«Debiti e concorrenza minacciano la Rai »
«Debiti e concorrenza minacciano la Rai» «Debiti e concorrenza minacciano la Rai» ROMA — La Rai ieri mattina si è occupata anche del piano di investimenti messo a punto per i prossimi quattro anni. Tanto il presidente Manca quanto il direttore generale Agnes hanno insistito sul fatto che proprio mentre la Rai ha vinto la battaglia degli ascolti si sono fatte più incerte le sue risorse finanziarie. Non esiste ancora la legge sull'emittenza, non è stato fissato il nuovo canone, cresce l'indebitamento con le banche che nel '90 dovrebbe arrivare a 1043 miliardi per poi finalmente iniziare la curva discendente, lo Stato non ha versato all'azienda gli 850 miliardi di canone già riscosso facendole perdere circa 300 milioni al giorno di interessi. Comunque il consiglio d'ammini¬ strazione si è regolato come se fosse già legge l'ipotesi di ripartire al 50''< le entrate tra Rai e privati: tranne i consiglieri pei, che condividono gli investimenti ma esprimono riserve sulla parte finanziaria, tutti hanno approvato il futuro sviluppo. Sono 1575 i miliardi che dovranno essere spesi nei prossimi quattro anni, uno sforzo rilevante ma necessario per restare sul mercato e competere con la concorrenza straniera. Il cuore degli investimenti è la costruzione a Grottarossa, alla periferia di Roma, della citta dell'informazione, nata per ospitare i servizi dei Mondiali del '90 che però dovrebbe accorpare in un paio di anni tutte le redazioni giornalistiche della Rai per rendere più fun¬ zionale il servizio di informazione. Si tratta di 480 miliardi di cui 3!8 per Hi costruzione del centro e il resto per il potenziamento delle trasmissioni. L'ipotesi di creare un centro unico giornalistico sarà estesa anche a Milano, forse nell'area del Portello, comunque con la ristrutturazione del Teatro Dal Verme trasformato in studi tv. e successivamente ai cenm di Torino e di Napoli. 11 resto del denaro verrà speso per potenziare e migliorare servizi vecchi e nuovi. E se il progetto Mammi non passa? Qualche lira la può dare lo Stato per i Mondiali, e poi si può ricorrere a una ricapitalizzazione da parte dell'Iti: a quotare la Rai in Borsa però pare non ci pensi ancora nessuno.
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