con l'imbarcazione del medico, un First 35 battezzato -Denis Island» che ha lo scafo color avorio con una banda rossa e il velame bianco. Il pescatore ha detto che la barca -faceva rotta verso Ovest con difficoltà'. E' una corsa contro il tempo per scongiurare il peggio, prima che la malattia raggiunga la fase acuta. Si sa che 11 periodo di incubazione della rabbia varia da pochi giorni a tre mesi: la media è di 35-40 giorni, il che permette di non essere pessimisti su un intervento ancora tempestivo. Molto dipende dal punto in cui il cane ha affondato i denti: il massimo del rischio si corre se è sul volto o sulla testa, mentre diminuisce man mano che la localizzazione diventa periferica. Non vi è invece praticamente pericolo che la rabbia contagi la moglie o la figlioletta di Braud, anche se rimane una remota ipotesi che il virus presente nella saliva possa essere trasmesso con un bacio. E' soltanto un rischio teorico, ma in ogni caso il personale degli ospedali si vaccina ogni volta che viene ricoverato un paziente idrofobo. Se non si interviene prontamente dopo il morso, si ha un'incubazione durante la quale il virus si propaga al cervello; poi di colpo sopravviene la fase acuta, caratterizzata da stato ansioso e ipereccita¬ bilità, convulsioni e deliri improvvisi, blocco prima dei muscoli respiratori e poi di tutto l'apparato muscolare. La ricerca del dottor Braud, alla quale prendono parte anche forze francesi di stanza in Senegal, è resa più drammatica dalla consapevolezza che nella fase acuta non vi è più speranza di salvare il paziente: l'esperienza è purtroppo negativa in cento casi su cento. Fonti di Parigi sostengono che in Francia non si registrano casi di rabbia dal 1968, se si eccettua qualche raro paziente che aveva contratto la malattia all'estero, soprattutto in Africa. L'anno scorso sono state registrate 18 mila aggressioni da parte di cani: in metà dei casi si è potuta accertare l'assenza di rabbia direttamente sull'animale; negli altri casi, non essendo stato possibile ritrovare il cane, si è dovuti ricorrere alla vaccinazione. e. st.

Persone citate: Port-gentil

Luoghi citati: Africa, Benin, Dakar, Francia, Gabon, Parigi