Riondino: «Vi dissacro e canto»

Riondino: «Vi dissacro e canto» L'artista ha presentato il suo ultimo album «Racconti Picareschi» Riondino: «Vi dissacro e canto» MILANO — L'ultima fatica di David Riondino si chiama Racconti Picareschi ed è un disco. Il quarto lp della carriera musicale del poliartista toscano, sempre giocata sul divertissement, esce in questi giorni nei negozi. Il cammino di Riondino, diventato popolare grazie al Maurizio Costanzo Show nei panni di Joao Mesquinho e alle apparizioni in parecchi spettacoli televisivi come Lupo Solitario, L'araba fenice ex Matrioska, Teletango, Zanzibar, è un percorso in salita. La gente si entusiasma a questo performer Doc, capace di usare l'intelligenza come arma scanzonata contro la banalità televisiva. Racconti Picareschi è un tipico prodotto -riondinesco-. Sono canzoni raccontate con la simpatia di chi vuol giocare su tutto e tutti, colpendo qua e la ambizioni e nevrosi. «Nel disco — dice l'autore — c'è un po'di tutto. Dalle canzoni mai registrate su nastro ma proposte durante le trasmissioni televisive, a sincere parodie di cantautori famosi-. Quella dedicata a Francesco De Gregori. dal titolo Giuseppina che cammina sul filo (Francesco del Gegorio?! ne è un esempio, insieme alla già famosa Esercizi alla Battiato (solo su CD). L'ellepì ospita anche le canzoni Livingstone e Milano sembia realizzate per lo spettacolo teatrale Chiamatemi Kovalski. messo in scena con Paolo Rossi, insieme alla più famosa Maracaibo. già portata al successo da Lou Colombo. «Questo lp — dice ancora Riondino — è un po' il compendio di ciò che sino ad ora era sfuggito alle trame della memoria e meritava di essere rispolverato-. Racconti Picareschi è anche il titolo di uno spettacolo musical-teatrale che ha debuttato al City Square di Milano. Per tre giorni, sul palco, archeologia culturale e satira fra una canzone e l'altra. Alla prima serata milanese, tra amici e colleghi, il momento magico è stato proprio quando Paolo Hendel è salito sul palco per una gag con Riondino. Attore cinematografico, teatrale, televisivo, David Riondino ha nel carnet delle esperienze film come La notte di San Lorenzo dei fratelli Taviani, Maledetti vi amerò di Marco Tullio Giordana, e una parte nella prima fatica registica di Sergio Staine Carata si nasce. Spiega Riondino: -Non credo riuscirò mai a muovermi in una sola direzione. Mi riesce molto più facile continuare a scrivere canzoni, a recitare quando mi viene chiesto, e a cantare quando mi va-. Convinto come e più di prima dell'enorme potenziale sviluppato dall'uso intelligente e sarcastico della parola, questo toscano classe 1952 ha ancora ben chiari gli insegnamenti maturati durante gli anni passati tra la biblioteca nazionale di Firenze e il collettivo Victor Jara, dove la sperimentazione di nuovi linguaggi frammisti alla satira era esercizio quotidiano. -Sono cresciuto — aggiunge — abbastanza per rendermi conto di come ogg' le cosiddette arti minori, televisione, fumetto e canzone, siano diventate importanti per la gente, lo cerco di usare quelle che conosco per raggiungere i miei obbiettivi e divertirmi. Spero di riuscirci-. 1. d.

Luoghi citati: Firenze, Milano