Un padre-maestro ammirato e poco amato di Lietta Tornabuoni

Un padre-maestro ammirato e poco amato IL CONFUSO DESTINO DEI SUOI DIECI FIGLI, TUTTI ATTORI, TUTTI DISOBBEDIENTI Un padre-maestro ammirato e poco amato Tutti nello spettacolo e senza speciale glamour, quindi tutti disobbedienti. Ai suoi figli Chaplin avrebbe voluto dare quello che pensava avessero i figli di re o i figli dei grandi ricchi, quello che lui non aveva avuto: istruzione alta, rigore, ordine, benessere e bellezza, viaggi, ville cri parco, distinzione elegante, solide professioni intellettuali se proprio volevano lavorare. Non riuscì invece a tenerli lontani dalla recitazione né a farne persone autonome da lui. La stirpe del mago del cinema ha avuto il destino di tanti figli d'uomini geniali, celebri o importanti, dall'Ego smisurato: conflitto e competizione col padre, pulsioni autodistruttive, trasgressione e imitazione velleitaria, mancanza d'autostima, dipendenza per sempre. Charlie Chaplin ebbe quattro mogli, a volte mogli-bambine, giovanissime sposate a scanso di guai giudiziari: con Mildred Harris, sposata nel 1918. il matrimonio durò appena due anni: con Lillita McMurray detta Lita Grey, sposata nel 1924, durò quattro anni; con Paulette Goddard, sposata nel 1936 durante un viaggio in Estremo Oriente, il divorzio arrivò dopo sei anni; Oona O'Neil, sposata nel 1943 (lui aveva 54 anni, lei 18) fu la vera moglie della vita, in un matrimonio durato trentaquattro anni sino alla morte di lui, a ottantotto anni, nel 1977. Chaplin ebbe undici figli: il primo, Norman, figlio di Mildred Harris, visse soltanto tre giorni; il secondo, Charles jr. (figlio, come Sidney, di Lita Grey) morì quasi dieci anni prima del padre senza aver combinato granché oltre bere troppo e scrivere un libro interessante pubblicato in Italia da Rizzoli col titolo Charlot mio padre; il terzo, Sidney, che era un uomo bellissimo, adesso ha sessantatré anni e dopo una modesta ma simpatica carriera d'attore iniziata in film del padre s'è messo in piacevole pensione. Cìli otto figli di Chaplin e di Oona O'Neil hanno compiuto percorsi anche confusi. La pri¬ mogenita Geraldinc, che ora ha 45 anni, se ne andò prestissimo di casa per studiare balletto classico alla Royal Ballet School di Londra; è diventata un'attrice nota in film di David Lean, Carlos Saura, Bob Altman, Claude Lelouch, Alan Rudolph; ha vissuto per lo più in Spagna con Carlos Saura, da cui ha avuto un figlio; una bambina chiamata Oona le è nata tre anni fa, il padre è un fotografo cileno, Patricio Costella. Michael, che ora ha 43 anni, se ne andò subito pure lui, in aspra polemica col padre: a Londra frequentò la Royal Academy of Dramatic Aris, recitò in qualche film e prese un po' di droga, incise dischi di canzoni pop, si sposò, scrisse un duro libro anti-Chaplin, rimase senza soldi; quando nel 1965 chiese il sussidio di disoccupazione e il fatto parve scandaloso, la madre commentò secca: «Abbiamo il diritto di deplorare un figlio che fa la vita del beatnik. Se ha rifiutato ostinatamente di studiare, dovrebbe trovarsi un posto e lavorare»; riconciliato coi genitori. Michael fa l'agricoltore in Francia e ha sette figli- Josephine, che ora ha 40 anni, se ne andò di casa per amore di Nicola Sistovaris, tentò il teatro, il cinema e la televisione, sposò l'attore francese Maurice Ronet; dopo la morte tragica del marito avvenuta nel 1983 ha ripreso un poco a recitare. Victoria, oggi trentottenne, è forse tra i figli quella più simile al padre per certi aspetti: Chaplin, che l'amava molto, s'infuriò quando nel 1969 la figlia prediletta sparì di casa senza dir niente a nessuno per andar¬ sene con il giovane attore francese Jean-Baptiste Thierrée, figlio d'un operaio della Renault deciso a diventare clown e a mettere su un proprio circo; la coppia (lui clown, lei funambola) recitò pure ne / clown di Fellini; il loro itinerante Cirque Imaginaire gira in tournée per l'Europa e dieci anni fa s'è visto anche in Italia, la loro città-base è Parigi; insieme con loro e con i loro due figli Chaplin assistè al suo ultimo spettacolo, al Circo Knie. Eugene, 36 anni, è il figlio ri- masto più vicino alla madre vedova. Jane. 32 anni, fa cinema sperimentale. Annie, detta dal padre Annette. 