Martelli a Palermo:dc e pci tradiscono elettori e iscritti

Martelli a Palermo: dc e pci tradiscono elettori e iscritti Duro attacco del vicesegretario socialista alla giunta anomala Martelli a Palermo: dc e pci tradiscono elettori e iscritti Sulle accuse d'essere «eredi di mafiosi» a Orlando e Matta rei la dice: ho citato Pio La Torre DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — Senza enfasi e badando a scegliere bene le parole, Claudio Martelli ha riattizzato le polemiche e accusato un po' tutti: democristiani, comunisti, gesuiti palermitani, ma soprattutto il suo odiato nemico, il sindaco Leoluca Orlando che a sua volta, l'altro ieri, gli ha contestato di voler condizionare il psi «con capricci e stupidaggini». Sulla giunta 'anomala» allargata ai comunisti, per il vicesegretario del psi «in è stata una sorta di avallo della de nazionale per quanto nascosta dietro fragili pretesti». Sull'eventualità di una crisi con le dimissioni di De Mita «t governi nazionali stanno in piedi o cadono per ragioni di governo —- ha detto — se c'è precarietà come c'è, se si debbono lamentare ritardi o inadempienze nel programma concordato, se si commettono errori di impostazione come nel caso dei ticket per la sanità, e se si aggiunge un episodio eclatante di contrasto, allora dalla precarietà si entra in zona rischio». «Non siamo un partito crisaiolo —ha sottolineato il vicesegretario socialista —, anzi siamo cresciuti con la coerenza per l'affermazione della stabilità». Di conseguenza Martelli ha lasciato in sospeso il problema del governo regionale dc-psi che, stando ad alcuni, per ritorsione contro l'esacolore di Palermo, dovrebbe andare in crisi subito o immediatamente dopo le elezioni europee: «Sulla giunta regionale siciliana — ha osservato l'esponente psi — vi sono luci ed ombre. Accenderemo i riflettori e vedremo». In Italia le giunte «anomale» fra de e pei sono 400. «Le chiamiamo così — ha sostenuto Martelli — perché consideriamo anomalo che due partiti che si presentano alternativi agli elettori e che su questa linea celebrano i loro congressi, si accordano poi in virtù di anomalie. Democristiani e comunisti, se proprio volevano dar vita a questa coalizione, avrebbero dovuto chiederlo al popolo». Martelli ha parlato quindi di «doppia disonestà verso gli elettori e verso gli iscritti alla de e al pei» e ha aggiunto: «Svilupperemo questa posizione sul piano amministra¬ tivo a partire da un dato di fatto evidente a tutti- la giunta che muore e che risorge sulle sue ceneri a due anni di distanza presenta il minimo di risultati amministrativi e il massimo di discordia politica». Mafia e depressione invece, a giudizio di Martelli, richiedono il massimo di concordia, «ma il psi a Palermo si è trovato davanti l'invito ad aderire ad una giunta precostituita e ad un programma già fatto e quando abbiamo chiesto di discutere su un piano di pari dignità ci è stata di fatto sbattuta la porta in faccia». Alla domanda di un giornalista di fornire maggiori dettagli sui presunti rapporti con il sistema mafioso che avrebbero avuto i padri del sindaco Orlando e del ministro Sergio Mattarella (il defunto ministro Bernardo Mattarella), Martelli ha risposto di essersi limitato a citare alcuni brani della relazione di Pio La Torre alla commissione antimafia: «Mi sembra contestabile che, essendo figli di tanti padri—ha detto insistendo nelle accuse — ci si arroghi il diritto di dare patenti specie ai socialisti che hanno lasciato sul campo decine di militanti». Per la sua «uscita» palermitana, il vicesegretario socialista ha scelto di andare in contemporanea con l'incandescente seduta del Consiglio comunale per la giunta a sei con il pei e con il psi ancora all'opposizione. Nella saletta di un hotel, Martelli ha attirato un bel po' di giornalisti, tornati subito dopo di volata in Municipio, e lui ha presieduto un convegno sull' «Impegno dei socialisti per la rinascita di Palermo». Antonio Ravidà Palermo. Marina Marconi ed Emilio Arcuri (pei) designati a far parte della giunta

Persone citate: Antonio Ravidà, Bernardo Mattarella, Claudio Martelli, De Mita, Emilio Arcuri, Leoluca Orlando, Marconi, Pio La Torre, Sergio Mattarella

Luoghi citati: Italia, Palermo