Preparare cibi nella lingua di Mao

Preparare cibi nella lingua di Mao Preparare cibi nella lingua di Mao INVOLTINI primavera, pollo alle mandorle o al vino di Shanghai, gamberoni alla pechinese: per chi vuole apprendere tutti (o quasi) i segreti dell'arte culinaria dell'Estremo Oriente, l'Istituto Italo-Cinese di lungopò Antonelli 177 (tel. 890.406) promuove — accanto a svariate iniziative di carattere didattico e culturale — seminari di «cultura gastronomica e cucina regionale cinese», in collaborazione con il ristorante «Take Away» di via Madama Cristina 32. Docente è mister Yu Xùzuàn, 26 anni (in Italia da cinque) cuoco diplomato della provincia di Zhejiang; consulente culturale, Rosanna Paradiso. I corsi sono trimestrali, impegnano un giorno alla settimana (il lunedì) e, per favorire tutte le esigenze degli interessati, prevedono fasce orarie diverse: dalle 16,45 alle 18,15, dalle 18,15 alle 19,45, dalle 19,45 alle 21,15. Costo, 200 mila lire. Al termine degli incontri, ai partecipanti viene consegnato un attestato di frequenza e profitto. II 17 aprile prende il via un nuovo seminario (le iscrizioni si ricevono presso la segreteria dell'Istituto, nei giorni feriali dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19,30) che prevede, fra l'altro, lezioni di «Cucina Buddhista Vegetariana» e l'apprendimento di 24 piatti preparati con ingredienti esclusivamente vegetali o di origine vegetale, come richiede la millenaria cucina praticata nei templi buddhisti cinesi. «Si tratta del primo esperimento all'esterno della Repubblica popolare cinese — commenta Giovanni Savant, responsabile torinese dell'Istituto — Imparare a cucinare e a mangiare con filosofia dovrebbe essere il motto dei cuochi "in erba" che si accingono a frequentare questo nuovo ciclo». Al centro di ogni lezione la tecnica di base della cucina cinese «al cui buon esito — dice ancora Savant — concorrono tre elementi: la freschezza degli ingredienti, il taglio e la valentia del cuoco». Qualche segreto? «Guardare, gustare, poi fare» sorride amabilmente Yu Xùzuàn. Suo, fra l'altro, un nuovo ristorante targato China Town (sono oltre 40 a Torino), aperto al 29 di corso Moncalierì. L'ha chiamato «La giunca», offre un menù trimestrale: è il primo a dichiarare in lingua italiana gli ingredienti usati. Gianni Milani Yu Xuzuan, docente di cucina esotica dell'Istituto italo-cinese

Persone citate: Antonelli, Gianni Milani Yu Xuzuan, Giovanni Savant, Mao, Rosanna Paradiso, Savant

Luoghi citati: Estremo Oriente, Italia, Shanghai, Torino