30 anni, ha debuttato come attrice cinematografica nel 1984. in A Sense of Wonder di Martin Donovan. Christopher, 27 anni, un po' musicista e un po' attore, ha recitato nel 1984 nel pastrocchiato film Wliere is Parsifal?; ha debuttato come regista nel 1987 con la supervisione di Charlot, spettacolo di «fotogrammi teatrali^ messo in scena dalla compagnia italiana «La piccionaia» di Vicenza: scene famose delle comiche del padre, storia degli esordi, traumi all'avvento del cinema sonoro, // dittatore. Rispetto immenso e poco amore sembrano i sentimenti dominanti dei figli di Chaplin, e si può capire. Nella grande famiglia riunita all'incantevole Manoir de Ban a Corsier sur Vevey in Svizzera, il gap generazionale era troppo forte: Chaplin aveva 55 anni quando nacque Geraldine, prima figlia sua e di Oona O'Neil, e ne aveva 73 quando nacque il loro ultimo figlio Christopher. Il padre vecchio pretendeva disciplina, compostezza e silenzio, educazione rigida, prediligeva i collegi (se Charles jr. c Sidney erano stati mandati in un convitto militare, alle ragazze era toccato in semiconvitto un collegio cattolico): ai figli negli Anni Sessanta «quelle idee apparivano arcaiche e repressive», scrive David Robinson nel¬ la biografia Chaplin pubblicata in Italia da Marsilio. Il padre geniale poneva sempre al primo posto il proprio lavoro, la madre lo proteggeva in ogni modo: fare sì che i figli non gli dessero fastidio era il compito essenziale delle governanti. Il padre vittima d'ingiustizie politico-giudiziarie e di tante esperienze negative predicava la diffidenza più che la fiducia verso gli altri: gli amici dei figli venivano esaminati severamente, e raramente promossi. Il padre legatissimo alla madre formava con lei una coppia così stretta e autosufficiente da far sentire i figli quasi intrusi, esclusi da quell'alleanza coniugale. Il padre maestro del cinema era contraddittorio: fu proprio lui a far debuttare come attori, se servivano a un suo film, quei figli che voleva destinati a un'altra vita. Luci della ribalta rimane in questo senso un'esemplare riunione famigliare: Sidney CHolin vi recitava la parte del luUficista povero innamorato di Teresa-Claire Bloom (e anche fuori del set i due si amarono): Charles jr. aveva un piccolo ruolo di clown nel balletto: Geraldine, Michael e Josephine erano i tre ragazzini incuriositi dall'ondeggiare di Calvero-Chaplin ubriaco; e Oona O'Neil fece da con- trofigura alla protagonista in alcune scene aggiunte. A Michael bambino il padre affidò in Un re a New York la parte difficile del ragazzino figlio di genitori di sinistra inquisiti dal Comitato per le attività antiamericane, che scappa di scuola per sottrarsi agli interrogatori e non tradire padre e madre, che fa amicizia col re, che viene sequestrato dall'Fbi, che alla fine è schiacciato da vergogna, spavento e umiliazione per aver fatto la spia. Sidney, Geraldine e Josephine ebbero da Chaplin parti importanti o minime pure ne Im contessa dì Hong Kong. A Victoria protagonista il padre aveva destinato il suo ultimo film, scritto e mai realizzato, 77ic Freak, storia d'una ragazza che una mattina si sveglia e si trova mutata in gallina: persino le ali da gallina erano state fabbricate e provate, quando la figlia scappò di casa. Così, morto Chaplin. ogni dichiarazione, ricordo e confidenza dei suoi figli comincia con attestazioni di massima ammirazione, massimo rispetto, e presto cambia tono. Annie: 'Perun anno, dopo, tinto è .stato molto duro: papà ci mancava, con la sua intransigenza... Poi mamma s'è ripresa, ha cominciato a viaggiare con noi soprattutto in America». Victoria: «La nostra non era una casa allegra. Tulio era solenne. Da noi non veniva quasi mai nessuno, perché papà non voleva essere disturbato. L'unico sogno mio e dei miei fratelli era quello d'andarcene al più presto». Michael: «Un po' indigesto, come padre: è dawero il minimo clic si possa dire». Geraldine: «Non ho mai trovalo nessuno che somigliasse a mìo padre come Bob Aliman: lult'e due convinti del loro genio, insofferenti dei film alimi incredibilmente egoisti, sostanzialmente insicuri... Ma io lo conoscevo molto poco, mio padre. Quando noi, cresciuti, avremmo potuto forse parlare con lui, lui non era più in giudo dì conversare con nessuno: era una pena...». Lietta Tornabuoni Londra, 1966.1 Chaplin: Eugene, Victoria, Geraldine, Charlie e Oona, la piccola Jane e Josephine