Alla Fiera dei ragazzi tanti in classe e pochi tra le nuvole

Alla Fiera dei ragazzi tanti in classe e pochi tra le nuvole Tendenze e novità di oltre 1000 editori a Bologna Alla Fiera dei ragazzi tanti in classe e pochi tra le nuvole BOLOGNA — Penultimo giorno, oggi, per la Ventiseiesima Fiera del Libro per ragazzi. Domani i 179 editori italiani e i 999 stranieri, provenienti da America, Inghilterra, Angola, Turchia, Sri Lanka, Pakistan, Mozambico, Norvegia, India, riaffronteranno le bolle e gli scatoloni del ritorno. La Fiera di Bologna cresce di anno in anno. Cresce lo spazio espositivo, l'area di oggi è di 17.300 metri quadri. Crescono le strutture organizzative d'appoggio. Francoforte può invidiarla perché Bologna resta vivibile, animatissima ma non frastornante. •E' una mostra per operatori — dice Roberto Denti, della "Libreria per Ragazzi" di Milano —, quando 26 anni fa la pensò Bruno Ciari la intendeva "proprio per ragazzi"". Cosa vuol dire Denti? Molte cose. Sottolineare alcuni pericoli, alcune tentazioni. Entrando, fra i grandi pilastri di cemento, quasi si sbatte contro i cartelloni della Garzanti che pubblicizza i suoi dizionari. E si impone subito la presenza di Zanichelli, Elemond, Paravia, Loescher, Nuova Italia, De Agostini. Ecco: la scuola. Il pericolo da evitare, o da ricondurre entro i giusti confini, e che la Fiera di Bologna diventi una ••vetrina del libro scolastico- per i numerosi insegnanti che entro il 10 maggio debbono scegliere i libri di testo. £•• lo chiede anche la rivista Italiano oltre, con interventi di Raffaele Simone e Carmine De Luca, denunciando una eccessiva attenzione a tutto ciò che è scolastico o parascolastico. Antonio Faeti, vecchio guru del libro-fantasia, è terrorizzato dalla pedagogia di Yuppieland: -/ fisici che inventano la fusione fredda ed economica — dice — hanno sicuramente letto nonsenso e libri d'avventura. Il Piccolo Chimico fa rincrctinire più di Paperino. Oggi va di moda la traccia d'uso, la scheda, il surgelato, l'anticipa-computer. I genitori vogliono avere figli bocconiani. I pedagogisti sono preoccupati. Bisogna rispettare le fasi evolutive, prima di decidere un destino. Una scuola civile rimanda le scelte. Da noi un ragazzo a 14 anni deve scegliere. Gli editori satino che la scuola e un mercato protetto. E cosi ora avanzano sulla prescuola e il parascuola. Ma Bologna rimane l'unica vetrina del libro per ragazzi. E con forte vocazione allernativa~. Eppure Alice e Pinocchio non sembrano più vivere qui. schiacciati da libri-computer, libri trasparenti, libri da masticare, da farci il bagno, da incastrare a puzzle. -Forse — dice Rosellina Archinto — e venuta a mancare l'originalità e la fantasia. Noi non sappiamo costruire una "Varia Ragazzi", non sappiamo costruire un mercato. Sparita la Emme, lo dico senza presunzione, è venuto a mancare un punto di riferimento-. E' vero. I libri per bambini sono tornati owii e tristi. Si difendono bene le Nuove Edizioni Romane, Fatatrac, E. Elle, La Coccinella. Staremo a vedere se avrà successo la scommessa di Giunti di «mandare a scuola» i personaggi di Walt Disney. Ma l'attenzione degli editori, degli operatori si è allontanata dal mercato, dagli interessi dei bambini. Vuole catturare una fascia superiore. Pensa di avere scoperto il • ragazzo», di poterlo sedurre con il ••tascabile». Il ragazzo lo chiama • junior», e gli dedica dellt collane. Mondadori ne ha preparato una con titoli e nomi prestigiosi. Pubblica Ungerer e Malerba. Piovene e Durrell. Lancia nomi italiani: Bianca Pitzorno con Speciale Violante, tivù e vita di paese, Andrea Molesini, Quando ai veneziani crebbe la coda, surrealismo magico. Donatella Ziliotto, Io, nano, ancora un desiderio sulla voglia di non crescere. La Salani chiama i suoi «junior» • Gl'istrici», pubblica il grande Roald Dahl di Matilde, la Lindgren di Pippi