Nel labirinto delle proposte italiane di Enrico Benedetto

Nel labirinto delle proposte italiane Nel labirinto delle proposte italiane L5 INGLESE, almeno in Italia, ha dimenticato lo «splendido isolamento» dell'ex Impero britannico per tuffarsi in una calca quasi mediterranea: scuole come funghi, corsi usa-e-getta, proposte a valanga. Se un tranquillo capoluogo di provincia come Modena ne ha 14 e Milano sfiora le cento, non è azzardato valutare in oltre un migliaio le Schools of English presenti sul territorio nazionale. Private, tutte, e senza bisogno di parificazione, visto che i loro diplomi non hanno alcun valore legale. Prosperano, quindi, anche le false promesse di «successo garantito» o i «prezzi imbattibili» solo negli slogan pubblicitari. Il British Council, con sedi a Roma (via Quattro Fontane 20 - 00184; telefono 06 / 4756641), Milano e Napoli segnala gratuitamente le duecentoventi scuole ritenute idonee sotto il profilo didattico nel Regno Unito, ma con grande diplomazia non si pronuncia su quelle italiane. Ci viene in aiuto Colin Norris. L'organismo di cui è stato presidente e nel quale ricopre ancora incarichi direttivi è l'Aisdli, Associazione italiana Scuole di Lingua Inglese iinformation officer, quindi la persona giusta da contattare per ragguagli è Kerry Flanagan, 02 / 653842 oppure 653844). Sorta nel '79, ha selezionato 23 istituti — spesso con sedi in varie città italiane — che offrono buone garanzie. Questo non esclude naturalmente, come spiegano al British di Roma, che ve ne possano essere altri ugualmente seri fuori elenco, ma sicuramente la lista abbraccia il meglio. Primo requisito irrinunciabile è che i docenti siano di madre lingua inglese, laureati e assunti dalla scuola in pianta stabile. Quindi niente simpatici ma didatticamente evanescenti giovanotti o ragazze, magari australiani, che si girano l'Italia dando lezioni per due-tre mesi in ogni città. Parrà strano, tuttavia sono una modesta percentuale gli istituti che applicano questa regola d'oro. Avere un corpo docente fisso — spiega Norris — fa lievitare i costi di personale al 55 per cento del budget annuo, riducendo drasticamente i profitti, però garantisce a fondo l'allievo. Molti teachers, in queste scuole, possono esibire inoltre il Diploma per l'insegnamento della lingua inglese che rilascia la Royal Society of Art. E' un attestato non facile da ottenere, in Gran Bretagna, che richiede ottima formazione culturale e, in più. cono¬ ca scenze approfondite su tutte le nuove tecniche d'insegnamento. Quelle, per capirci, che aggirano la grammatica tradizionale affidandosi alle indicazioni della sociolinguistica. Quanto alzano il prezzo di un corso queste caratteristiche? Non molto, secondo Norris: «Per la lezione di gruppo, ovviamente non superiore ai 10-12 allievi, il costo unitario resta sulle novemila lire-. Facile, su questa base, calcolare l'onorario dei corsi: 850.000un milione per gli annuali, che in genere hanno una novantina d'ore. Quanto agli intensivi, che comprimono il servizio in un trimestre, le cifre sono analoghe. Di fronte a offerte nettamente più basse occorre essere molto cauti, affermano i dirigenti dell'associazione, perché quasi sicuramente con il prezzo scende la qualità. -Facendo domanda all'Aisdli. le scuolecandidato sanno come, anche qualora le caratteristiche siano ritenute adatte, riceveranno comunque periodicamente la visita di nostri ispettori e gli toccherà sottoporci ogni anno i programmi quanto la campagna pubblicitaria: esigiamo che sia veritiera». Il modello resta 1'- inglese della Bbc-, preriso, elegante, senza commistioni americane. li metodo, invece, varia. Quello tradizionale (grammatica-esercizi-correzione) resta valido, altri possono ottenere risultati migliori ma solo a patto che l'insegnante ne abbia una conoscenza veramente ap¬ profondita. Sul target, forse, le maggiori novità: gli studenti medi o superiori ormai sono minoranza davanti ai professionisti, che esigono ormai corsi ad hoc di lessico specializzato. Enrico Benedetto

Persone citate: Colin Norris, Kerry Flanagan, Norris, Parrà

Luoghi citati: Gran Bretagna, Italia, Milano, Modena, Napoli, Regno Unito, Roma