« Ho ritrovato il corpo dello Zar»

« Ho ritrovato il corpo dello Zar» Uno scrittore russo: i cadaveri dei Romanov non furono distrutti « Ho ritrovato il corpo dello Zar» NOSTRO SERVIZIO MOSCA — I resti deUa famiglia dell'ultimo zar russo Nicola II, vennero ritrovati nel 1979 dallo scrittore sovietico Gheli Riabov, ma solo oggi, quando la perestrojka ha cominciato a riempire le «pagine bianche» della storia, la clamorosa scoperta è stata resa di dominio pubblico. In un'intervista, rilasciata al settimanale Moskovskie Novosti lo scrittore sovietico, ex ufficiale di polizia, racconta la sua ricerca condotta dieci anni fa nei pressi della città di Sverdlovsk negli Urali, che prima della rivoluzione d'ottobre si chiamava Ekaterinburg. •Gli uccisori fecero di tutto per far scomparire ogni traccia dei corpi della coppia reale, dei loro figli e dei servitori — ha dicharato Gheli Riabov — E' vero che versarono sugli 11 cadaveri dell'acido solforico. Ma non furono completamente distrutti come si è sempre creduto: l'acido fu assorbito dal suolo e gran parte delle ossa rimasero intatte. <...i Per me non è stato difficile identificarli. Il numero dei corpi, il carattere delle ferite, i denti artificiali tante volte descritti nelle diverse pubblicazioni all'estero, e infine i frammenti dei recipienti che si usavano per contenere gli acidi: erano tutte prove che mi confermavano di aver trovato la tomba dei Romanov-. Nei prossimi giorni la storia integrale della ricerca condotta da Riabov verrà pubblicata a puntate sulla rivista Rodnik e lo scrittore ha detto di averne tratto la sceneggiatura per un film. Lo scrittore nelle sue ricerche è stato aiutato da un ex funzionario del ministero degli Interni e dalfiglio del bolscevico che aveva diretto l'esecuzione. La decisione di eliminare la famiglia imperiale venne adottata quando le truppe Bianche, nella loro controffensiva, si avvicinarono alla città dove erano custoditi i Romanov. Nicola II, sua moglie Alessandra, le loro quattro figlie ed il figlio Alessio, assieme a quattro servi ed un cane, furono uccisi da agenti della Ceka, la polizia politica, nella notte tra il 16 ed i' 17 luglio 1918 nella cantina di una casa mercantile di Ekaterinburg. A dare l'ordine della esecuzione fu il Presidente del Comitato esecutivo bolscevico Sverdlov, il cui nome fu dato proprio alla città della strage. Dopo la fucilazione si ordinò di cancellare accuratamente tutte le tracce per impedire che il governo rivoluzionario fosse accusato di aver ucciso, insieme allo zar, degli innocenti. Per molto tempo Mosca affermò che la zarina e le figlie erano state risparmiate e chiuse in un convento.

Persone citate: Riabov, Romanov

Luoghi citati: Mosca, Urali