Le stelle del British Council

Settimanale della casa e del tempo libero I requisiti che rendono valide le scuole di lingua Settimanale della casa e del tempo libero I requisiti che rendono valide le scuole di lingua Le stelle del British Council «Q «Q UALSIASI persona istruita e di buona educazione sulla faccia della Terra è monca se non sa l'inglese» scriveva Robert Burchfield, responsabile editoriale delV'Oxford English Dictionary». Anche trascurando l'ignobile insinuazione che Burchfield potesse essere parte in causa, l'inglese dev'essere considerato la lingua più internazionale del mondo. Nel Ubro "The Story of English", Robert McCrum cita alcune statistiche di partenza: più di metà delle pubblicazioni scientifiche e tecnologiche del mondo, l'ottanta per cento delle informazioni immagazzinate nei computer su tutta la Terra, nonché i tre quarti della corrispondenza postale e via telex sono in inglese. Inoltre, quasi la metà di tutte le trattative d'affari vengono condotte in questa lingua. E' il linguaggio dell'aria, del mare, di agenzie interna- • zionali come l'Unesco e l'Organizzazione Mondiale della Sanità, delle conferenze stampa, dell'industria dell'informazione e, in particolare, della scienza, del mondo industriale e del commercio. Multinazionali come Nissan e Datsun scrivono i memorandum internazionali in inglese. La Chase Manhattan Bank dà istruzioni in inglese ai suoi collaboratori sparsi in tre continenti. L'Iveco, azienda finanziata con capitali francesi, tedeschi e italiani che produce mezzi di trasporto pesante e ha personale europeo, conduce tutti i suoi affari in inglese. La necessità d'impararlo è evidente, e le imprese o gli uomini d'affari che sono in cerca d'insegnamento specializzato oggi dispongono di una scelta più ampia che mai. L'insegnamento della lingua inglese costituisce un'industria massicciamente in crescita e uno dei più sicuri export britannici. Ma la selezione dei corsi più adatti fra le centinaia offerti nel Regno Unito e all'estero può scoraggiare e confondere. GUARDANDO o pensando al praticello che c'è davanti casa, ci viene sempre in mente che l'Italia importa a caro prezzo e a migliaia di quintali, dai Paesi dell'Est, radici di gramigna che vengono impiegate per usi farmaceutici. Nel nostro praticello, la gramigna alligna e prospera; ogni volta che affondiamo la vanga per qualche lavoro — andare a cercare un tubo di scarico ingolfato, fare un buchetto per metterci un arbusto o due bulbi — combattiamo contro la gramigna, strappiamo metri di bella e rigogliosa radice. E poiché la stessa cosa capita in quasi tutti i praticelli dei nostri amici, ci domandiamo perché mai andare a comprare all'estero tanta gramigna, quando basterebbe zappettare sotto i nostri piedi. Ma questi sono i misteri dell'economia e — in parte — è anche la storia della pigrizia dell'uomo. Eppure, al nostro praticello abbiamo forse dedicato più lavori e fatiche che a tutto il resto del giardino. Per trasformarlo da terreno incolto in un'area verde, ab¬ DIMENSIONI e reputazione sono spesso, in qualche misura, un buon parametro di partenza. Un'organizazione come Linguarama, con sede nel centro più esclusivo di Londra e 45 scuole in giro per il mondo, ha un'ampia esperienza in corsi per uomini d'affari: spaziano da «intensivi» di gruppo per acquisire una scioltezza linguistica di base all'insegnamento specialistico (illustrazione di procedimenti tecnologici, conduzione di trattative). La Riversdown House, che ha un centro residenziale presso Winchester, nell'Hampshire, fornisce un insegnamento ad personam, tagliato su misura per andare incontro alle necessità individuali di executives eccellenti, con tutti i comfort d'un hotel di prima classe. Linguarama aprirà un centro simile in aprile a Cheney Court, un maniero giacobiano nei pressi di Bath. Certo che i servizi, in questo segmento terminale del mercato, non sono a buon prezzo: il corso di una settimana, tutto compreso, alla Riversdown House costa 1400 sterline (oltre tre milioni di lire) e, alla scuola di Londra, mille sterline, sistemazione esclusa. Nel Regno Unito le scuole di lingue senza accreditamento sono un migliaio. Fino al 1980, il ministero dell'Educazione condusse una ricognizione volontaria, ma si scoperse che era diseconomica e venne sospesa. Il British Council amministra l'English Language Schools Recognition Scheme, che vaglia le candidature delle varie scuole sottoponendone a esame approfondito management, amministrazione, proprietà immobiliari, risorse, qualificazione professionale, insegnamento, attrezzature. BASTA un'occhiata al manuale che stabilisce i requisiti per entrare nel British Council, e subito tocchiamo con mano l'insistere su standard il più elevati possibile: il fatto che biamo vangato, sarchiato, concimato, seminato. Avevamo come traguardo ambizioso quegli splendidi prati nordici in cui i fili d'erba crescono vicinissimi gli uni agli altri, tutti eguali, senza infestanti o erbacce; un prato che ricorda quasi il velluto. Siamo andati a lungo in cerca dei semi che ci sembravano più adatti; abbiamo combattuto contro formiche e uccelli che tentavano di portarci via i nostri semi; l'abbiamo