«Sì, ancora 14 punti e siamo a cavallo»

«Sì, ancora 14 punti e siamo a cavallo» Trapattoni ammette che lo scudetto è vicino «Sì, ancora 14 punti e siamo a cavallo» «Ma non dovremo più combinare guai come contro il Cesena» dal nostro inviato MASSIMO GRAMELLINI CESENA — E' fatta. Ormai finisce per ammetterlo anche Trapaltoni, che pure aveva abbandonato la panchina con l'aria di un bufalo inferocito, a causa di quell'ultimo quarto d'ora di grande tremarella, con il Cesena impegnato in una rimonta sfuggitagli per un soffio. Negli spogliatoi, il Trap si è già completamente ricomposto e offre ai cronisti un'analisi pacata della partita, insaporendola, come al solito, con un frasario di cui detiene il copyright: «Voglio innanzitutto elogiare il Cesena: per colpa sua mi e cresciuto un altro ciuffo di capelli bianchi! I romagnoli possiedono ottime armi sul piano geometrico e dell'agilità tecnica, ma hanno incontrato un'Inter in splendide condizioni psicofisiche. Certo, sul due a zero è stato estremamente deficitario da parte nostra lardar loro la possibilità di realizzare un gol-. E poi ci lamentiamo di come parlano i politici. Resta da cniarire perche l'Inter abbia finito il match in modo cosi -deficitario-. Trapaltoni regala una spiegazione squisitamente tattica: «Tutta colpa dell'infortunio di Bianchi, un ragazzo la cui importanza nei nostri schemi era finora sfuggita alla maggior parte dei critici. Se non sifos.se infortunato, avrei potuto sostituire Serena e potenziare la corsia destra, nella quale stava cominciando a scatenarsi Limido. ragazzo bravo e affettuoso isio che io conosco bene, avendolo avuto con me alla Juve-. E i giocatori'5 Matthaeus dà la colpa al caldo, mentre Matteoli suona l'allarme: «Bisogna stare più attenti. D'accordo che abbiamo sette punti di vantaggio sulla seconda, ma questo non ci autorizza a 7iiantcnere la con¬ centrazione soltanto per settanta minuti. Dopo il 2-0 non siamo più steti quelli di prima: abbiamo cominciato a giocare a tamburello, sguarnendo la difesa. Non per fare il catcnacciaro, ma io credo che quando ti trovi in vantaggio di due gol. non sia un delitto tirare un po' i remi in barca, stringendosi compaiti a difesa della propria porta. Noi. invece, abbiamo continuato a cercare il terzo gol, con una rilassatezza che poteva costarci cara-. Ferri preferisce parlare di -leggero disorientamento-, dedicandosi poi a chiarire il dissidio con Bergomi: negli ultimi, concitati minuti. Ferri ha platealmente mandato a quel paese il suo «gemello-: «Niente dì grave. Fra noi. altre volte, è successo ben di peggio. Non avete idea di cosa ci diciamo in campo! Poi. appena rientrati negli spogliatoi, torniamo ad essere gli amici inseparabili che tutti conoscono-. Rieccoci da Trapattoni. per affrontare l'argomento più delicato, soprattutto per un re della superstizione come lui. Settima vittoria consecutiva i-e domenica facciano otto contro il Pescara, cosi eguagliamo il record della mia Juve-. assicura Serenai: allora. Trapattoni? -Allora, allora... Non è il momento di mettersi a fare i calcoli-. Passa un minuto, e i calcoli, invece, comincia a farli: -Dunque: ci sono ancora venti punti in palio. Ce ne bastano quattordici e siamo a cavallo-. Sorride, sapendo benissimo che gliene basteranno molti di meno, e rilasciando finalmente la sua prima dichiarazione da allenatore dell'Inter campione d'Italia. -£' la testimonianza che uno può arrivare in un posto, e in pochi anni costruire dal nulla una grande squadra. Nessun paragone con la Juve, per favore. Qui stiamo vincendo uno scudetto, a Torino ne abbiamo messi insieme un bel gruzzolo...-.

Persone citate: Bergomi, Limido, Matteoli, Matthaeus, Trapattoni

Luoghi citati: Cesena, Italia, Torino