Spella alla provincia di Pavia la più alla incidenza di tumori di Amedeo Lugaro

Spella alla provincia di Pavia la più alla incidenza di tumori Spella alla provincia di Pavia la più alla incidenza di tumori La denuncia è del pei che sollecita una indagine sulle cause della malattia - Sotto accusa gli inquinanti usati per la coltivazione della vite PAVIA — La provincia di Pavia al primo posto in Italia per decessi provocati dal cancro. La zona di maggiore incidenza risulta essere l'Oltrepò pavese, dove il quorum dei decessi provocati dai tumori è risultato statisticamente superiore del 2 per cento alla media lombarda e nazionale. Il 40 per cento dei residenti in provincia di Pavia che si ammalano, vengono trovati affetti da tumore maligno. Quasi metà dei decessi (45 per cento) nella fascia d'età inferiore ai 60 anni e dovuto al cancro, mentre il 36 per cento dei maschi che muoiono in provincia risultano essere colpiti da naoplasie incurabili. E' stato inoltre accertato che mentre a livello nazionale l'incidenza delle neoplasie aumenta nella misura dell'I per cento l'anno, in provincia di Pavia cresce dell'I.5 per cento. A fornire questi dati e stato il responsabile Sanità del partito comunista pavese Giuseppe Inzaghi. Statisti¬ che allarmanti che hanno gettato viva apprensione fra la popolazione e soprattutto fra le genti dell'Oltrepò che ora chiedono a gran voce un'indagine accompagnata da una mappatura delle attivita svolte nelle singole zone per un confronto malattia-lavoro e malattia-ambiente. Occorrerà quindi accertare se vi siano gruppi sociali maggiormente esposti e se alcune fasce d'età ad esempio risultano piti esposte. Da ■ ta la gravita della situazione si chiede un intervento urgente a livello politico e sanitario. Il caso tumori è stato sollevato da un medico di Santa Maria della Versa (rinomata per il suo Brut) all'Usi di Voghera e sta creando vivo allarmismo ma soprattutto polemiche per i trattamenti chimici in arrricoltura. Sotto accusa vi è il metodo dell'irrorazione aerea delle viti con l'elicottero. Secondo Giuliano Franzosi. componente il comitato di gestione dell'Usi 79 di Voghera, ci sono troppi dubbi sul metodo e mancano garanzie di sicurezza: «Innanzitutto bisognerebbe controllale gli antiparassitari, le percentuali usate — precisa Inzaghi —. Ho sempre votato contro la richiesta di permessi perché non mi convincono tutte le misure di sicurezza che devono essere predisposte affinché l'irrorazione avvenga senza arrecare danni ad alcuno. Sono cose che ho sempre sostenuto durante le riunioni del comitato dì gestione». Gli oncologi Gianni Bonadonna, Ferruccio Saccani e Gioacchino Robustelli del resto, nel loro libro: «Una sfida possibile» rilevano come il 90 per cento di tutti i tumori sono causati da fattori ambientali. E per tali s'intendono quell'insieme di fattori che comprendono gli agenti fisici e chimici a cui siamo tutti esposti: ad esempio sostanze inquinanti a rischio nei luoghi di lavoro o in quelli in cui si abita. Intanto sul caso tumori e stato organizzato un conve¬ gno per fine mese a Santa Maria della Versa a cui hanno confermato la partecipazione il direttore dell'Istituto oncologico dell'Emilia Romagna prof. Quarto Maltoni. il prof. Giuseppe Fogliani, dell'Università agraria di Piacenza e i responsabili del servizio irrorazione vigneti della Valle di Non, la zona del Trentino nella quale si è imposto lo stop alle irrorazioni per via aerea delle viti, realiz zando invece postazioni fisse di distribuzione degli anticrittogami. A livello politico si sta disponendo una serie di incontri con i sindaci della Valle Versa per cercare una soluzione diversa alla gestione dell'agricoltura vitivinicola collinare. Ormai non è più possibile escludere a priori questo o quel fattore di alto rischio potenziale. I dubbi e soprattutto le allarmanti statistiche però sono una tragica realtà a cui bisognerà necessariamente dare delle risposte. Amedeo Lugaro

Persone citate: Ferruccio Saccani, Gianni Bonadonna, Gioacchino Robustelli, Giuliano Franzosi, Giuseppe Fogliani, Giuseppe Inzaghi, Inzaghi, Maltoni