«Addio foreste, addio uomo» di Francesco Cevasco
«Addio foreste, addio uomo» Intervista al professor Lovelock sul futuro della Terra «Addio foreste, addio uomo» II «santone» dell'ecologìa: «Il perìcolo non viene dal nucleare, ma dal taglio dei boschi per farne pascoli» - «Meno alberi, meno pioggia, meno vita» - «Il buco nell'ozono? Non farà scomparire l'umanità» MILANO — -Per favore, non esageriamo con il buco di ozono: non sarà quello a far scomparire l'umanità. E nemmeno con il nucleare: ci sono fonti di energia più "accettate" e molto più dannose. Invece, il pericolo più grave, quello che potrebbe portare al disastro planetario, è sottovalutato: la progressiva eliminazione delle foreste può provocare la progressiva eliminazione della specie umana». A sorpresa, James Lovelock, il settantenne patriarca inglese degli ambientalisti di tutto il mondo, l'inventore della teoria di Gaia (la Terra come un corpo unico vivente, come una vita sola, diversa dalla semplice somma di tutte le forme di vita che ospita), il -filosofo della Natura-, uno dei pochi scienziati -indipendenti» al mondo, rimette in discussione alcuni punti fermi — o luoghi comuni — della cultura -verde». In questi giorni è in Italia per partecipare a «Effetto Terra», le giornate ambientaliste organizzate da Comune e Provincia di Milano e dalla Regione Lombardia. Professor Lovelock, gli scienziati del Worldwatch Institute affermano, nel loro ultimo rapporto sullo stato del pianeta, che abbiamo soltanto dieci anni di tempo per salvare la terra dal disastro ecologico. E' d'accordo? -Non so come facciano a saperlo, pero potrebbero anche avere ragione. Il problema più grave è quello della deforestazione. Ogni anno eliminiamo una quota di foreste tropicali grande come l'Italia. Entro il 2000 potremmo aver fatto scomparire il 65 per cento degli alberi*. Perché tutto questo è così pericoloso? «Se non ci sono alberi non c'è pioggia. Se non c'è pioggia cambia in maniera radicale il clima. Se cambia in maniera radicale il clima, la vita, la vita umana, potrebbe diventare impossibile, almeno in molte zone del mondo-. Un mondo che lei vede come un unico organismo vivente. 'Si. L'idea principale di Gaia consiste nel ritenere che l'evoluzione degli organismi viventi e l'evoluzione della terra, dell'ambiente, non siano due processi separati, ma siano strettamente connessi, anzi siano un unico processo-. Cioè? -L'evoluzione degli organismi influenza e modifica l'ambiente: lo si vede nelle rocce, nell'atmosfera, dappertutto. Questo produce una forma di equilibrio, un'autoregolamentazione del sistema. E questa è una proprietà degli organismi viventi. Cosi bisogna guardare alla Terra come a un unico sistema vivente-. Un esempio? • Prendiamo l'anidride carbonica lco2) presente nell'atmosfera: c'è una sola fonte di co2 non vivente, i vulcani. C'è una possibilità di sottrazione dell'anidride carbonica dall'atmosfera: la deposizione nelle rocce. Allora, è stato recentemente visto che il grado di deposizione di co2 nelle rocce in presenza di organismi viventi è fino a mille volte superiore a quello che avviene in assenza di organismi viventi. La velocità di questa reazione è modificata dalla temperatura. E sappiamo che la coi influenza la temperatura, produce l'effetto-serra. Quando è molto caldo aumenta il grado di deposizione nelle rocce. Quando è freddo diminuisce . Insomma, la Terra autoregola il suo calore, la sua "febbre"-. Lei dice che mai nessun albero è morto per le scottature solari. Significa che le paure per il buco di ozono sono eccessive? «C'è molta esagerazione in tutto il problema dell'ozono. Anche nel 1SS9, esattamente cento anni fa, c'era un buco nell'ozono, sopra i poli. E questo era stato provocato da una colossale eruzione vulcanica che aveva gettato nell'atmosfera molta acqua da cui si erano formati cristalli di giaccio che avevano provocato l'erosione dello strato di ozono. Anche oggi il "buco" potrebbe essere causato da un fenomeno naturale. Non abbiamo la possibilità di escluderlo-. Allora i cloroDuorocarburi, le bombolette spray potrebbero essere "innocenti"? -No, certamente è ragionevole mettere al bando i cfc. Però l'allarme è eccessivo se si confronta con altri pericoli molto, ma molto superiori-. Quali? •La deforestazione tropicale che può portare nei prossimi anni ad avere un miliardo dì persone che vivono sul deserto in condizioni di fame, al limite della sopravvivenza-. E in Occidente? •Subiremmo sconvolgenti effetti climatici. Si creerebbe una situazione paragonabile a quella dì una guerra atomica tra le due superpotenze-. Vede un pericolo anche nell'energia nucleare? •Dal mio punto di vista, il nucleare è la fonte energetica meno pericolosa, o almeno una delle meno pericolose. Perché non compromette l'atmosfera. Si può produrre energìa con l'uranio senza effetti sull'atmosfera mentre con tutti i tipi di fossili hanno influenze negative sull'effetto-serra. Se io fossi un abi¬ tante di Venezia mi preoccuperei di più della combustione del carbone e del petrolio che dell'uranio-. Perché? •Perché carbone e petrolio provocano l'effetto-serra che provoca l'innalzamento dei mari che può provocare la scomparsa di Venezia-. Allungando questa catena si ouò arrivare fino a Venere dove l'effetto-serra ha scaldato la superficie fino al punto di renderla sterile: lei vede un futuro con la vita sulla terra, ma senza vita umana? •Può succedere. E' accaduto a molte specie. Potrebbero esserci degli altri organismi che prendono il nostro posto-. Che cosa può fare ogni cittadino del mondò per dare il suo contributo alla difesa del pianeta? •Mangiare meno carne-. Sicuro? "E' molto semplice: perché si è crealo il problema ambientale numero uno, la deforestazione? Perché si abbattono milioni di alberi per trasformare le foreste in pascoli. I pascoli servono per allevare una quantità di bestiame sproporzionata rispetto alle reali esigenze della popolazione, ma proporzionata rispetto alle richieste del mercato. Non dico che tutti debbano fare come me che ho piantato 20mila nuovi alberi. Ma tutti possono facilmente consumare meno hamburger: non significa soltanto migliorare la propria salute, ma anche quella del mondo-. Francesco Cevasco
Persone citate: James Lovelock, Lovelock, Professor Lovelock, Terra
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