Notte di fuoco a Bastia di Enrico Singer
Notte di fuoco a Bastia Trenta feriti e gravi danni negli scontri dopo il corteo Notte di fuoco a Bastia Molotov, pistole, esplosivo: dopo un mese e mezzo di scioperi, la violenza entra massicciamente in scena - L'isola si ribella al «diktat» che arriva da Parigi (700 mila lire annue, non trattabili) - Verso un'estate catastrofica per il turismo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Dalla piazza della Prefettura, che cinquantaquattro giorni fa è stata ribattezzata «piazza dello sciopero», fino alla Place Saint-Nicolas che si affaccia sul mare, tutto il centro di Bastia porta i segni di una notte di furore. Le vetrine sfondate (quelle di due banche e di uri ufficio di cambio sono state riparate alla meglio con pannelli di compensato), le carcasse di auto incendiate, le grandi fioriere di cemento del corso Paoli rovesciate sul selciato e trasformate in barricate, le cabine telefoniche sventrate, i semafori abbattuti. Per cinque ore. fino alle 3 de', mattino di ieri, in questo rettangolo di strade e viuzze si sono dati battaglia 250 giovani scatenati e altrettanti agenti di polizia. Una guerriglia a colpi di bulloni di ferro scagliati con le Ronde, di bottiglie incendiarie, di tegole lanciate dai tetti e di bombe lacrimogene. Bilancio: trenta feriti, due gravi, danni per centinaia di milioni. E. so¬ prattutto, l'ingresso della violenza nell'interminabile sciopero-rivolta della Corsica. Gli incidenti, i più gravi mai esplosi a Bastia, sono scoppiati alla fine di una manifestazione imponente. Quasi quindicimila persone (tutta la Corsica ha 250 mila abitanti) erano arrivate nel capoluogo della Haute-Corse da ogni parte dell'isola per rispondere -no» alle ultime proposte del governo di Parigi. Anzi, a quello che negli striscioni dei sindacati era definito il 'diktat' del primo ministro Rocard: un superminimo di 700 mila lire l'anno offerto ai 21 mila dipendenti pubblici per chiudere senza altre trattative lo sciopero cominciato un mese e mezzo fa. Quando, verso le 20, i dirigenti sindacali hanno dichiarato sciolta la manifestazione, sono entrati in scena i gruppi di giovani col volto coperto da fazzoletti. Elementi incontrollati, easseurs. teppisti, come li ha definiti la polizia. Persone completamente estranee allo sciopero, come hanno voluto precisare i sindacati che condannano senza mezzi termini le violenze di Bastia. Comunque, manipoli ben decisi ad attaccare la polizia con tutte le armi possibili: sono stati sentiti alcuni colpi di pistola, è stato usato anche esplosivo da miniera e i due agenti feriti in modo più grave sono stati travolti da un'auto in corsa. Una notte folle che è stata seguita da una giornata di comunicati, recriminazioni, dubbi. Che cosa succederà adesso? Lo sciopero dei/onctionnaires è diventato un braccio di ferro armato? Ieri tutti hanno cercato di gettare acqua sul fuoco. Per evitare di far crescere la tensione, anche il movimento nazionalista riunito nel «Collettivo corso di lotta» di Edmond Simeoni ha deciso di annullare una manifestazione che aveva già indetto per domani pomeriggio. Nessuno nell'isola vuole essere considerato il «padrino» della violenza, ma il pericolo di nuove fiammate come quella di Bastia resta concreto. Anche perché, a otto settimane dall'inizio dello sciopero, la situazione sembra arrivata ormai al suo punto critico. Le richieste dei sindacati dei dipendenti pubblici sono state accolte soltanto in minima parte, il governo non è disposto a fare altre concessioni e la paralisi di gran parte delle attività ha già ridotto in ginocchio l'economia dell'isola. n turismo — che è la sua fonte principale d'entrata — ha perso 20 milioni di franchi (quatto miliardi e mezzo) nel periodo di Pasqua e si avvia a subire un colpo senza precedenti per l'estate. Seicento persone sono state messe in cassa integrazione nell'edilizia, secondo settore portante dell'economia corsa., E altri posti di lavoro sono minacciati. Quanto basta per tenere acceso il fuoco della tensione. Enrico Singer
Persone citate: Bastia, Bastia Molotov, Edmond Simeoni, Rocard
Luoghi citati: Corsica, Parigi, Saint-nicolas
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