Safari alla Karen Blixen

Safari alla Karen Blixen Safari alla Karen Blixen tuazione dell'ambiente, ammali censiti dall'elicottero: 6 mila elefanti. 29 mila bufali e cosi via. Dice. -Riusciamo a mantenere un equilibrio». Adesso i guardiani devono anche fare i conti con i profughi che arrivano dal Mozambico attraversando il parco. Sono micliaia all'anno, accendono fuochi, qualcuno finisce sbranato. L'esplorazione su misura, con servizio di lusso, la si trova in riserve private come Mala Mala (600 mila lire al giorno). Cucina ottima, bungalow con ana condizionata, un r.-nger che prende in consegna piccoli gruppi di turisti e gli svela i misteri della boscaglia; uno zulù in abito cachi che fa il tracker (e porta le valigie i. Come se fosse- un menu, si nceve l'elenco dei mammiferi, uccelli e piante che vivono nell'area. Si parte in Land Rover scoperta e si esce anche dalle piste, inoltrandosi nella macchia, seguendo branchi di bufali, tracce di leopardo, cercando magari un faccia a faccia con l'elefante. Un ranger, Tony Williams, armato di fucile Holland & Holland 375 Magnum. si svela: non è un bellicoso cacciatore, quell'arma non l'ha mai dovuta usare, e un laureato in scienze biologiche, esperto di zoologia e botanica. E così i suoi colleglli. Avventure? -Vedere un leopardo o un leoncino crescere, accompagnarlo e trovarlo grande». I turisti sono intrusi? -Se questa zona non la usassimo, non sarebbe in grado di finanziare se stessa. Arriverebbero i proprietari terrieri. Il turismo mantiene questi animali-. In un'altra riserva privata. Tanda Tuia, nella regione di Timbavati dove sono nati i leoni bianchi, si fanno safari a piedi partendo all'alba. Perche? Spiega Frikkie Kirsten. un ranger che è entomologo, abilissimo nell'indicare la tela di un grosso ragno tesa fra due arbusti. «A piedi senti gli odori, tocchi con mano, puoi vedere i semi, gli insetti, le impronte l'altra metà del mondo-. E' questo che induce molti turisti europei a spingersi fin lì: l'idea di percepire di nuovo la natura, di ritrovare un mondo che sembrava perduto. Altri portano con sé il loro consumismo e vanno altrove a caccia di trofei, pagando 8 mila dollari per un bufalo e 30 mila per un rinoceronte. e g UN forte richiamo e la natura intatta, il safari fotografico tra gli animali selvaggi Un Fokker da 40 posti porta con qualche sobbalzo i visitatori da Johannesburg a Skukuza. nel Transvaal orientale All'arrivo si e subito immersi in un'atmosfera tipo -La mia Africa- della Blixen o vecchi film con il consueto -cacciatore bianco-. C'è un viavai di ranger con il cappello a larghe tese, pulmini e Land Rover accolgono frotte di turisti spinti da passione ecologica, gusto dell'avventura e moda. Intorno si estende il bush. la boscaglia, e immensi territori offrono scenari vergini e un'antologia di animali rari. Il parco Kruger, lungo 340 chilometri con una larghezza media di 60. è una meta classica: ha la più grande varietà di specie animali del continente, evoca l'Africa di ieri. Lo si attraversa in auto, su strade asfaltate e qualche pista di terra battuta. Si incontrano facilmente zebre, giraffe, impala, kudu, elefanti: leoni e leopardi evitano l'eccessiva pubblicità. Si può sostare vicino a un baobab, fotografare ippopotami immersi pigramente nell'acqua, osservare avvoltoi che si contendono una preda, ascoltare le voci che arrivano dal bush. Qui la «natura selvaggia- non è abbandonata a se stessa, ma gestita con cura in modo che una specie non prevalga troppo, non distrugga un habitat; si studiano gli ecosistemi, la conservazione si sposa al turismo. Helany Rossow. graziosa rappresentante del National Parks Board, mostra la relazione annuale sul Kruger con tanto di imprese di bracconieri, si¬

Persone citate: Blixen, Holland, Karen Blixen, Kruger, Mala Mala, Parks, Tanda, Tony Williams

Luoghi citati: Africa