Amin Maalouf: scrivo per conciliare due mondi diversi

Amin Maalouf: scrivo per conciliare due mondi diversi Il romanziere libanese ci parla del «Manoscritto di Samarcanda» Amin Maalouf: scrivo per conciliare due mondi diversi MILANO — Un appassionante viaggio a Samarcanda, "il più bel volto che la Terra abbia mai mostrato al sole-, per incontrare il suo più illustre cittadino, il leggendario Omar Khayyam. A offrircene l'opportunità è uno straordinario romanzo di idee e avventure del libanese Amin Maalouf: Il manoscritto di Samarcanda, uscito lo scorso anno in Francia e ora tradotto da Longanesi (pagg. 310, lire 25.000). La vita felice e passionale del poeta-astronomo Omar Khayyam, animo inquieto e libero nella Persia dc-ìl'Xl e xn secolo; l'avvincente e simbolica storia delle sue quartine, i «robaiyyat» il cui manoscritto originale è stato più volte perduto e ritrovato; un percorso a grandi tappe in otto secoli di storia persiana e dell'Asia centrale. Da questi tre elementi è nato il successo editoriale della passata primavera francese. Ma al bestseller, Amin Maalouf (quarantenne, nato a Beirut nella comunità cristiana, dal '76 a Parigi) era già approdato con un'altra biografia romanzala, quella sul geografo e ambasciatore andaluso Hassan al-Wazzan: Leone l'Africano, edita da Longanesi due anni fa. Quella italiana è la prima traduzione di Samarcande. E Amin Maalouf, fisico quadrato e modi molto cortesi, è venuto a Milano per presentarlo. — Monsieur Maalouf, che cosa l'ha spinta fino a Samarcanda? "Il desiderio di rappresentare un'epoca del mondo musulmano tra le più creative e illuminate. Omar Khayyam poteva esprimersi liberamente sui temi che preferiva: l'amore, gli altri piaceri della vita. In Oriente, questo lato "piacevole" dell'esistenza ha sempre avuto una grande importanza. Oggi è un po'in ombra, ma allora — e mi premeva ricordarlo — la vita contava più della fede, la tolleranza più del fanatismo. •A portarmi in questa direzione è stata anche una piccolafrase scritta da Marguerite Yourcenar nei taccuini che seguono le Memorie di Adriano». La prima metà del racconto di Maalouf ci porta in una terra lontana di sabbia, sete e smeraldi, tra oasi e caravanserragli: l'Asia leggendaria di Alamut, Nishapur, Samarcanda. Si seguono da vicino le vicende di Khayyam, che nel 1072 cominciò a comporre le sue quartine su un libro di carta di gelso bianco. E dopo 300 pagine, la cronaca di Maalouf si chiude ancora su questo manoscritto, scomparso nel naufragio del Titanic, la notte tra il 14 e il 15 aprile 1912. La lunga vita di Khayyam è descritta meticolosamente. I suol contrasti con Hassan Sabbah, il capo ismailita che fondò il famigerato Ordine degli Assassini; le appassionate ricerche scientifiche sotto la protezione del principe illuminato di Isfahan, Nizam al-Mulk; l'anticonformista storia d'amore con la poetessa Giahane e il sodalizio con il vino; la Poesia che ne scaturì. — Come ha raccolto tutte queste informazioni? -Ho consultato i testi redatti dai cronisti dell'epoca, in particolare di quelli che lo hanno incontrato. Dalle biblioteche dell'Asia centrale ho poi attinto dati e impressioni. Ma come storico io sono un dilettante, il mio è solo un romanzo verosimile. •Per esempio è sempre stata contestala l'ipo- tesi che i tre grandi amici, il saggio Khayyam. il principe Nizam e l'assassino Hassan abbiano potuto compiere gli studi insieme. Giustissimo. Però ho scoperto che possono essersi incontrati almeno una volta, attorno al 1074. E' plausibile-. Conclusa !a prima parte con la scomparsa de) manoscritto in seguito all'invasione mongola del XIII Secolo, il romanzo riparte dalla seconda metà del secolo scorso. Le quartine di Khayyam sono appena state tradotte dall'inglese Fitzgerald. Grandi scrittori come Poe, Renan e Gautier si entusiasmano per il poeta di Samarcanda. Nel 1895 un giovane finanziere, l'americano Benjamin O. Lesage (la O. è per Omar, in onore di Khayyam), va alla ricerca del manoscritto perduto. Dopo due rocambolesche spedizioni in Persia e molte disavventure in un Paese che lotta e sanguina per la sua prima Costituzione, finalmente, nel 1912, il lungo sogno di Lesage sembra avverarsi. E' a Cherbourg, pronto per imbarcarsi sul Titanio insieme al manoscritto e a una principessa persiana di cui si è innamorato. Ma nella notte terribile i 256 fogli vanno a fondo. — Quanto c'è di vero nell'avventura di Lesage? «Sui Titanio viaggiava effettivamente un bibliofilo americano: stava portando a casa un esemplare molto raro delle quartine. Anche l'americano Ballard, il cacciatore di tesori che poco tempo fa cercò di ricuperare quello del Titanic, contava di ripescare proprio il manoscritto-. Dal racconto di Samarcanda — in cui non mancano mai feroci lotte tra integralisti e moderati — al turbolento presente dell'Islam, il passo è breve. E viene spontaneo chiedere a Maalouf se oggi all'Islam manca una personalità come Khayyam. «7 tre protagonisti del mio libro rappresentano, insieme, l'anima dell'Islam. Il principe, il religioso, il poeta. Ora sono all'opera i primi due. Mentre una civiltà è al suo meglio quando è il terzo a dominare-. Lo scrittore libanese prende le distanze da Rushdie: "Sono contrario alla condanna a morte, ma non mi è piaciuta la sua provocazione-. Il tentativo di Maalouf è in effetti diverso: aggirare i confini religiosi e culturali con opere che cerchino di conciliare i due mondi. Afferma: «Sono stato educato in una famiglia cattolica: mi sento a casa in Occidente ma l'Islam mi è essenziale-. Ribadisce l'importanza del Corano e scommette che il futuro dell'Islam 'porterà a un'epoca di tolleranza e libertà-. Ne è convinto, forte della sua esperienza di scrittore, in cui ha tentato di sovvertire luoghi comuni e divisioni preconcette (cosi è stato nel suo saggio Le crociate viste dagli Arabi e probabilmente sarà nell'opera a cui sta lavorando ora: una rivisitazione delle lotte tra romani e popoli d'Oriente nell'antichità, da un punto dì vista ovviamente non occidentale). — Mentre scriveva II manoscritto di Sainarcanda provava invidia per la vita di Khayyam? -Mi sarebbe piaciuto incontrarlo. Sapeva trasformare i migliori aspetti della vita in valori spirituali utili all'attività artistica. Anche del vino ha fatto un elemento poetico-. Mihl Ni Michele Neri Lo scrittore libanese Amin Maalouf

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