Cosa c'è nella
Cosa c'è nella Passione e curiosila n Cosa c'è nella NEL cuore della città è nato uno dei più importanti musei del cinema nel mondo. Fu realizzato con infaticabile impegno da Maria Adriana Prolo ed inaugurato il 27 settembre 1958. L'appassionata ricercatrice, oggi ottantenne, ebbe per prima l'idea di ordinare le collezioni in un locale subito dopo il secondo conflitto mondiale. La mancanza di fondi e spazi adeguati ha sempre limitato il progetto per questo furono scelte come sede provvisoria due stanzette della Mole Antonelliana. Nel 1958 la raccolta di testimonianze, oggetti ed esemplari dell'arte cinematografica furono trasferiti a Palazzo Chiabiese (ingresso da piazza San Giovanni 2). Soci fondatori di questo specchio di vita dei nostri tempi e appassionati sostenitori della Prolo, Giovanni Pastrone, Mario Gromo, Bruno Ventavoli, Carlo Giacheri, Arrigo Frusta e Leonardo Mosso che precedentemente, nel 1953, avevano fondato l'Associazione Museo del Cinema di Torino. Il lavoro di scelta e di raccolta compiuto da Maria Adriana Prolo — che superando difficoltà di ogni tipo ha assicurato alla storia materiale che, senza dubbio, sarebbe andato disperso o distrutto — ha posto le fondamenta per il Museo. Preziose testimonianze Concepito con il compito di consegnare tutto ciò che ha una qualche attinenza con la tecnica e l'arte del cinema, il Museo annovera ottomila pezzi di cui alcuni molto preziosi. Ricordiamo i documenti scritti nei secoli XVII e XVIII. Uno dei più importanti è firmato da Giovanni Battista della Porta che, nella sua «Magia Naturalis», del 1593 spiegava la costruzione della camera oscura e dava per la prima volta una esauriente, anche se empirica, definizione del cinematografo. Nel Museo viene anche conservato 11 volume di Athanasius Kirchek «Ars magna lucis et umbrae» del 1645 che definiva il misterioso apparecchio «lucerna magica seu thaumaturgica». Dalla preistoria del cinema si passa a perìodi relativamente più vicini con stereoscopie trasparenti, pantoscopi del '700, e il classico fantascopio di Robertson, una specie di lanterna magica perfe-
Luoghi citati: Torino
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