A Stanford compare la particella «Z»

A Stanford compare la particella «Z» Un nuovo «mattone della materia» scoperto nell'acceleratore americano A Stanford compare la particella «Z» Fasci di elettroni e positroni si sono scontrati in una macchina dal disegno rivoluzionario (e dai costi ridotti) - Dagli Usa una nuova sfida all'Europa per il primato nella fisica subnucleare NOSTRO SEHVIZIO SAN FRANCISCO — Gli scienziati che lavorano allo •■Stanford Lin°ar Acceleralo:-■• {Sino hanno riferito ieri di essere riusciti per la prima volta a far collidere uno contro l'altro due fasci di partirei]» subnucleari accelerate ho alta energia e di aver ottenuto la produzione .li particelle «Z». n risultato dell'esperimento costituisce la maggior affermazione per i fisi' i californiani e per la loro macchina acceleratrice, unica al mondo nel suo genere e sul cu; funzionamento non pochi scienziati avevano espresso dubbi. Questo «collider- ideato dall'attuale direttore di Slac, il Nobel Burton Richter, costituisce un aggiornamento del precedente «acceleratore lineare» che in anni passati aveva generato molte importanti scoperte, ma che poi era diventato obsoleto rispetto alle «marchine- del centro nucleare europeo, il Cern di Ginevra, e rispetto all'impanto del FermiLab di Chicago. L'idea di Richter, geniale e semplice nella concezione, tecnicamente complessa e delicata nella realizzazione, è stata quella di utilizzare la «macchina» lineare (una galleria di circa 3 chilometri di lunghezza) per accelerare fasci di elettroni e positroni (elettroni positivi) lanciati nella galleria ad intervalli di pochi miliardesimi di secondo l'uno dall'altro. Questa minuscola separazione di tempo permette che alla fine della galleria i due fasci possano essere deviati in direzioni contrapposte nei due bracci di un arco che poi si congiunge in un punto fo¬ cale. In tal modo le particelle eh" si vogliono far collidere si scontrano con energie doppie rispetto a quelle possedute da ciascun fascio. Esattamente come due auto che si scontrino frontalmente. Per avere un'idea dell'impianto ipiu piccolo e meno costoso di quello del Cerri) si pensi ad una racchetta da tennis: il manico rappresenta la galleria lineare; gli archi che si divaricano e poi si ricongiungono costituiscono l'anello della collisione. Le dimensioni della superficie disegnata dall'anello è quella più o meno di un campo di calcio. Il raggio medio è di circa 300 metri. Questa sezione ovale, costruita ex novo insieme ad altri apparati, è la più importante rispetto al preesistente acceleratore lineare. Il tutto è costato ap¬ pena 115 milioni di dollari, che, per impianti del genere rappresenta una cifra esigua. Si consideri infatti che per il futuro «superconducting supercollder» si parla di 7-8 miliardi di dollari. Quando la macchina girerà a pieno regime si potranno avere scontri con energie di 100 Gev, cento miliardi di elletronvolts. Il successo ottenuto a Stanford — dopo almeno due anni di difficoltà che talvolta sono apparse insormontabili (come quella dell'allineamento dei fasci che hanno spessori di pochi micron) per cui molti avevano dubitato sull'agibilità della macchina — costituisce motivo di soddisfazione anche per la fisica italiana. Infatti uno dei detector principali, ovvero i grossi strumenti che rivelano la natura delle particelle in gioco, e ne consentono le misure, è opera di un gruppo di giovani scienziati del nostro Paese facenti capo all'Istituto nazionale di fisica nucleare, Infn. In tal modo i nostri ricercatori si sono acquisiti il diritto alla piena partecipazione ai lavori che da ora in avanti svolgeranno a Slac. Un altro motivo di soddisfazione è il fatto che tutto questo è stato fatto per studiare le particelle «Z» e le altre scoperte del nostro Carlo Rubbia al Cern che determinano la stabilità dei nuclei atomici e costituiscono un passaggio fondamentale nei fenomeni di fusione che alimentano il Sole e le stelle. Nelle intenzioni di Richter e dei suoi collaboratori, Slac deve diventare una vera e propria «fabbrica di particelle "Z" che fino dal momento della loro scoperta si sono presentate come una miniera d'oro tutta da utilizzare per capire più a fondo la struttura intima e ancora misteriosa della materia. Infine — e gli scienziati Usa, come hanno annunciato i giornali, lo hanno fatto capire senza mezzi termini — qui tutti si sono dati da fare e raddoppieran no i loro sforzi per sorpassare nuovamente gli europei. Giancarlo Masini ARRESTI STUDENTESCHI IN MASSA A SEUL Seul. Continuano le proteste studentesche nella capitale della Corea del Sud contro l'arresto del leader dissidente Moon Ik-hwan effettualo al suo ritorno dalla Corea del Nord. Ieri gli scontri sono stati meno violenti del solito; gli universitari per lo più si sono sdraiati per strada e hanno opposto resistenza passiva ai poliziotti. Ne sono stati arrestati 800

Persone citate: Burton Richter, Carlo Rubbia, Giancarlo Masini, Moon Ik-hwan, Richter, Stanford

Luoghi citati: Chicago, Corea Del Nord, Corea Del Sud, Europa, Ginevra, San Francisco, Usa