A Tokyo l'albero dei miliardi di Fernando Mezzetti

A Tokyo l'albero dei miliardi Misteriosi sacchi pieni di yen in un boschetto di bambù A Tokyo l'albero dei miliardi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — Un boschetto di bambù alla periferia di Kawasaki. alle porte dilla capitale, è un angolino dove apparentemente avvengono «miracoli» ma dove — più probabilmente — invece che una favola si svolge una qualche sordida storia. Mercoledì scorso il proprietario d'un ristorante in cerca di germogli di bambù, vi ha trovata una sacca piena di 130 milioni di yen, pari a un miliardo e 300 milioni di lire. Domenica, un impiegato a passeggio con la famiglia, ha trovato nello stesso bosco un sacco da rifiuti con 90 milioni di yen, 900 milioni di lire. Mentre il Paese è scosso dallo scandalo Recruit, in cui sono coinvolti i più eminenti politici, molti ipotizzano che i ritrovamenti siano parti di fondi neri di cui qualcuno ha voluto sbarazzarsi. Altri so¬ spettano che si tratti di trasferimenti di «capitali» da parte di malviventi, oscuri segnali tra bande. Il denaro è tecnicamente «pulito», viene da banche il cui timbro è ancora sulle fascette, ma è «sporco» come origini. Poco dopo che si era sparsa, domenica pomeriggio, la notizia del secondo ritrovamento, il boschetto è stato obiettivo di assalti e mèta di speranzosi pellegrinaggi da parte di centinaia di persone. Con perfetto e non sorprendente senso organizzativo, tutto giapponese, si è costituito sul posto il -Caecia-adaliri-centomilioni-di-ycn Club", con regole di ripartizione in caso di successo. La polizia ha circondato il boschetto, non riconoscendo il diritto d'inoltrarvisi né ai soci della neonata associazione, né ad altri cercatori. Molti hanno cercato di dare l'assalto al bosco avvicinandosi dal bordo costeggiato dall'autostrada, e si è creato un grande ingorgo. Il primo tesoro: pacchi di banconote in una sacca di plastica, è stato trovato mercoledi scorso; il cercatore di germogli di bambù vi è inciampato ed ha corso il rischio di rompersi il naso contro un tronco. Il denaro era in pacclii da dieci milioni di lire ciascuno confezionati da una banca; alcune mazzette erano parzialmente marce, rovinate dalla pioggia. L'uomo li ha consegnati alla polizia. L'inchiesta appare difficilissima: nessuno ha mai denunciato lo smarrimento o il furto di tali cifre. Domenica, nuovo ritrovamento. Questa volta il denaro era in una sacca da rifiuti; le banconote erano ben conservate. Oltre alla polizia sulla vicenda si stanno sbizzarrendo gli autori di romanzi gialli. Uno dei più famosi — Seicho Matsumoto — pensa che si tratti di sovvenzioni politiche, delle quali 1 ignoto beneficiario si è voluto sbarazzare in un momento in cui sta esplodendo lo scandalo Recntit che ha già investito altissimi esponenti politici. E a questo proposito lo scrittore fa rilevare che il ritrovamento è avvenuto a'Kawasaki, la città in cui l'estate scorsa ebbe origine appunto — da un fatto minore — il caso che sta travolgendo il governo. Mentre tutti si interrogano sulle possibili soluzioni del giallo, due sperano ardentemente che non si arrivi ad alcun epilogo: i due cittadini che hanno trovato le sacche il cui contenuto — secondo la legge — spetta loro, se entro sei mesi non si fanno vivi i legittimi proprietari. Fernando Mezzetti

Persone citate: Kawasaki, Seicho Matsumoto

Luoghi citati: Tokyo