Creeley, un poeta tra musica e pittura

Creeley, un poeta tra musica e pittura Incontro con lo scrittore americano Creeley, un poeta tra musica e pittura TORINO — Robert Crceley, nato nel Massachusetts, nel 16. con Charles Olsun fondatore della -Black Mountain Rewiew-, è uno dei più famosi poeti americani d'oggi. Ha lavorato a fianco di John Cage. Joseph Albers. Robert Rauschenberg. convinto che la poesia ha parentele strette con la musica e la pittura d'avanguardia. Dagli intensi rapporti epistolari con Lzra Pound e William Carlos Williams, all'amicizia con Samuel Bcckett, Robert Credei/ ha attraversato e partecipato ai movimenti più vitali della cultura americana ed europea contemporanea. In Italia sono stale tradotte alcune della sue raccolte di poesia più note: Per amore (Mondadori. '71), Poi (Edizioni del Leone, 'S5i. Multiplazione 'Supernova. •89). In questi giorni Creeley e in Italia, invitato dall'Usis e dall'Università di Torino per una serie di conversazioni al Dipartimento di Scienze del linguaggio. Affascinato dalle teorie di Wittgenstein, Creeley da anni lavora sulla parola come oggetto: -Come se le parole fossero cose / come ogni cosa-, cercando di riappropriarsi del mondo, ricomponendo attimi, emozioni, immagini. Come un pianista avventuroso e timido che si accinga ad interpretare un'opera omnia: -il mondo per me / parole da dire / cose da essere-, — Signor Creeley, in che misura la sua poesia è stata influenzata da musicisti come Charlie Parker e John Cage? -Quando parlo di Parker e di Cage in realtà sto parlando dell'immaginazione, e dell'ordine seriale, cioè di come una sequenza o una continuità di parole, oppure di suoni, può organizzarsi. C'è un ordine, un'interazione, una coesione interna. Nella loro musica ho avvertito il senso di un possibile ordine correlato alla possibi¬ lità di variazioni metriche su di uno schema fisso. Parker e stato un genio dell'improvvisazione, con un'abilità straordinaria nelle pause e nelle variazioni. Cage ha dimostrato come la musica classica copra soltanto un quarto dei suoni possibili; mentre la sua musica tende a rivelare gli altri tre quarti stimolando la percezione-. — Che rapporto ha con il tempo? ■Quando si è giovani senti che le emozioni hanno un bisogno naturale di affermarsi. Poi quest'esperienza muta. Da vecchio c'è un'ovvia riduzione di energia, ed è quella che ci preoccupa. Leggendo la de Beauvoir ci si rende conto che !a vecchiaia può rivelarsi una motivazione in più, un tempo in più. Ci si sente più liberi... Si ha una attenzione particola¬ re, come guardare attraverso una finestra... Il tempo e una condizione cruciale, smza particolari valenze spirituali, ma e dentro al nostro organismo ed e in rapporto all'esperienza personale. Ce un tempo mio, un tempo tuo...-. — Quali sono i poeti a cui si sente più vicino? -Sicuramente William Carlos Williams, e l'affinila più naturale. Mi sento vicino a Beckett. ad artisti figurativi. Ho dei debiti con Andy Warhol, Pollock. Qui, in Italia, un poeta con cui sento, attualmente affinità è Andrea Zanzotto, è un poeta davvero interessante, ha la mia età, io e lui ci ritroviamo in una situazione simile: sentiamo che il mondo deve essere ridefinito, ri-percepito-. Attilia Lav.-h.io

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