Ticket, scontro lotti-pci

Ticket, scontro lotti-pci La Camera, tra le polemiche, riconosce l'urgenza del decreto sanità Ticket, scontro lotti-pci I comunisti e le altre opposizioni: il numero legale raggiunto con «il trucco delle false missioni» - La lotti: considerare presenti i deputati fuori sede «è una prassi in uso da decenni » ROMA — Un accordo per attenuare i ticket sanitari è possibile. Con una schiarita inattesa, i partiti di governo hanno compilato una lista di modifiche sulle quali una decisione sarà presa martedì. Nel frattempo, nell'aula di Montecitorio il decreto-legge che contiene i ticket riusciva a ottenere via libera (si all'urgenza) dopo le due votazioni a vuoto di mercoledì sera, nonostante le opposizioni continuassero a non partecipare. Ma il modo di conteggiare il numero legale ha messo in urto la presidente della Camera Nilde lotti con il partito da cui proviene, il pei. I comunisti e le altre opposizioni sostengono che il numero legale è stato raggiunto grazie al -trucco delle false missio¬ ni". La lotti ribatte che considerare presenti (e votanti) i deputati in missione è -una prassi in uso da decenni-; peraltro la scelta di considerare in missione i deputati che sono anche membri del Parlamento europeo è stata criticata dal de Oscar Luigi Scalfaro. 'Rubano i voti. D'ora in poi questo si chiamerà decreto lotti- ha gridato un deputato pei esasperato. Ma ormai l'incertezza all'interno della maggioranza, che aveva causato le molte assenze in aula mercoledì sera, si è di molto ridotta. Non appena l'ipotesi di una crisi di governo è stata esclusa, avvicinare le posizioni sui ticket è diventato d'improvviso facile. Una riunione che si prevedeva inutile della commissione Affari sociali della Camera, presente il ministro Carlo Donat-Cattin, è stata invece fruttuosa. Ma occorrerà vedere se ci sono i soldi. La lista dì possibili modifiche ai ticket costa e tra governo e maggioranza c'è pure un accordo per mantenere al decreto-legge sulla sanità un gettito complessivo di 2600 miliardi. Forse non tutte le modifiche potranno essere accettate, oppure si dovranno trovare contropartite. E se si vuole davvero che le Regioni siano responsabili delle spese sanitarie, ha notato il relatore Giuseppe Saretta, de, occorre che si dia loro il potere di imporre nuove tasse qualora preferiscano limitare i tagli. Le scelte si faranno martedi, giorno per cui è stata riconvocata la riunione tra Donat-Cattin e i responsabili sanità dei partiti della maggioranza. I tecnici del ministero presenteranno i conti sul costo di ciascuna ipotesi (già in passato le cifre della spesa sanitaria hanno dimostrato una certa elasticità a seconda delle circostanze). La promessa di una «vera riforma» delle Usi dovrebbe arricchirsi in una maggiore limitazione di poteri per i consigli lottizzati tra i partiti e nel contratto di diritto privato (licenziabilità) peri dipendenti. Le ipotesi principali per attenuare i ticket sono: 1) ampliare le esenzioni, inserendovi le famiglie numerose e alzando da 10 a 15 milioni annui il limite di esenzione per i pensionati (da 15 a 20 se con coniuge a carico); 21 per le degenze ospedaliere, limitare il pagamento ai primi 10 giorni e in caso di più ricoveri a un massimo di 20 giorni a persona nel corso di un anno; 3) per le analisi, calcolare i ticket, anziché in cifra fissa, al 30% del costo, con tetto di 40.000 lire per ciascuna prestazione e di 200.000 lire complessive a testa nel corso dell'anno. Dovrebbero inoltre restare gratuite le prestazioni specialistiche e le analisi che hanno lo scopo di prevenire malattie (medicina scolastica, idoneità al lavoro, malattie congenite, prevenzione dei tumori), nonché quelle ri- chieste da trattamenti obbligatori o da donazione di sangue o di organi. Tra le misure di risparmio, si prospetta un anticipo di tre mesi (dal 31 dicembre al 30 settembre) per l'esclusione dal prontuario dei farmaci poco utili. Il decreto-legge sui ticket e sulla riorganizzazione delle Usi andrà al voto nell'aula della Camera probabilmente nell'ultima settimana del mese. Le opposizioni, inasprite dal litigio di ieri, rinnoveranno la loro battaglia tentando soprattutto di abolire la quota di 10.000 lire sulle degenze ospedaliere. Il pei ha annunciato ieri di aver raccolto 1.600.000 firme di cittadini a una petizione contro i ticket. s. I.

Persone citate: Camera Nilde, Carlo Donat-cattin, Donat-cattin, Giuseppe Saretta, Oscar Luigi Scalfaro

Luoghi citati: Roma