seguito nella crescita quasi giorno per giorno. Il primo taglio — cosi consigliano i manuali — l'abbiamo fatto a mano, con le forbici. L'abbiamo poi rasato regolarmente con meticolosa cura, tentando a volta a volta con tutta la gamma degli appositi strumenti: la falce (e non è stato uno scherzo imparare ad adoperarla), la tagliatrice a mano, quella a motore a scoppio, quella elettrica. Non abbiamo dimenticato di innaffiarlo periodicamente, di concimarlo, di restaurarne anno dopo anno le parti danneggiate dal passaggio dei cani (si scelgono un itinerario, sempre lo stesso, che dopo qualche tempo diventa una una scuola venga registrata in questo elenco costituisce quindi un'utile indicazione di qualità. Attualmente sono 221 gli istituti che hanno ottenuto questo riconoscimento. Malgrado il British Council ne fornisca la lista, non può entrare in dettaglio raccomandando una scuola che vada incontro alle specifiche esigenze del cliente. Circa il 95 per cento degli istituti omologati dal British Council sono inoltre membri della Arels-Felco Ltd, un'associazione senza scopo di lucro con regole e codici di comportamento propri. Le sue guide registrano organizzazioni che offrono corsi d'inglese per executives, fornendo elementi utili sulla sistemazione, l'addestramento specialistico, le quote, e altre informazioni valide. Il Lidbury English Centre, per esempio, figura nell'elenco come un istituto con residenza obbligatoria, che ha sede in una canonica vittoriana, specializzato in gruppetti di tre-quattro persone per «tutor». In programma ci sono corsi a carattere finanziario e commerciale. Inoltre il centro può offrire a richiesta insegnamenti professionali specifici. Il costo è di 595 sterline la settimana (un milione e mezzo di lire circa). I training di lingua inglese per professionisti sono un prodotto che nasce dal cliente. Se ne possono cosi trovare praticamente di ogni tipo, dimensionati su una particolare esigenza, che si tratti di approfondire un lessico particolare — aeronautica, legge, banche, marketing e vendita — o un particolare campo, dall'arredamento al galateo. L'Arels-Felco sta approntando una banca dati pilota che offrirà un'«analisi del prodotto» sulla base delle informazioni fornite dai clienti. Questo sistema computerizzato costituirà un utilissimo mezzo per semplificare il lavoro di selezione e sposare le esigenze dei clienti con le opportunità offerte ad hoc da istituti britannici. pista di terra battuta). Il risultato — dopo tanti anni — è che abbiamo un praticello in cui l'erba originaria quasi non c'è più; abbonda invece il trifoglio (con qualche quadrifoglio, è vero). Qua e là spuntano ciuffi di tarassaco (o dente di leone), persino di bellissima malva. E, naturalmente, ci sono grandi aree ormai invase dalla gramigna, che d'inverno ingiallisce e sembra morire, lasciando il praticello nudo e triste, ma in primavera riprende a vegetare. L'erba del vicino — si sa — è sempre più verde. Ma tolti quei prati in cui c'è un giardiniere quasi in permanenza al lavoro, o quelli che vengono rifatti ogni anno ricoprendoli con «piote» o zolle di tenera erbetta comprata a rotoli a carissimo prezzo, non ci sembra che le erbe dei vicini siano migliori della nostra. E tutto sommato — IL British Council non si occupa direttamente d'insegnamento nel Regno Unito, ma all'estero gestisce la più importante operazione linguistica di marca inglese, con 52 centri in 31 Paesi. I suoi uffici promuovono educational e istituti qualitativamente validi in Gran Bretagna. Molti, inoltre, forniscono informazioni sulle scuole Arels-Felco. I consulenti del BC sono in grado di analizzare le necessità linguistiche del cliente, si tratti di Esp, English for special purposes (Inglese per scopi particolari), di migliorare la capacità di conversazione o le conoscenze grammaticali. Tutto il personale docente ha la qualifica ufficiale Efl, English as foreign language (l'Inglese come lingua straniera). Sono, in maggioranza, persone di madre lingua inglese, abituate a fare i conti con richieste d'insegnamento anche molto diverse fra loro, come accade quando si ha davanti gente di cultura e background differente. In Cina si troveranno generalmente davanti studenti che prestano grande attenzione ma sono didatticamente passivi, mentre in Sud America dovranno vedersela con gruppi rumorosi e individualistici. H Council è ottimista sul futuro dei suoi corsi. H volume d'affari quest'anno è nell'ordine dei 25 milioni di sterline e il mercato dell'Europa continentale va crescendo. Qui, infatti, progetta di espandere i suoi 16 centri linguistici. «Il 1993 sta facendo salire l'interesse e mette in risalto l'esigenza di nuovi approcci», dice Oliver Siddle, responsabile del British Council per l'insegnamento diretto. «In aprile i rappresentanti dei centri europei si ritroveranno a Segovia per andare oltre il piano delle ipotesi e tirar fuori progetti validi sotto il profilo legislativo, della concorrenza e delle sempre nuove esigenze della clientela». e Copyright «Financial Times» v per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Bath, Burchfield, Cheney Court, Oliver Siddle, Robert Burchfield, Robert Mccrum, Segovia