Ma è stato solo un ballo in maschera

Ma è stato solo un ballo in maschera? Ma è stato solo un ballo in maschera? DAL NOSTRO INVIATO LECCE — Anche i tulipani appassiscono, però non è ancora la stagione: non c'era neppure la nebbia, anzi a tratti un cielo azzurro squillante eppure Pezzella è ripiombato a Parma, nel famoso Parma-Bari e non ha fischiato un mani-rigore grosso come una casa di Tassotti appunto come se ci fosse la nebbia ed il fallo non fosse visibile. Per compensazione non ha fischiato neppure quello successivo su Baresi (entratacela da tergo di Vanoli) ma se l'avesse fatto, come poteva poi uscire dallo stadio? Deludono gli olandesi nella giornata in cui Sacchi chiedeva una prova di carattere: senza il solito Virdis, autore della 10J rete di campionato, senza quel Pezzella non vedente, il Milan avrebbe incassato una brutta sconfitta. A differenza della Juventus, il Milan non può neppure lamentarsi del caldo perché e tornato il sole ma la temperatura era primaverile: il problema e la deconcentrazione generale sul campionato oppure concentrazione eccessiva sulla Coppa. La risposta mercoledì: sulla prova di ieri si possono dare giudizi destinati, è probabile, ad essere cancellati dalla prossima prova. Vale a dire gran delusione da parte dei due olandesi d'attacco, più Van Basten che Gullit perché quest'ulti- mo nella ripresa ha corso come un matto anche se è evidente che manca la lucidità necessaria. Gullit si è appesantito per cui complica ogni azione: è riuscito anche a bucare incredibilmente un pallone normale, proprio perché la fretta lo porta a sbagliare. Van Basten non aveva voglia di giocare, oltretutto aveva contro un ottimo Baroni, il giovanotto di 26 anni che rientra nelle mire della Juventus. Baroni ha messo la museruola a Van Basten, ha giocato con correttezza a differenza di Vanoli che ha malmenato Gullit e tutti quelli che gli capitavano in zona. Ad un certo punto, essendo già ammonito, Mazzone per disperazione l'ha spostato chiamando Benedetti all'incombenza. Ancora nel finale. Vanoli ha rischiato una seconda ammonizione ma l'arbitro l'ha evi¬ tato perché sarebbe crollato lo stadio dopo la -nefandezza» del mancato rigore per il braccio levato di Tassotti (i tifosi, ovviamente, hanno fatto presto a dimenticare l'atterramento di Baresi, episodio anch'esso da rigore). Oltretutto a Lecce vantano oramai un lungo elenco di torti da parte della classe arbitrale: Lo Bello ha negato un rigore per un mani del comasco Verza. insomma qualcuno parla di persecuzione. Sull'episodio-Tassotti c'è poco da discutere però è grave che un arbitro di questa levatura non abbia la prontezza per punirlo come si deve. E' successo al 54', sull'I a 1, quando Nobile dalla sinistra ha cercato il cross in area: Tassotti, istintivamente, ha sollevato il braccio destro e ha deviato il pallone. Pezzella era li, a pochi metri; ha visto benissimo ma ha lasciato passare un attimo e poi, fra lo stupore generale, ha fatto cenno di proseguire. Quattro minuti dopo ecco il bis con Vanoli che stendeva Baresi: e chi aveva il coraggio di fischiare? Sacchi ha potuto collaudare per 27' anche Filippo Galli, assente dai campi da ottobre, ma si è trattato di una prova senza possibilità di valutazione anche se il difensore si è battuto come un leone, n suo ingresso ha permesso a Rijkaard di avanzare, di contribuire ad un maggiore pressing contro un Lecce che ha rallentato il ritmo, oramai pago del pareggio. Poi nel finale, Baresi ha rischiato l'autogol e subito dopo Benedetti ha sfiorato il gol-bis. Sui due gol, è presto detto: su angolo di Barbas al 5', Benedetti in tuffo aveva segnato e 4' dopo Vanoli sbagliava incredibilmente il raddoppio, n pareggio al 26' dopo che Gullit, a sua volta, aveva mancato una grossa occasione su traversone di Colombo e dopo che Costacurta (25') aveva calpito il palo. Virdis chiamava in azione Van Basten che per la prima ed unica volta rispondeva con un uno-due che metteva Pietro Paolo nelle condizioni di segnare. Poi due grandi parate di Galli, il rigore non rigore e, tutto sommato, un risultato che accontenta tutti. Giorgio Ciancioli!

Luoghi citati: Lecce, Parma