Genoa sornione e pratico

Genoa sornione e pratico SERIE B - I liguri spaventano il Brescia, poi s'accontentano del pareggio Genoa sornione e pratico I rossoblu hanno sempre tenuto sotto controllo la situazione e hanno dato l'impressione di non voler forzare il ritmo Una traversa di Griffi dà la sveglia alla capolista dal nastro Inviato GIANNI PIGNATA BRESCIA — Al 13' azione sulla fascia sinistra del campo: il bresciano Mariani azzecca un bel cross alto e un altro ex granata, Gritti, sul filo del fuorigioco, incoccia bene di testa e colpisce l'incrocio dei pali con Gregori battuto. A questo punto torna d'attualità il vecchio proverbio che conoscono anche i bambini dell'asilo: 'Non svegliate il can che dorme». Il Genoa, che dall'alto della sua classifica era dispostissimo a portare avanti la partita sul piano della ninna nanna, si è svegliato d'improvviso se non come animus pugnandi, almeno come volontà di dimostrare di essere vivo. E il povero Brescia, per più di mezz'ora, la palla non l'ha vista più. I rossoblu, con eleganti anche se sterili manovre, hanno dominato come hanno voluto non disturbati più di tanto da un'avversaria che, pur avendo necessità di vincere per allontanarsi dalla zona pericolosa, appariva paralizzata dalla paura. Del resto, come dar torto agli uomini di Guerini, visto che ogni volta che Ruotolo, Nappi e Fontolan decidevano di velocizzare il gioco, la difesa azzurra era costretta a salvarsi con molto affanno e con qualche rudezza di troppo? L'esercito dei tifosi ros¬ soblu che segue sempre il Genoa in trasferta (stavolta un po' meno numeroso del solito), sperava in un risultato un po' meno annunciato rifacendosi a ricorsi del passato. Nella stagione scorsa, il 25 aprile, quando il Genoa annaspava sul fondo e il Brescia era invece tranquillo a metà classifica, quel pareggio che sarebbe stato una manna per i rossoblu di Perotti venne crudelmente e giustamente negato da un'orgogliosa gara degli azzurri e da un gol di Mariani. Ma chi si aspettava la ven¬ detta da parte dei rossoblu di Scoglio è rimasto deluso. Il Genoa ha giocato a redini tirate impegnandosi quel tanto che era necessario per tenere sotto controllo il risultato. E se il Brescia non è riuscito a svincolarsi e a fare di più, se Gritti, dopo quel colpo di testa, non è più riuscito una sola volta a sfuggire ad un Caricola in eccellenti condizioni di forma, se insomma la squadra di Guerini ha dovuto accontentarsi di dividere il punteggio con la capolista, la colpa non è certo dello squadrone rossoblu che ha mantenuto il motore a ritmi bassi, ma dimostrandosi prontissimo a scattare. Nel primo tempo, dopo quella traversa di Gritti, il Genoa ha risposto con un altro colpo di testa di Fontolan su centro basr n di Nappi, con pallone a lato *i poco. Poi ancora al 36', un'incursione di Nappi lanciato da Onorati ha costretto Zaninelli ad un'uscita sui piedi del centravanti rossoblu. All'inizio della ripresa, mentre il Genoa si stava nuovamente appisolando (e noi con lui), il mediano bresciano Bonometti è riuscito a vincere un rimpallo a metà campo ed a portare avanti un buon pallone lanciando Savino smarcato sulla destra. Bravissimo è stato Gregori—cui l'inattività, e certi episodi passati lo dimostrano, non è mai piaciuta — ad uscirgli incontro e a deviare il pallone lontano dallo specchio della porta. A questo punto il Genoa si è svegliato di nuovo ed avremmo potuto andare tutti a casa. Signorini e compagni hanno difatti ripreso in mano il pallino (o meglio, il pallone) e hanno condotto in porto la gara con assoluta, quasi sfacciata disinvoltura. Il Brescia, chiamando in campo prima il centrocampista Colini al posto di Turchetta leggermente acciaccato, poi la punta Cecconi in sostituzione di Mariani contuso ad un occhio in seguito a uno scontro con Ferroni. ha cercato d'imprimere alla partita il salto di ritmo necessario per uscire dalle secche dello zero a zero. Ma per far questo sarebbe stato necessario entrare in possesso del pallone. Una parola, con quei marpioni in maglia rossoblu che facevano i loro comodi con l'andatura tranquilla di chi sta prendendo un caffè. Il fischio finale di Baldas, grazie a Dio senza un secondo di recupero, e stato accolto da tutti come una liberazione. Brescia: per Gregorì una domenica felice Brescia: per Gregorì una domenica felice

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