Calzelunghe e 7/ bainbino sotto inioto spinto della Nostinger. E, come se non bastasse, a questa bella collana aggiunge la «Biblioteca dei miei ragazzi», molto dell'immaginario dei nostri Anni Trenta. Ma, al di là delle buone, anche ottime scelte, è eccessivo parlare di «novità», «scoperta». Einaudi, la Bur. la Fabbri-Bompiani, Mursia, da anni ci offrono un tascabile junior. E la mostra che Denti farà in maggio alla Libreria per ragazzi lo documenterà. Cosi come lo testimonia il lavoro di Gabriella Armando per le Nuove Edizioni Romane, con La febbre del karaté di Angelo Petrosino, e La luna i delfini i gatti di Denti o delle Edizioni E. Elle con II mondo della bibbia. Forse ciò che sembra in declino sono le «letture per le scuole medie». Gli insegnanti più avvertiti, gli stessi ragazzi hanno voglia di un libro senza le «istruzioni per l'uso». E' quel libro che da anni fa in Germania la dtv di Monaco e in Francia fa Gallimard. E ora lo farà ancora più in grande dopo l'accordo con Larousse, presentato in fiera: libri per ragazzi a 360 gradi, narrativa, storia, geografia, scienze, come una grande enciclopedia da leggere. Anche Grasset ha i suoi «giovani», gli dà L'orso di Annaud, una splendida edizione delle fiabe di La Fontaine. Hachette ai piccolissimi dà L'Amuse Mots per arricchire il loro vocabolario. Hatier propone storie di danza, e Ecole du Loisir Mademoiselle tout à l'envers, storia di un pipistrello femmina. C'è fantasia, cura delle illustrazioni e delle storie. La Svezia espone un bellissimo libro di Rita e Marit Tòrnqvist, La carpa di Natale. Da Warne campeggia Beatrix Pot¬ ter con i suoi racconti, nel grande stand tutto piattini e tazzine dell'americana Puffing. Da Walker, Quentin Blake prende in giro le Nursery Rhymes. La Spagna sta recuperando terreno. Sono da vedere gli stands di Catamaran, di Anaya. José de Olanet, Cruila, Destino. Gli americani sembrano interessati ai dinosauri, ma con la Harcourt anche ai principi e principesse, con la Bantam alle streghe, con la King Features ai vecchi eroi: Mandrake e l'Uomo Mascherato. Intanto la Farrar, Strauss and Giroux ha preso il premio dei critici in erba con Cara Mili, un racconto inedito di Grimm, illustrato da Maurice Sendak, al quale la Caldecott ha dedicato una grande monografia. Mentre la Michael di Capua Books s'è vista premiare il suo A long long song. L'editoria americana sta mostrando un disegno molto efficace. C'è anche un italiano interessante, Roberto Innocenti, pare poco amato dalla nostra editoria. Ha illustrato un Pinocchio della casa editrice Sauerlander, in modo suggestivo. Ha avuto un premio. Da vedere la mostra degli illustratori italiani e quelli scandinavi. Si ha l'impressione che l'editoria straniera continui a lavorare sull'illustrazione più di quanto non si faccia da noi. La benemerita rivista Andersen, che quest'anno offre un archivio di scrittori italiani per ragazzi, dovrebbe pensare ad un inventario di vecchi e nuovi illustratori, ricordarli o proporli agli editori. Chi oggi fosse in Fiera potrebbe seguire il convegno su «La scrittura dietro l'immagine». E' «illustrazione» ma televisiva. Un dibattito su ciò che i bambini di 14 Paesi vedono, ormai lo sappiamo, almeno da noi, per circa quattro ore al giorno. Forse ha proprio ragione il manifesto delle edizioni Paoline: «Più leggi, più vivi». Cioè, «meno guardi la tivù e più...». Nico Orengo J La scuola occupaspazio, si insegudegli adolescentcollane tascabdimenticano un pC'è più fantasia trter con i suostand tutto l'americana Quentin BlaNursery Rhrecuperandodere gli staAnaya. José stino. Gli amteressati ai Harcourt anpesse, con lacon la King FMandrake e Intanto laGiroux ha pr La scuola occupa sempre più spazio, si insegue il mercato degli adolescenti, con nuove collane tascabili, ma si dimenticano un po' i bambini. C'è più fantasia tra gli stranieri