Una birra da otto miliardi

Una birra da otto miliardi Storia di un errore pagato a caro prezzo: anche gli gnomi della City possono sbagliare Una birra da otto miliardi La speculazione di un impiegato su una catena di birrerie ha causato questa perdita alla Shearson Lehman - La merchant bank fa autocritica: «Avremmo dovuto esercitare un maggior controllo» E FINANCIAL TIMES LONDRA — Sono bastati cinque minuti alla Shearson Lehman Hutton, la merchant bank inglese, per perdere tre settimane fa 350 mila sterline, oltre 8 miliardi di lire, su un unico affare. E sono bastate poche ore alla direzione per convocare una riunione d'emergenza dello staff addetto all'orientamento del mercato e licenziare il responsabile della vicenda. Si tratta di Dan Day-Robinson. Ventinove anni, sposato, un figlio di pochi anni, il giovane viene assunto alla Shearson lo scorso ottobre con uno stipendio di 60 mila sterline l'anno, per occuparsi della comi '?"endita delle partecipazioi- izionarie delle società pi„ùuttrici di birra. A marzo, a centottanta giorni dall'assunzione, si fa notare per il peggior risultato mai ottenuto da un operatore della Shearson, la perdita di circa 500 mila sterline. Secondo uno dei suoi colleghi: -gli piace speculare, ma non è questo il modo più giusto per lavorare in questo settorcDay-Robinson spiega le pesanti perdite con la mancanza di consigli da parte degli analisti finanziari. Visto l'esito poco brillante del suo lavoro, gli viene detto di contenere quanto più possibile le acquisizioni in azioni di un'unica società. Per cui. quando il 3 marzo compra 300 mila titoli della società Scottìsh e Newcastle. viene avvicinato rial suo principale. Roger Streeter. Day-Robinson sostiene che Streeter gli ha solo suggerito di effettuare un recupero del prezzo del titolo sul mercato por poter vendere alle miglio¬ ri condizioni possibili. La versione di Streeter è un po' diversa. Gli avrebbe detto di liberarsi delle azioni più in fretta che poteva. Per Day-Robinson vendere subito i titoli significa registrare ancora una perdita, per cui chiede aiuto ad un suo collega. Vince Taglialavore. che si occupa di operazioni di copertura. Cioè acquisisce posizioni in titoli, ma posticipa parte del rischio attraverso contratti di opzione e contratti a termine. Taglialavore nota che i prezzi delle opzioni per acquistare i titoli della Scottish e Newcastle. in scadenza alla fine di marzo, sono molto alti. Quindi, accetta di comprare le azioni di Day-Robinson e di rivenderne le opzioni a quotazioni tanto interessanti. Quello di cui non si rende conto è che sui titoli c'è un'Offerta pubblica d'acquisto da parte della società australiana Elders. giacente alla Monopolies and Mergers Commission, che alla fine di marzo deciderà se approvare o bloccare l'Opa. Taglialavore compra 250 mila azioni (acquisite in origine a 443 pence) ad un prezzo di 429 pence, cioè tra i 2 e i 4 pence più alto del miglior prezzo che Day-Robinson avrebbe potuto spuntare sul mercato quel giorno, il 14 marzo. Poi vende le opzioni sulle azioni ad un prezzo di 443 pence. Questo significa che la sua posizione risulterà in perdita solo se la quotazione scenderà a fine marzo sotto i 386 pence. L'errore viene fuori due giorni dopo, quando Day-Robinson riceve un'offerta da parte della Phillips and Drew per comprare un'altra tranche di azioni della Scottish e Newcastle. Secondo Taglialavore bisogna acquistarne al massimo 100 mila. Day-Robinson, invece, ne compra 250 mila e per tutte vende le opzioni. Solo la mattina del 20 marzo, quaranta minuti prima che la Commissione dei monopoli annunci la sua decisione, Taglialavore spiega a DayRobinson che la Shearson sarà coperta solo se la quotazione del titolo non sarà inferiore ai 390 pence. Ma è troppo tardi. La Commissione annuncia il blocco dell'offerta, il prezzo delle azioni scende fino a 320 pence. Per Day-Robinson è il licenziamento. Ma alla Shearson non nascondono che la direzione avrebbe dovuto esercitare un maggior controllo. •Forse avremmo dovuto gestire meglio l'intera vicenda-, dice Bernard Leaver, direttore responsabile all'orientamento al mercato dei capitali. •Abbiamo commesso tutti degli errori. Ma che si può fare? Devo andarmene? Dobbiamo andarcene tutti?-. Clive Wolman

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