I socialisti contrattaccano «Droga, pci in mala fede»

I socialisti contrattaccano «Droga, pci in mala fede» Convegno internazionale a Torino con Vassalli I socialisti contrattaccano «Droga, pci in mala fede» «A Roma osteggiano il nostro disegno di legge, a Strasburgo sono d'accordo» TORINO — n poliziotto del futuro che comprerà droga per ragioni di servizio non sarà punibile, ovviamente se l'acquisto s'inserirà nelle indagini per smascherare il mercato dei narco-trafScanti. L'ha detto, ieri a Torino, il ministro della Giustizia, Giuliano Vassalli, ai partecipanti del convegno internazionale «Contro la droga», illustrando il disegno di legge sugli stupefacenti ora all'esame del comitato ristretto delle commissioni Giustizia e Sanità del Senato. Un confronto di esperienze tra Italia, Francia, Spagna e Nazioni Unite, organizzato dal psi piemontese in collaborazione con i socialisti europei che sarà concluso stamane da Bettino Craxi. Giuliano Vassalli, facendo l'esempio del poliziotto, ha voluto sottolineare quanto sìa grande la preoccupazione del governo per un fenomeno droga che si sta allargando in modo devastante: al punto da consentire, se la legge sarà approvata nell'attuale testo, forme d'indagine che •sino a pochi anni fa sarebbero apparse improponibili». Ma l'iter della legge, a giudizio del ministro, sarà anco¬ ra lungo: «Sarebbe stato più spedito se in commissione si fosse preso come base la proposta del governo (VassalliJervolino, ndr). Le proposte all'esame del Comitato sono, invece, sette-otto. Così il lavoro diventa complesso». Cosa cambia rispetto a 14 anni fa. quando fu varata la «depenalizzazione» per il possessore di droga ad uso personale? Cambia molto. I trafficanti rischieranno l'ergastolo. Le navi da guerra in «missione di polizia» potranno fermare qualsiasi «cargo sospetto», anche in acque internazionali. Sarà punito pure il consumatore: senza carcere o pene pecuniarie, ma con la sospensione della patente di guida e del passaporto da due a sei mesi, con il divieto di allontanarsi dal Comune di residenza. «Per creare un deterrente — spiega Vassalli — fra i giovani che sono tentati di avvicinarsi alla droga». Una legislazione più repressiva che dà la possibilità di entrare nei segreti bancari (in linea con l'Europa, ad esclusione del Lussemburgo) per scoprire il «denaro sporco», correggendo norme •troppo permissive». I socialisti sono consapevoli di esse¬ re contestati da più parti. Ma sono convinti, dati alla mano, di essere nel giusto: i tossicodipendenti dichiarati in Italia sono circa 40 mila, il 41% è sieropositivo, 15 anni fa i «tossici conosciuti» erano uno su due, oggi sono uno su 5. C'è stato, infine, il fallimento dei centri di assistenza, anche se, fatto positivo, si sono moltiplicate le comunità terapeutiche. Di qui la controtendenza dell'Italia rispetto a Spagna e Francia, dove sono state introdotte o si stanno introducendo quelle «depenalizzazioni» sull'uso di modiche quantità di droga che il nostro Paese conosce da tre lustri. «Se l'Italia aderirà, come propone il psi, alla convenzione delle Nazioni Unite, formulata a Vienna nello scorso dicembre — afferma il vicepresidente del Parlamento europeo Mario Didò — le nuove norme previste dalla proposta di legge Vassallì-Jervolino, saranno obbligate. L'adesione Cee, al Parlamento di Strasburgo è stata accolta anche dai comunisti, a dimostrazione dì quanto sia strumentalmente anti-socialista la posizione delpciaRoma». Giuseppe Sangiorgio

Persone citate: Bettino Craxi, Giuliano Vassalli, Giuseppe Sangiorgio, Jervolino, Mario Didò, Vassalli, Vassalli I