Si fa notte alla mostra dell'antiquariato

Si fa notte alla mostra dell'antiquariato A Palazzo Navi ima grande rassegna ancora aperta (anche dopo cena) fino al 16 aprile Si fa notte alla mostra dell'antiquariato UNA fanciulla in pagliaccetto, con le mani giunte e lo sguardo contrito; una matrona scollacciata che la irride; un baffuto e un po' .•groggy» cavaliere stravaccato, dai rotondi polpacci: questi i personaggi principali della tela intitolata • Si fa giorno in un'anima» posta nel bel mezzo dell'esaltante spazio di Palazzo Nervi, nel cuore della Mostra nazionale d'antiquariato di Torino. Un vertice assoluto del kitsch pittorico, una vetta del • non serio» dell'arte, pur con tutte le pretese di seriosità che certo aveva il buon Andrea Gastaldi, autore del divertente dipinto. Eppure è lo stesso autore del «Pietro Micca che dà fuoco alle polveri» (esposto in altro stand) che qualche commozione può suscitare. Gli altri dipinti e disegni di Gastaldi, cui è dedicata la mostra monografica, confermano la mediocrità dell'artista senza sminuire l'interesse storico e svalutare le ragioni di presentarlo. Anzi, mi sembra che questa personale di Gastaldi da sola imponga una visita a palazzo Nervi. Guardatemi anche il Barbarossa che fugge dalla battaglia, se non è carino che più carino non si può. Gli ammiratori ottocenteschi di questi quadri certamente avrebbero riso davanti a quelli degli impressionisti: ora è giusto che ne ridiamo un po' anche noi. C'è poco da ridere poi continuando il giro. Mi sembra che questo «salone» vada sempre più puntando sulla alta qualità. Scomparsi gli stand delle prime edizioni dedicati al modernariato, alle bambole, alle curtiosità, ai bibelots (che pure piacciono tanto, e a me per primo, ma ora hanno altri spazi in città) rimangono tutti grossi antiquari, professionisti del tarlo nobile, con tanto di pedigree internazionale e museale. Altopiani di Pesaro presenta un piatto di maiolica con il Ratto di Elena (1540 circa): strepitoso; e una natura morta del Salini con topolino e serpente: abbacinante. Deliziosi mobiletti (anche in legno d'ulivo) sono in mostra da Aries; Casartelli spopola come sempre con caffettiere e argenterie varie. Sui bei tessuti antichi di Avigdor, sulle stampe di Silverio Salamon, sui tappeti di Battilossi (un Bergama da innamorarsi) c'è soltanto da dire: pericolosa la sosta per troppe tentazioni. Benappi (con i pannelli, bellissimi ma un po' funebri, del Bonzanigo) e Tina Biazzi con il suo Li¬ berty di qualità meritano una visita attenta. Molto lo spazio per dipinti antichi e moltissime le tele e le tavole che bisognerebbe segnalare una per una. Zabert, Finck, Voena, Caretto, Damiani, Previtale. Bocchi: sono tutti nomi di principi dell'antiquariato dipinto (Marco Voena, a dire il vero, è un «debuttante», ma è partito magnificamente bene e il suo stand è forse il più omogeneo per qualità: stupenda la tavola di Girolamo da Santa Croce). Gilberto Zabert conquista con il trittico di Jan Van Dornicke, con la Crocifissione di Louis De Calvery, con la Festa galante di Hans Jordaens il Vecchio e con un ma¬ gnifico ritratto virile di Leandro Bassano. I Caretto sgombrano il campo con gli olandesi e fiamminghi: ognuno di essi è una piccola grande storia e di nuovo segnalo il freschissimo, magistrale piccolo Brouwer con il bimbo sculacciato, che se lo rivedo un'altra volta, giuro che lo compro io. Invece, negli stand di pittura dell'Ottocento, Palbert e II Prisma si segnalano per piccoli capolavori del de Nittis e del Pittara: stradine polverose, paesaggi fluviali. Chi voglia, sempre dell'Ottocento, far provvista di belle stampe a prezzi ragionevolissimi, vada a curiosare nello stand del Calamo. Nel settore delle esotiche pietre scolpite con dei e animali, dominatori incontrastati sono gli Ottini; lui si è addirittura slogato un braccio nel trasporto di una di queste affascinanti e un po' sibilline sculture. Ma la cosa più straordinaria del suo stand sono il divano e le poltrone in marmo scolpito, e anche la porta in legno traforato che sembra quella di un racconto di fantasmi. Ma ancora più esoterici sono i mobili di Carlo Bugatti presentati da Cristiani (insieme a due misteriosissime cariatidi di Arturo Martini). Sono giunto alla fine dello spazio concesso: la visita a questa ricchissima mostra richiede almeno tre ore, il commento vorrebbe tre pagine. Mi accorgo di non avere nominato il Cignaroli... sarò perdonato? Beppi Zancan Stand Voena: Girolamo da Santa Croce, «Madonna con Rambino e Santi», crii 52,5 x 88,5 Mostra nazionale d'antiquariato di Torino, fino al 16 aprile a Palazzo Nervi, via Ventimiglia 211, orario 16-23; sabato e festivi 10-23.

Luoghi citati: Pesaro, Torino