Nella casa per anziani, solarium e palestra

Nella casa per anziani, solarium e palestra In Consiglio comunale il piano delle 10 residenze protette per non autosufficienti Nella casa per anziani, solarium e palestra Il progetto prevede 790 posti letto (più 87 per vecchi in buone condizioni di salute) e un investimento di 72 miliardi - Polemica dei comunisti per il ritardo con cui viene affrontato il problema - Critico anche Santanera Camere di uno o due letti, servizi, soggiorno e sala da pranzo per ogni «nucleo» di 10 anziani al secondo e primo piano. Dodici gradini sotto gli «spazi collettivi» (fra cui una palestra per la riabilitazione e la fisiochinesiterapia), concepiti per realizzare una «struttura aperta», e altri servizi. Più in alto, invece, una copertura «a terrazzo praticabile- con ampi settori di giardino pensile. «Attrezzata in vario modo, consentirà agli ospiti il soggiorno in luogo aperto e soleggiato, ma anche la sosta in zone coperte e opportunamente ombreggiate all'interno di ambienti provvisti di vetrate apribili". Suddivisa in due costruzioni affiancate, per 40 posti-letto ciascuna, questa struttura prototipo sarà la «residenza protetta» del futuro per gli anziani non autosufficienti. L'hanno ideata l'ing. Burdizzo e l'arch. Damiani dell'Ufficio Tecnico dell'Assessorato ai Lavori Pubblici, lavorando sui progetti analoghi affidati a noti professionisti, l'ing. Cardinali e l'arch. Mesturino. «Negli Anni 70 abbiamo costruito scuole perché quella era l'esigenza, adesso dobbiamo pensare agli anziani, in primo luogo a quelli non autosufficienti. Come per gli edifici scolastici, un prototipo di residenza protetta con¬ o. oa bi, n i ¬ sentirà di economizzare l'investimento-, annuncia l'assessore de Giovanni Porcellana, che ha predisposto il progetto delle «10 case protette» e che domani, «di conccrto- con i colleghi Biacco (Sanità e Assistenza) e Ravaioli (Urbanistica:, lo pre¬ senterà in Consiglio Comunale. Il piano prevede la creazione in tempi diversi di 790 posti-letto, cui vanno aggiunti altri 87 per anziani autosufficienti, con un investimento di 72 miliardi. Nella relazione illustrativa del progetto si afferma che «La città è particolarmente carente di servizi per anziani non autosufficienti-, ma quanti sono i torinesi in questa condizione? Per la risposta c'è solo una stima dell'Organizzazione mondiale della Sanità, in base alla quale gli anziani non in grado di provvedere a se stessi dovrebbero essere fra i 2000 e i 2500. L'assessore de Giuseppe Biacco ritiene che. con il piano, si potranno accogliere quasi tutte le domande di ricovero. «La lista di attesa attuale è di 500persone -. Sulla delibera i comunisti anticipano che in aula chiederanno «chiarimenti e garanzie-. E con il consigliere Bajardi criticano la giunta «per il ritardo con cui si affronta il problema dei non autosufficienti. Le prime quattro case protette furono decise già dalla giunta di sinistra e in particolare per quella di via San Marino sono occorsi 4 anni solo per adeguarla alle norme di sicurezza-. La prima parte del piano contempla 4 progetti avviati: in via San Marino 10 1150 posti per anziani non autosufficienti). in attesa del certificato prevenzione incendi: in corso Francia, nell'area dell'ex fabbrica Tonolli (40), ultimazione prevista entro il dicembre prossimo: in via Braccini 2(i ( 80 >. opera in via d'appalto; in corso Lombardia, «Casa Serena», ristrutturazione di una parte dell'edificio con cui si ricaveranno altri 80 posti. Le altre 6 «residenze protette- verranno costruite nelle aree di piazza Manno (zona di corso Grosseto), via Bouirelli angolo via Corelli (Barriera di Milanoi. via Petrella (idemi, via Madonna della Salette (zona Aeritaliai. via Monte Pasubio angolo via Guala iMirafiori) e via Tirreno angolo via Caprera (Santa Ritai. «Queste nuove strutture ci paiono più funzionali — aggiunge Bajardi —, ma le vorremmo più piccole e diffuse nel territorio, non costituite di due moduli affiancati e con una reale autonomia del settore riserrato ag'i ospiti autosufficienti-. Altre critiche sono espresse da Francesco Santanera.dell'Unione perla lotta all'emarginazione sociale: -Le case protette costeranno molto di più di una buona assistenza domiciliare, che si continua a non fare-. In discussione anche il tipo di gestione: assistenziale o sanitaria. Santanera cita le tabelle mediche dei «Poveri Vecchi • di corso Unione Sovietica: -L'S5': dei ricoverati e affetto da 4o più malattìe». Bracco replica citando a sua volta -i vincoli amministrativi che prevedono una struttura prevalentemente assistenziale. Almeno perora So anch'io che sarebbe importante sviluppare i servir.i domiciliari. Ma già questo c un I grande impegno-. .Uberto Gai no Nel terreno ex Tonolli sta sorgendo una casa protetta