Giovanni Paolo II fa troppi santi? «Il mondo ha bisogno di esempi» di Marco Tosatti

Giovanni Paolo II fa troppi santi? «Il mondo ha bisogno di esempi» Giovanni Paolo II fa troppi santi? «Il mondo ha bisogno di esempi» Agli altari Clelia Barbieri, la fondatrice delle suore minime dell'Addolorata - In 400 anni consacrati 202 santi, 219 beati, 1530 «venerabili» o «servi di Dio», 4200 compagni di martirio CITTA' DEL VATICANO — Clelia Barbieri, la prima santa bolognese in due secoli e mozzo, riapre la stagione dei santi, dopo le velate polemiche delle settimane passate. Da tempo in alcuni ambienti ecclesiastici si sostiene che questo pontificato e troppo prodigo di santi e beati: e in questo senso e stata letta anche una dichiarazione del card. Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, un'autorità in materia di teologia. E in effetti, ammettono gli esperti della Congregazione per le Cause dei Santi, nell'ultimo decennio il numero di 'miracoli» approvati dalla Chiesa è largamente superiore a quello dei pontificat i precedenti. L'era di Paolo VI fu povera di santi, anche se — dicono adesso in Vaticano — molte delle cause che giungono ora al termine furono impostate | sotto Papa Montini. Ma i santi sono sempre stati un ostacolo nelle relazioni ecumeniche, molti protestanti vedono con sospetto il loro cuiLo e venerazione. Con Giovanni Paolo II il problema è scomparso, sommerso dalla valanga di elevazioni all'altare, alcune delle quali ritenute, solo qualche anno fa. problematiche: come quella di Edith Stein, suora ebrea convertita; oppure i -martiri- della Guerra Civile Spagnola, o Padre Augustin Pro. giustiziato perche sospettato a torto di essere coinvolto in un attentato terroristico nel periodo più caldo dello scontro fra governo e Chiesa in Messico. E non sono certo alcuni mugugni che possono spingere il Papa a modificare una tendenza favorita anche dal desiderio di congregazioni, ordini religiosi, diocesi e gruppi I all'interno della Chiesa di avere un -loro» santo. Forse non esistono delle vere e proprie lobbies, ma molti dicono che sono troppi i fondatori o le fondatrici di ordini canonizzati, rispetto ad altri cristiani. -Quando ero prefetto — ha raccontato il card. Pa- lazzini — della Congregazioni per le Cause dei Santi, ricevevo molte visite di ambasciatori. E lutti volevano il loro santo-. Ieri ha fatto santa Clelia Barbieri, fondatrice delle Suore Minime dell'Addolorata, la più giovane fondatrice nella bimillenaria storia della Chiesa cattolica (creò il suo ordine a 21 anni, nel I8B81. Domenica 23 aprile proclamerà beati cinque religiosi, mentre altre due beatificazioni avranno luogo nel viaggio nell'Africa Sud-Orientale (28 aprile-6 maggio). E' in vista la beatificazione di Pier Giorgio Frassati. anche se non si hanno ancora date precise, e di altri «eroi della fede-. Perché tutti questi santi? Giovanni Paolo II si e spiegato, di recente, in un discorso in latino, passato quasi inosservato, alla Congregazione per le Cause dei santi. Il Pa¬ pa, quasi rispondendo indirettamente alle critiche, si è detto "inolio lieto e consolato- quando può procedere alla glorificazione di coloro che in vita hanno esercitato le virtù cristiane in maniera «eroica». Le canonizzazioni, ha detto ancora il Pontefice, servono a proporre esempi di pietà e di vita cristiana a tutti i fedeli, come anche alle Congregazioni e ordini religiosi. Quindi, in un mondo così complesso e articolato, più esempi diversi si danno tanto maggiore è la loro utilità. E poco importa se le statistiche della Congregazione per la cause dei santi, in 400 anni di storia, già indicano 1530 «venerabili» o «servi di Dio», 219 beati e 202 santi formalmente canonizatti. Accompagnati da 4200 compagni di martirio, quando si tratta di beatificazioni o canonizzazioni di gruppo. Marco Tosatti Clelia Barbieri

Luoghi citati: Africa Sud-orientale, Citta' Del Vaticano