Ecco la Dakar degli sciatori di Gigi Mattana

Ecco la Dakar degli sciatori Tra il Bianco e il Cervino Ecco la Dakar degli sciatori Otto giorni di prove speciali cronometrate DAL NOSTRO INVIATO CERVINIA - Sulle Alpi c'è ancora spazio per l'avventura. Le grandi nevicate primaverili renderanno le montagne valdostane un severo terreno di gioco per le squadre che fra qualche giorno (partenza domani, arrivo il 24 aprile) disputeranno la quarta edizione del ••Raid Blanc». Nata nel 1986 da un'idea di Thierry Sabine (che purtroppo, precipitato con l'elicottero su una duna del Mali, non potè vederne nemmeno la prima edizione di Les Arcs) il -Raid Blanc» è una gara insolita, unica spettacolare. Il regolamento è quello di un rally automobilistico, con un occhio costante al cronometro e alle tabelle di penalizzazione, tanto'che non e improprio parlare di -Dakar delle nevi». Nelle grandi linee il regolamento è abbastanza semplice: una settimana sci ai piedi (circa seimila metri di dislivello in salita e quarantamila in discesa) fra Monte Bianco, Gran Paradiso. Cervino e Monte Rosa, inframmezzati da spostamenti in auto nei fondovalle e naturalmente dall'uso di funivie e seggiovie per raggiungere spesso le alte quote (ma non mancano le risalite con le pelli di foca). Le squadre sono formate da 5 persone d'iscrizione costa circa 7 milioni) e il caposquadra deve necessariamente essere una guida alpina. Al via saranno 35 equipes di cui quattro italiane (Madonna di Campiglio. Folgarida-Marilleva. la cuneese Viola St. Grée e la rivista Sci»). Dopo un prologo fra La Rosiere e La Thuile per stabilire l'ordine di partenza, il 19 aprile comincerà la sfida sui due versanti del Monte Bianco, dal Toula alla Vallee Bianche ai ripidi pendii dei Grands Montets dove i con¬ correnti bivaccheranno nella neve. Il giorno dopo discesa del ghiacciaio della Brenva, trasferimento in auto in Valsavarenche e salita al rifugio Vittorio Emanuele, n ventuno salita al Gran Paradiso, prove speciali nella zona di Pila e trasferimento a Cervinia dove, prima di dormire in una tendopoli, ci sarà ancora tempo per un tiratissimo gigante su! Furggen. I tre giorni successivi sono l'apoteosi del fuoripista a cavallo del Rosa, toccando Zermatt. Champoluc, Gressoney, Alagna e dormendo al rifugio GniMti per concludere la fatica il ventiquattro con la veloce scivolata lungo il Ventina giù fino a Cervinia. Se non si hanno ambizioni di vittoria, se il tempo e clemente, il -Raid Blanc» può anche essere una faticosa ma piacevole evasione; l'hanno già corso piloti come Tambay e Andruet e velisti come Florence Arthaud ed Eric Tabarly (ma il grande navigatore bretone disse che si stancava meno in una Ostar). In ogni caso non c'e spazio per l'improvvisazione. Anche se gli organizzatori (quindici guide alpine per tracciare il percorso, sei medici, dieci alpinisti e un elicottero per i soccorsi, una dozzina di cronometristi, un'equipe di supporto che assicura i pasti e gli spostamenti i garantiscono uno svolgimento senza intoppi, la prova resta durissima. Soltanto sci, scarpe •1 e abbigliamento o.jiio liberi; ogni concorrente deve obbligatoriamente essere munito di casco, pelli di foca, coperta termica, imbragatura. sacco a pelo, ramponi, •bip» antivalar.ghe. corde, bussola, razzi di soccorso e le mille altre cose indispensabili in una "haute mute». Gigi Mattana

Persone citate: Andruet, Blanc, Eric Tabarly, Florence Arthaud, Tambay, Thierry Sabine, Viola St

Luoghi citati: Campiglio, Dakar, La Thuile, Mali, Pila, Valsavarenche