La finanza spinge la tecnologia

La finanza spinge la tecnologia La finanza spinge la tecnologia A Torino banchieri e industria a confronto su credito ed innovazione - Cosa offrono alle imprese le banche e lo Stato TORINO — 'Come ministro del Tesoro apprezzo che si dica "i quattrini ci sono, manca l'innovazione"», dice Giuliano Amato, intervenuto al convegno sull'innovazione tecnologica nella piccola e media Impresa che si è tenuto ieri a Torino. Per il ministro del Tesoro la situazione è chiara: non mancano i quattrini per l'innovazione, semmai c'è incertezza sulla direzione che deve prendere il mutamento tecnologico. n rapporto tra finanza e innovazione non è idilliaco, lo Stato ha ancora strada da fare nella ricerca di strumenti adatti ed anche le banche scontano 11 ritardo con cui hanno notato alcuni fenomeni. Innovare è, comunque, una necessità per le piccole imprese. A questo scopo abbondano testi come la legge Sabatini o la legge 46 del 1982, che forniscono contributi a fondo perduto fino al 50% dell'investimento, destinati specificamente alle pic¬ cole e medie imprese. Ed i canali di informazione funzionano se, come emerge dalla ricerca, l'84% delle Imprese che hanno attuato Innovazioni nell'ultimo quinquennio (e che sono oltre l'80% del totale) hanno fatto ricorso ad almeno un finanziamento pubblico agevolato. La tendenza non è però sempre positiva secondo Amato, per il quale «è uno sbaglio ritenere che alle imprese debba essere dato a tutti i costi denaro agevolato, ma è sufficiente che ì crediti ci siano e a condizioni di mercato». Per quanto riguarda i servizi finanziari offerti alla piccola e media impresa il sistema bancario sembra essere più avanti dello Stato, ha detto sempre il ministro del Tesoro, facendo particolare riferimento alla funzione svolta dai Mediocrediti regionali. D'altro parere il presidente dell'Imi Luigi Arcuti. Alle deficienze del sistema bancario tradizionale — ha detto — si è potuto sopperire solo con le merchant bank che nel giro di tre anni hanno fornito circa 1000 miliardi per lo sviluppo tecnologico delle imprese. Una conferma del ruolo delle banche in questo settore viene invece da Pier Carlo Marengo, amministratore delegato del Credito italiano, che ha confermato come lo scorso anno l'erogazione di credito alle aziende del suo istituto sia aumentata del 10% subendo però un calo del 20% per quanto riguarda le grandi aziende ed un Incremento del 30% per i prestiti alle piccole e medie imprese. Marengo ha anche parlato della necessità di una 'doppia cultura» del sistema bancario che sappia adeguarsi alle richieste delle imprese minori. Giorgio Frignarli, presidente della Finpiemonte ha auspicato infine che si dia presto il via alle «finanziarie partecipative di sviluppo». f. man.

Persone citate: Giorgio Frignarli, Giuliano Amato, Luigi Arcuti, Pier Carlo Marengo, Sabatini

Luoghi citati: Torino