Inter, ma chi ti ferma più?

Inter, ma chi ti ferma più? La marcia trionfale dei nerazzurri continua sul campo del Cesena Inter, ma chi ti ferma più? In vantaggio per 2-0 (Bianchi e autorete di Bordin), gli uomini di Trapattoni rischiano il pareggio nel finale dopo il gol di Gelain dal nostro Inviato BRUNO BERNARDI CESENA — L'Inter ha calato il settebello. Settima vittoria consecutiva, più sette in media inglese, sette punti di vantaggio sul Napoli a dieci giornate dalla fine. Lo scudétto è dietro l'angolo, eppure, a Cesena le -Sturm Trappèn», dopo aver dominato ed essersi trovate in vantaggio cdn il gol dell'ex Bianchi e l'autorete di Bordin, propiziata da un prepotente spunto di Berti, hanno tremato, incassando il 2-1 dì Gelain e rischiando il pareggio. E' finita con Trapattoni che smoccolava. Ed aveva ragione. Una partita quasi a senso unico, che pareva senza storia, si era riaperta all'improvviso per un calo di tensione generale, che aveva ridato fiato ad un Cesena ferito ma ancora vivo. Sarebbe stato il colmo lasciare un punto in Romagna contro una squadra priva di cinque titolari. Ma nel calcio, i rilassamenti sono vietati anche all'Inter dei record che ieri, comunque, ha dimostrato di meritare la «leadership» pur avendo il capocannoniere Serena lontano dalla miglior condizione dopo lo stop per 10 stiramento rimediato in Nazionale a Vienna e Diaz impreciso e sfortunato. Per un'ora ha giocato con grande personalità, tenendo 11 campo con autorità grazie alla solidità della difesa, alla regia di Matthaeus, alla spinta di Brehme. Bergomi e Ber¬ ti, alla limpida e didascalica tecnica e alllntelligenza tattica di Alessandro Bianchi che ha realizzato un gol capolavoro al 12'. L'azione è stata perfetta. Apertura di Brehme sulla destra per Ferri che allungava su Matthaeus. Il tocco profondo del panzer tedesco pescava Bianchi smarcato che di collo insaccava. Un destro imparabile proprio sotto la curva gremita dai sostenitori interisti che andavano in visibilio. Come il presidente Pellegrini che, in compagnia della moglie e della figlioletta Valentina (mascotte e portafortuna dell'Inter), riceveva i complimenti di Edmondo Fabbri. La felicità di Pellegrini era solo turbata dai cori di «Serie B, Serie B», indirizzati al Cesena dalla tifoseria nerazzurra. Il Cesena, pur trovandosi in piena zona retrocessione, sulla carta non aveva niente da perdere per le assenze di Olmqvist, Cuttone, Piraccini, Leoni e Chierico (convalescente da sciatalgia e in pan- china) che rappresentavano un grosso alibi per Bigon. Però era un Cesena un po' troppo disinvolto sia in difesa che negli altri reparti. Un fallo da rigore di Del Bianco su Berti in aerea veniva ignorato da Lanese al 3' e cinque minuti dopo, su bella manovra ispirata da Bordin e proseguita da un assist di tacco di Agostini, era sprecata da Umido. Sullo scampato pericolo, l'Inter assumeva decisamente l'iniziativa e si portava in vantaggio. Poi perdeva Mandorlini per uno stiramento al bicipite femorale sinistro. Il libero, che dovrà saltare almeno due o tre partite, lasciava il campo al 24' e veniva sostituito da Verdelli. Il Cesena, con Domini e Bordin, abbozzava qualche timida controffensiva ma la squadra bianconera era troppo lunga per creare grattacapi a Zenga. A parte una spinta sospetta di Bergomi su Bordin, ritenuta regolare. L'Inter tornava padrona del campo. Il gigante Rossi respingeva un missile su punizione di Ferri. Lo stopper ci riprovava poco dopo ma il suo violento destro sorvolava la traversa di una spanna. Il pubblico applaudiva, ammirato, le trame semplici ma efficaci dell'Inter che, al 50', raddoppiava. Berti scambiava con Serena, entrava in area e tirava: il pallone, respinto da Rossi, carambolava sull'accorrente Bordin e rotolava in porta. Autogol, ma Berti era in agguato pronto a insaccare. Gara chiusa? Macché! Bigon inseriva Aselli per l'evanescente Chiti (52') e il Cesena appariva più quadrato. Un'incornata di Traini sfiorava l'incrocio. Al 68' Bianchi restava contuso al ginocchio in un tackle con Domini e, tra gli applausi, rientrava negli spogliatoi. Al suo posto Baresi. Pareva una passeggiata, ma l'Inter non aveva fatto i conti con il Cesena e con l'arbitro. Bordin mancava una buona occasione e al 78', su corner di Limido, Gelain insaccava a fil di traversa. L'incontro si riaccendeva come per incanto. Calcaterra agganciava il piede di Diaz (82'). Era rigore, non per Lanese e l'Inter soffriva nel finale arroventato in cui perfino un giovane raccattapalle intercettava il pallone prima che finisse in fallo laterale. A due minuti dal termine, ben imbeccato da Jozic, Agostini, anziché lasciar filtrare il pallone, lo fermava mandando in fumo il possibile 2-2. Cesena. Bianchi (sullo sfondo, semicoperto) supera Rossi e mette a segno il primo gol dell'Inter contro i romagnoli. Nel riquadro in alto: l'autorete di Bordin (Tclcfoto Ansa/Ap)

Luoghi citati: Cesena, Romagna, Vienna