Bravo, crocodile Gardner

Bravo, crocodile Gardner Nel motomondiale classe 500 l'australiano della Honda beffa tre piloti Yamaha Bravo, crocodile Gardner Una gara spettacolare vinta grazie alla miglior conoscenza della pista - L'italiano Chili subito fuori - Scivolone di Spencer di FEDERICO URBAN PHILLIPISLAND — All'uscita del circuito la parola d'ordine non era molto originale, ma colpiva il tono, l'entusiasmo. -Ci vediamo l'anno prossimo-: è il saluto di rito dopo ogni gara, ma dopo il Gran Premio d'Australia, inscritto nel calendario quasi a sorpresa un anno fa, assume un significati più particolare. E' come d if 'Avevate dei dubbi? Avete visto come siamo stato bravi, che bel Gran Premio vi abbiamo regalato, con tante cadute in prova e in gara, tante emozioni, ma nessun dramma, tanti colpi di scena, nessun risrdtato scontalo, al di là delle apparenze". Le premesse per una 500 che facesse passare in secondo piano il ricordo dei «numeri- di Suzaka a Pasqua c'erano tutte, con uno schieramento che vedeva dodici piloti inseriti nello spazio di due secondi. Una cTiglia così rovente nella 500 non s'era mai vista. Peccato che Chili, con la Honda del Team Gallina e Mamola con la Cagiva fossero proprio nella seconda parte di questo schieramento e peccato anche che le loro due gare siano durate poco, per scivolata di Chili e per ebollizione della Cagiva. Ma bisogna anche dire che grazie a quel terribile quartetto di testa, nessuno si è sognato di angosciarsi per ciò che avveniva alle loro spalle. Persino Spencer con il suo scivolone ed il suo ritiro si è trasformato in un elemento marginale. E se Schwantz non fosse diventato così presto umano con una capriola dopo una sequela incredibile di sbandate, il quartetto sarebbe stato certamente un quintetto. Gardner, con la Honda, Rainey, Sarron e Magee con le Yamaha sono stati irresistibili, ma si è anche visto, alla fine chi lo è stato più di tutti, anche se con il vantaggio del fattore campo. Il «coccodrillo» Gardner ha ricalcato, rispetto alle prove, la strada tracciata da Schwantz in Giappone. Parti; e al centro della prima fila, evidentemente, porta bene. La bagarre si è comunque subito delineata, con Schwantz pronto a fermare la fuga di Rainey e gli altri, tra cui Gardner, subito dietro. Poi il volo del texano della Suzuki, la rimonta di Sarron ed il recupero a tempi sempre meno aitemi di Magee, hanno fatto il resto. Certo Gardner più di tutti era disposto a correre dei rischi sulla pista che più sente sua, anche se non l'ha frequentata più di altri. Rainey questo lo sapeva, ma valeva la pena di provarci. Singolare e stupefacente il ruolo di Sarron che per qualche tratto di gara è perfino riuscito a portarsi al comando. Ma il francese non poteva aspettarsi di restarci più di tanto, con l'aria che tirava soprattutto tra Gardner e Rainey. Così, senza che fosse concesso rilassarsi, è andata poi come doveva andare con Gardner primo, davanti a Rainey, Sarron e Magee. Eddie Lawson c'era, ma era ben nascosto. La sua corsa solitaria verso il quinto posto ha una giustificazione di ferro: la caduta a 250 km all'ora nelle prove che se non lo ha rotto, lo ha certamente acciaccato. Spencer, ancora una volta è partito all'altezza della sua fama, poi però ha dovuto lottare ed è caduto in errore, nel vero senso della parola, ma sta facendo progressi e la cosa più curiosa è che ne guadagna in simpatia ed affabilità. Per carità, non che debba farsi perdonare qualcosa, ma le previsioni erano di certo diverse. Ci si aspettava il solito Spencer con la puzza sotto il naso, pronto a fuggire dopo la mancata vittoria e comunque geloso custode dei suoi problemi. Invece il più umano nel dopo corsa, a parte le lacrime e la commozione di Gardner davanti all'invasione del pubblico entusiasta, è stato proprio l'ex iridato della Louisiana. -Non sono affatto scoraggialo — ha detto il tre volte campione del mondo — anche se queste due gare si chiudono nella mediocrità. Avevo dei problemi tecnici, ma mi rendo anche conto che ritrovare il ritmo con questo genere di avversari, richiede ancora un po'di tempo. Mi piacerebbe contribuire fra una settimana a Laguna Seca a costruire una gara altrettanto spettacolare-. Il podio della 250 con Ruggia, Pons e Cadaloraj Il podio della 250 con Ruggia, Pons e Cadaloraj Il giro trionfale di Cìardner con la bandiera australiana

Luoghi citati: Australia, Giappone, Louisiana