E il filosofo ci guida a scoprire le abbazie

E il filosofo ci guida a scoprire le abbazie Su Raitre Vattimo illustra alcuni itinerari piemontesi E il filosofo ci guida a scoprire le abbazie VIAGGIO in Italia propone da alcuni mesi su Raitre una serie di trasmissioni «turistico-culturali» prodotte dalle sedi Rai di Piemonte, Lombardia, Lazio e Campania. Il 10 aprile alle 16,40 va in onda Una strada nella storia. Itinerario di Gianni Vattimo tra le abbazie del Piemonte, nuova puntata torinese realizzata in collaborazione con la Westdeutscher Rundfunk di Colonia, per la regia di Bernhard Pfletschinger. Al centro del programma due viaggi paralleli: Vattimo accompagna il telespettatore lungo la via che nel Medio Evo congiungeva l'Italia con la Francia, punto di passaggio obbligato per i pellegrini in marcia da Santiago de Compostela e da altri centri religiosi verso Roma; contemporaneamente, un fotografo e una modella si avventurano per quella strada in cerca di ispirazioni e suggestioni. Lo scopo del girovagare di questi ultimi rimane misterioso fino alla sorpresa finale, mentre Vattimo specifica da subito di voler scoprire non monumenti, ma «tracce» del passato. E le trova nelle abbazie collocate in vari punti più o meno prossimi alla via principale. Arrivando dalla Francia attraverso il Moncenisio si incontra per prima quella di Novalesa. sorta nell'VIII secolo e affidata all'ordine benedettino, che ne fece uno dei punti di riferimento della cultura medievale. L'Abbazia di Novalesa ebbe una vita travagliata: dopo alterne vicende (tra queste, la distruzione da parte dei Saraceni e la soppressione ad opera di Napoleone) è stata acquistata negli ultimi anni dalla Provincia ed ospita ora un rinomato Centro di Restauro del Libro, secondo la migliore tradizione benedettina. Proseguendo verso Torino si trova la Sacra di San Michele, inerpicata su un punto stra¬ tegico della Valle di Susa. Al fascino dell'edificio si aggiunge quello di un luogo ricco di richiami spirituali* «E' un po' la stimma di quanto ci si aspetta da un'abbazia medievale — afferma Vattimo —. Forse è proprio l'abbazia dei nostri sogni». La Sacra ospitava pellegrini di elevata estrazione sociale e reclutava i suoi monaci soprattutto tra l'aristocrazia francese. Ora vi risiedono alcuni padri rosminiani che ne raccontano la storia, fatta anche di crolli e successivi restauri. La via «franchigena» porta poi a Sant'Antonio di Ranverso: fondata nel XII secolo, ospitava i lebbrosi e i malati del «fuoco di Sant'Antonio». Dopo vari periodi di abbandono, è stata acquistata dall'Ordine Mauriziano: all'interno si possono visitare gli affreschi di Defendente Fer- rari e di Jaquerio, il maestro del «gotico internazionale». La Canonica di Santa Maria di Vezzolano si trova sulla collina nei pressi, di Torino, un po' spostata rispetto alla «rotta» dei pellegrini. La leggenda ne attribuisce la fondazione a Carlo Magno: in realtà fu costruita per volere di alcune famiglie dell'aristocrazia piemontese e godette durante il Medio Evo di fama e ricchezze.. L'ultima meta del viaggio, anch'essa un po' in disparte, è l'Abbazia di Staffarda, fondata dai Marchesi di Saluzzo e affidata ai monaci cistercensi. L'architettura riflette lo stile sobrio e disadorno prescritto dal loro capo Bernardo di Chiaravalle e la fase di passaggio dal romanico al gotico. Come nel passato, è sede di una fiorente azienda agricola: l'intervista alla gente del posto rivela che rispetto a una volta li quasi nulla è cambiato. La telecamera inquadra paesaggi suggestivi ed elementi di un'architettura semplice, talvolta quasi arcaica: intanto Vattimo racconta e si interroga sulla funzione delle abbazie oggi, sul senso della loro esistenza. Conclude affermando che «esse devono continuare ad essere un'occasione per la messa a fuoco di problemi da risolvere, nello sforzo di vivere il presente senza cancellare le tracce del passato». Le prossime puntate del Viaggio in Italia hanno come méta i castelli della Valle d'Aosta (a fine aprile) e la Genova di Cristoforo Colombo (ai primi di giugno). Cesare Dapino, responsabile della produzione per l'area piemontese, esprime soddisfazione per una forma di programma che garantisce l'autonomia di scelta delle sedi regionali e prevede nello stesso tempo la collaborazione con altre città o, come in questo caso, con televisioni del resto d'Europa. Si dichiara anche convinto della validità della trasmissione: "Siamo riusciti a realizzare dei veri e propri viaggi per turisti curiosi, che non si accontentano della guida: e questo grazie anche alla disponibilità di personaggi d'eccezione — da Gregoretti a Ceccato. da Portinari a Einaudi e ora a Vattimo — che hanno offerto al telespettatore stimoli ed emozioni. La notevole risposta d'ascolto ha infine dimostrato che il documentario, genere che in Rai sembrava in via d'estinzione, continua a destare interesse, purché sia di buona qualità». Nell'estate verranno proposti da Raiuno alcuni dei pezzi già andati in onda e il prossimo autunno si riprenderà con una nuova serie. Marina Paglieri scini' Antonio di Ranvcrso Affreschi a Vczzolano Il chiostro della Novalesa