Le matasse di Merello

Le matasse di Merello Alla Berman fino al 18 aprile Le matasse di Merello LA suggestione che sgorga dai suoi disegni afferra subito l'attenzione del visitatore, e non occorre essere degli esperti di scienze occulte per scoprire che il loro autore ha cercato attraverso essi di spingersi oltre la materia. La firma è quella di Rubaldo Merello, pittore della scuola divisionista genovese nato a Sondrio nel 1872 ma vissuto sempre in Liguria dove è morto nel 1922, e il cui nome è rimasto pressoché sconosciuto fino al 1970. Cinquanta fogli più due piccoli oli sono esposti fino al 18 aprile da Berman; la mostra vale la pena di essere visitata in quanto propone numerose opere inedite, altre più famose, tutte comunque piuttosto nuove per il pubblico torinese. Attraverso sanguigne, chine e matite, ne esce il ritratto dell'uomo e dell'artista dal carattere introspettivo e tormentato, incline alla malinconia e quasi ossessionato dal mistero della vita e della morte, tema che ritorna con ritmo cadenzato in tutta la sua produzione. Disegni godibili per la tecnica impeccabile in un susseguirsi cronologico che tocca momenti di accademismo puro, per arrivare al disegno a matassa, divisionista, fino alle famose chine d'ispirazione classico-mitologica come «Il Centauro colpito». Ma non vi è mai compiacimento virtuosistico, il mezzo disegnativo è sempre a servizio del messaggio a volte d'impronta simbolista. Le sue «Anime che giocano», cupi carboncini o sanguigne risolte con masse scure aperte da luci improvvise e velate, sembrano non avere nulla a che fare con derivazioni negromantiche; hanno anzi un significato di profonda commozione. Entità angeliche e non ectoplasmi danzano immerse nella natura di cui Merello fu cantore appassionato. Silvana Nota Rubaldo Merello, disegni, galleria Berman, via Arcivescovado 9 interno 18, fino al 18 aprile, orario 10-12,30 e 16-19,30; chiuso domenica e lunedì mattina. Ifflt ( Rubaldo Merello Knbaldo Merello

Persone citate: Berman, Merello, Rubaldo Merello, Silvana Nota

Luoghi citati: Liguria, Sondrio