Il sogno impossibile di un cervello nuovo

Il sogno impossibile di un cervello nuovo Il sogno impossibile di un cervello nuovo SIAMO ormai abituati a sentir parlare di trapianti d'organo nel caso del cuore, del rene, della cornea, del midollo osseo. Invece, appare abbastanza strano alla maggior parte delle persone sentir parlare di trapianto di tessuto nervoso, cioè di parti del cervello, per sostituire aree cerebrali danneggiate o mal funzionanti. In effetti questa possibilità è emersa solo negli ultimi dieci anni e oggi i risultati si prospettano eccitanti e incoraggianti. Il trapianto di tessuto nervoso non va considerato come un trapianto di cervello, una possibilità confinata per ora nella sfera della fantascienza. Non si tratta di trapiantare un intero cervello da un organismo a un altro, bensì di trapiantare cellule nervose sane di un organismo in una parte del cer¬ un feto di trenta s vello malato di un altro organismo. Le cellule nervose — dette anche neuroni — sono distribuite in varie parti del cervello con funzioni spesso molto differenti. Una delle caratteristiche fondamentali di questi neuroni è quella di liberare sostanze dette neurotrasmettitori. Esistono, ad esempio, parti del cervello ricche del neurotrasmettitore serotonina, altre ricche di noradrenalina, altre ancora con grandi quantità di dopamina o acetilcolina, e così via. Ebbene, se uno di questi gruppi cellulari viene distrutto, ne consegue anche un deficit del neurotrasmettitore corrispondente. Ed è proprio così che si sviluppano molte malattie del sistema nervoso. Si ha cioè un processo degenerativo cellulare di origine sconosciu¬ ettimane ta, che determina la carenza di un determinato neurotrasmettitore. Il processo neurodegenerativo di questo tipo di gran lunga più conosciuto e studiato, e anche uno fra i più comuni, è il morbo di Parkinson, causato dalla degenerazione di un gruppo di neuroni che formano la cosiddetta sostanza nera. Queste cellule inviano i loro prolungamenti ad altre parti del cervello, una delle quali è denominata corpo striato: qui le cellule della sostanza nera liberano il neurotrasmettitore dopamina. Questa via nervosa viene detta nigro-striatale. Il corpo striato è una struttura bilaterale di 8-10 centimetri cubi, importante per la corretta esecuzione dei movimenti. In mancanza della dopamina liberata dalla via nigro-striatale, si sviluppa UNO studio del Bureau International du Travati (Bit), di Ginevra, fornisce dati sull'aumento della percentuale di sessantenni tra la popolazione, insieme ad alcune indicazioni sul modo migliore per consentire loro di mettere a frutto le proprie attitudini e capacità. Nell'85, nella Germania Federale, il 27 per cento degli abitanti aveva almeno 55 anni; la percentuale è destinata a salire al 31 per cento nel 2000. A questa data, gli anziani costituiranno il 29 per cento dei residenti in Svezia, il 28 per cento in Giappone e in Italia, il 26 in Inghilterra e in Belgio, il 22 in Canada e il 21 negli Stati Uniti. Malgrado ciò, nel periodo fra il 1970 e il 1986, nella Germania Federale la parteci- una sintomatologia caratterizzata da tremore, povertà di movimenti, rigidità muscolare. Sulla base di questi dati fisiopatologici ci si è perciò chiesti se fosse possibile trapiantare neuroni di una sostanza nera sana in un cervello malato, così che il corpo striato potesse essere nuovamente «bombardatodalia dopamina. Una tale ipotesi è quanto mai giustificata dal fatto che una terapia medica con dopamina è in grado di provocare un miglioramento della sintomatologia parkinsoniana. Uno dei pionieri di questi studi è lo svedese Anders Bjorklund dell'Università di Lund, in questi giorni a Torino per ricevere la laurea ad honorem in Medicina e Chirurgia. Questo ricercatore ha cominciato con il trapiantare neuroni di sostan¬ Una ricerca sulle moti za nera sana in animali con deficit di dopamina indotto sperimentalmente. Uno dei problemi maggiori era quello di vedere se le cellule trapiantate sarebbero state accettate dal cervello del nuovo organismo. Oggi è ben documentato che i neuroni trapiantati in un tessuto nervoso prendono normali contatti con gli altri neuroni e possono sopravvivere anche per tutta la durata della vita dell'animale. Ebbene, gli animali malati così trattati presentavano un miglioramento della sintomatologia molto simile a quello osservato dopo la somministrazione di dopamina. Le ricerche in questo senso si sono rapidamente espanse con l'introduzione di nuove tecniche e nuovi modelli sperimentali. Recentemente, si è provato ad vazioni e le abilità effettuare questi trapianti nell'uomo, ma i risultati non sono stati del tutto soddisfacenti. Ciò è dovuto al fatto che nell'uomo sono state trapiantate cellule non di tessuto nervoso ma di una ghiandola endocrina, la midollare surrenale, che produce noradrenalina e dopamina. Sembra infatti che questi trapianti non siano del tutto efficaci sia dal punto di vista della sopravvivenza delle cellule trapiantate che da quello della produzione di dopamina. Le cellule più adatte per il trapianto sarebbero quelle fatali, ottenute da aborti spontanei: proprio per questo motivo è prevedibile l'insorgere di nuovi problemi di carattere medico-legale come l'aborto e l'impiego di tessuti embrionali. Fabrizio Benedetti rilevato soprattutto negli Stati Uniti, attraverso un'inchiesta svolta in 300 società — i dipendenti con almeno 55 anni incorrono in infortuni con minore frequenza rispetto ai colleghi giovani, nell'ambiente di lavoro hanno mediamente un umore migliore e dimostrano maggiore lealtà, scrupolo e capacità di giudizio. Questi dati però — conclude lo studio — sono dovunque troppo poco conosciuti. L'atteggiamento verso i corsi di riqualificazione in genere è inoltre molto diverso fra Stati Uniti ed Europa: oltre Atlantico simili iniziative vengono giudicate utili solamente se sfociano in un nuovo posto di lavoro, nel nostro continente sono invece ritenute un bene di per sé. Ornella Rota ati e curati in tempo

Persone citate: Anders Bjorklund, Fabrizio Benedetti, Ornella Rota, Parkinson