«Grazie d'avermi fatta piangere»

«Grazie d'avermi fatta piangere» CLAIRE BLOOM RICORDA «Grazie d'avermi fatta piangere» Claire Bloom con Chaplin in «Luci della ribalta» Nel 1951 venni scritturata come protagonista femminile accanto a Charlie Chaplin nel suo film Luci della ributta; dovevo recitare con lui e venir diretta da lui. Per Chaplin ogni attore era uno strumento; sapeva esattamente come ciascuno dovesse recitare. Nulla veniva lasciato al caso: il caso non esisteva, esisteva soltanto il genio dittatoriale di Chaplin. Quando cominciammo a girare, capii quanto utili fossero le sue prove meticolose. Chaplin si trovava bene con me, e io ero immensamente felice d'essergli piaciuta. I! mio primo vero banco di prova arrivò al momento in cui si passò dalle prime scene più semplici a scene che esigevano un coinvolgimento emotivo eccezionale per un'attrice di diciannove anni al suo primo film. Per esempio le vene tese, clamorosamente strappalacrime, in cui Teresa paralizzata scopre di poter essere di nuovo capace di camminare, grazie all'incoraggiamento del vecchio clown recitato da Chaplin. Ero un'attrice giovane, e mi riusciva difficile piangere a comando. La mattina in cui dovevamo girare quella sequenza, venni chiamata nel camerino di Chaplin. Mi disse che dovevo affrontare la scena «tecnicamente»: non voleva che io mi logorassi emotivamente. Quando ubbidii, però, Chaplin s'infuriò. Io scoppiai a piangere, protestai che avevo fatto esattamente quanto mi aveva detto di fare. Questo moltiplicò la sua furia indignata alla re Lear: «La recitazione tecnica non esiste, esiste soliamo la cattiva recitazione.'». A queste parole crollai del tutto emotivamente, e lui prontamente ne approfittò. La troupe, cui Chaplin aveva ordinato di stare lì accanto, girò la scena. Chaplin aveva ottenuto da me esattamente l'emozione che voleva. Il mio caro Charlie, indimenticabile, nato cent'anni fa, aveva fatto di me un'attrice. Non mi è mai più accaduto sul set d'un film nulla di neppure paragonabile a quella prima esperienza con il maestro astutamente plagiario. Claire Bloom Copyright del «New York Times» e per l'Italia di «La Stampa»

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