Anna Frank, riveduta e corretta

Anna Frank, riveduta e corretta E' uscita in Germania versioni a confronto, g Anna Frank, riveduta e corretta BONN — Perizie grafologiche, confronto di versioni, analisi linguistiche, apparato documentario, studio rigoroso delle citazioni, note e commenti. Un classico? Ma sì, possiamo dire che questa ponderosa edizione filologica ripropone un classico, consacrandolo come tale proprio con la ricostruzione scientifica del testo, degna dei più grandi nomi della letteratura. Si tratta del Diario, anzi dei Diari di Anna Frank: e vedremo presto l'importanza di questo plurale. Comparsa in Olanda un paio di anni fa (De Dagboeken van Anne Frank), l'opera è ora presente nelle librerie tedesche per iniziativa dell'editore Fischer. Die Tagebùcher der Anne Frank è un grosso volume di ottocento pagine che costa novantotto marchi. Se si toglie la sopracopertina, dalla quale ci sorride la tenera immagine di Anna seduta al suo banco di scuola, potrebbe sembrare un dizionario. Se lo si sfoglia, ecco alternarsi al testi i volti di famiglia, le foto della casa-rifugio al numero 263 del FYinsengracht di Amsterdam, le riproduzioni di quella calligrafia sempre meno infantile che costruisce, giorno dopo giorno, sulla base non dei grandi principi ma delle semplici notazioni quotidiane, il più sconvolgente atto di accusa contro la barbarie del nazismo e della guerra. Uno degli scopi di questa edizione, coordinata da Harry Paape, Gerrold van der Stroom e David Barnouw, era quello di sep- pellire definitivamente l'ipotesi del falso. Questa ipotesi era stata avanzata subito dopo la prima edizione olandese del Diario (1947), per essere periodicamente rilanciata più tardi. L'accusa era venuta ovviamente da destra: e non a caso ricalcava con preoccupante analogìa il vecchio schema nazista della -congiura giudaica-. L'opera sarebbe stata il frutto di una sapiente operazione a tavolino organizzata da Otto Frank, il padre di Anna, il solo scampato ai Lager fra gli otto del Prinsengracht. Nonostante la velenosa insinuazione, l'intrinseca straziante verità del Diario è dilagata: sedici milioni di copie diffuse in trenta Paesi, la versione cinematografica, e poi il drammn teatrale, persino la rappresentazione coreografica. Restava dopo questa risposta corale il dovere di una confutazione filologica. E' uno dei contenuti di questo volume: l'analisi linguistica consacra per sempre l'autenticità personale del messaggio di Anna. La bambina era nata a Francoforte e vi era vissuta quattro anni prima che l'avvento di Hitler inducesse Otto a rifugiarsi a Amsterdam: infatti il suo olandese è infarcito di germanismi. E poi c'è la perizia grafologica: il Diario fu proprio scritto dalla bambina. Qualcuno aveva trovato i segni di una penna a sfera, inesistente fra il '-42 e il '44, in uno dei fogli sparsi di Anna: una prova del falso dunque. Ma le analisi, condotte con tecniche di polizia scientifica, hanno dimostrato che <-uei tratti di biro, ovviamente tracciati ir. .empi successivi, erano intervenuti in sede di lavoro editoriale, e non avevano niente che fare con il racconto della bambina. Racconto autentico, dunque, quello che il mondo ha divorato in sedici milioni di copie? Autentico, si, ma incompleto. E qui sta la seconda novità di questa edizione. Quando Otto Frank tornò nella casa-rifugio di Amsterdam, dopo la fine dell'incubo, ancora non sapeva quale fosse stato il desti- no di sua moglie e delle sue b; uscito da Auschwitz liberai Rossa, e dopo un complicai Odessa e Marsiglia era toma collaboratori della sua tinta due anni di clausura aveva co lXjUX'*1 Uu iati, tu* U tu* *J la luJL/<~it,LZjL k-JOiL/U *, <!L, IJ4~,. 1U C/U tutu:/*» J?*L W > ->~*9 i~u**- '£i~ib(J Z^™ Una pagina dei diario di Anna Frank

Persone citate: Anna Frank, Anne Frank, David Barnouw, Fischer, Harry Paape, Hitler

Luoghi citati: Amsterdam, Bonn, Francoforte, Germania, Marsiglia, Odessa, Olanda