Ogni mese un missionario ucciso

Ogni mese un missionario ucciso Ogni mese un missionario ucciso Questa è la raccapricciante media nel mondo - Ma esiste anche una strage di seminaristi di colore e di catechisti CITTA' DEL VATICANO — Ogni mese nel mondo viene ucciso un missionario cattolico o un seminarista, e probabilmente il calcolo è errato per difetto. E il conto, ci dicono a -Nigrizia-, la rivista specializzata in problemi del Contin^rtp Nero, è sempre parziale, "ale a dire che i grandi organi di informazione intemazionali si occupano, quando se ne occupano, dell'uccisione dei sacerdoti bianchi, ed eventualmente dei seminaristi di colore. Ma cade nella più totale indifferenza l'uccisione di catechisti e animatori locali delle comunità cristiane, che farebbe salire le cifre di questo macabro stillicidio. D -caso- missioni è balzato agli occhi di tutti in questi giorni per l'assassinio compiuto in Mozambico dai guerriglieri antigovernativi. E il Mozambico, a causa delle condizioni particolari della guerriglia — la Renamo ten| de a fare terra bruciata, più che a cercare di impadronirsi stabilmente dei territori o dei villaggi — detiene il triste primato delle violenze. Dal 1980, secondo il calcolo dei Padri Comboniani di -Nigrizia-, sono stati rapiti o uccisi in Mozambico 40 missionari; sono in pratica gli unici europei che vivono al di fuori della capitale, Maputo. E molte missioni sono state abbandonate. Dal 1980 al 1985 invece, secondo la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli almeno 70 missionari sono stati uccisi in tutto il mondo per motivi religiosi. Altri punti «a rischio- in Africa sono l'Uganda (i missionari sono stretti fra i governativi e i guerriglieri del •Battaglione dello Spirito Santo-), l'Angola, (dall'indipendenza, avvenuta nel 1975, ad oggi sono stati uccisi o rapiti 74 fra sacerdoti, seminaristi e religiosi), il Burundi, e alcune zone dello Zimbabwe. La Chiesa cattolica ha però problemi anche in Kenya e Sudan; in questo Paese è l'islamizzazione crescente, con connotati fortemente integralisti, a portare a scontri religiosi, culminati negli ultimi anni nella distruzione di 150 chiese. Da alcuni mesi inoltre cinque sacerdoti sono nelle mani dei guerriglieri di John Oarang. E' l'America Latina l'altro continente che chiede un tributo di sangue ai quadri religiosi. Da Colombia, Brasile e Perù giungono con regolarità notizie di uccisioni e rapimenti nel clero locale e missionario. Dal marzo '85 al novembre '87 avevano perso la vita in Brasile, nella «guerra per la terra» due preti, un pastore protestante, un fratello gesuita e due suore, oltre a tredici sindacalisti, 184 braccianti e diciassette indios. Per i missionari italiani l'anno più «nero» è stato l'86: sette sacerdoti sono stati assassinati, contro cinque nel 1985. Marco Tosattiì

Persone citate: Contin, John Oarang