Buñuel nel Messico dei deboli

Buñuel nel Messico dei deboli Dua stasera su Raidue il film tv diretto dal figlio del grande regista Buñuel nel Messico dei deboli ROMA — Jean Luis Bunuel, figlio del celebre e quasi omonimo padre, non è arrivato a Roma per la presentazione alla stampa del suo film-tv La rivolta degli impiccati. In questi giorni sta girando Fantasmas en herencia di cui è protagonista Fernando Rey, attore assai amato anche da suo padre. Ma non è una novità: la sua opera più famosa. La femme au bottes rouges del '75, Bufiuel figlio la volle girare con Catherine Deneuve. la Belle de jour di suo padre. E' la dimostrazione più chiara che Jean Luis Buriuel, cinquantacinque anni, scultore di vocazione ma cineasta di mestiere, non soffre di alcun complesso edipico. Fare il regista non lo imbarazza: è un professionista molto attivo tanto in Spagna quanto in Francia che segue la propria carriera senza sentire sulle sue spalle il peso di un nome illustre quanto ingombrante. Parla del padre come un figlio qualunque ne può parlare ricordando soprattutto il suo legame assai forte con la famiglia mai messo in discussione dal mestiere di regista, ma parla anche del padre con cui ha fatto alcune esperienze di set come di un suo maestro insieme a Malie e ad Orson Welles, ricordandone la genialità e gli insegnamenti. Tutto questo e molte altre cose ancora le ha raccontate ieri Elena Sofia Ricci, unico nome italiano di La rivolta degli impiccati e in quanto tale unica presenza alla conferenza stampa con cui la Rai ha deciso di lanciare in Italia questo film tv. Nato dall'unione di tre romanzi dello scrittore tedesco Bruno Traven, Governo, La marcia sul regno dei Coba e La ribellione degli impiccati, il film è stato prodotto nell'86 dalla tv di Monaco di Baviera e da quella messicana. Successivamente Raidue ne ha acquistato i diritti: lo manda in onda per tre mercoledì di seguito in prima serata a partire da oggi. Ambientato In Messico negli anni precedenti alla rivoluzione racconta la storia del villaggio di Bujvilum, la sofferenza degli indios, lo sfruttamento impietoso dei latinos, fino al tentativo di riscatto dei deboli che si ribellano al- l'avidità predatoria dei bianchi. Tra gli interpreti Fernando Balzaretti il Mastroianni del Messico, Gunther Maria Halmer, Jean Francois Stevenin. Elena Sofia Ricci, figlia d'arte perché sua madre è la scenografo Elena Ricci detta Poccetto e suo padre adottivo è il regista Pino Passalacqua, ha due nuovi film in uscita Burro di José Sanchez e Ne parliamo lunedi di Luciano Odorisio, racconta con grande passione l'esperienza di lavoro fatta in Messico. 'Vicino al set c'era un villaggio di indios assolutamente immutato nel tempo: il governo ormai lo usa come attrazione turistica, ma la loro vita mi è sembrata assai povera. Jean Luis Bunuel, oltre che il Messico al quale è legato quanto suo padre, ha voluto raccontare anche usi, costumi, tradizioni di questa gente-. Bionda, minuta ed ironica, spiega di esser stata scelta dal regista dopo il successo di Impiegati a Cannes. -Bunuel mi ha dato il ruolo di una donna avida e sensuale, il primo ruolo di femme fatale della mia carriera. Ho accettato subito. Certo quando mi ha vista in carne td ossa è stalo deluso: si aspettava un' attrice tutta curve e carnalità ha trovato me. Poi ho cominciato a recitare e l'ho convinto». si. ro.