Ina-Bnl:i nodi da sciogliere

Ina-Bnl: i nodi da sciogliere Longo: «Pronti a un accordo ma con precise garanzie» Ina-Bnl: i nodi da sciogliere Riguardano la gestione delle attività assicurative del gruppo e l'assetto di Interbancaria - La prossima settimana gli incontri per la valutazione della quota Crediop che verrà girata al San Paolo E Formica dà le sue istruzioni all'Inps MILANO — La prossima settimana Ina e San Paolo di Torino riprenderanno i contatti per arrivare ad una definizione del valore della quota Crediop che deve essere ceduta all'istituto torinese. La valutazione è complèssa e deve tener conto di parecchi fattori, non soltanto delle componenti correnti, ma anche del carattere strategico del Crediop stesso. Comunque, il valore complessivo di Crediop non dovrebbe scostarsi da quello già più volte indicato, vicino ai 3000 miliardi. Ma ancor più complessa della stima di Crediop, sarà probabilmente la trattativa all'interno del triangolo InaInps-Bnl per arrivare alla formazione del cosiddetto polo assicurativo-bancario, secondo le linee strategiche delineate da Bankitalia e Tesoro. La partita è molto delicata e carica di significati politici. Non a caso ieri il ministro del Lavoro Rino Formica è sceso in campo annunciando di aver indicato all'Inps di procedere alla vendita delia quota di Crediop solo dopo che sì sia chiarito lo scenario successivo. 'L'ipotesi di un gruppo polifunzionale — ha detto il ministro — composto da Bnl, Ina e Inps e molto interessante per le possibili sinergie». Per ora, però, decisioni non sono state ancora prese. -Prima di liquidare la partecipazione in Crediop — ha concluso Formica — bisogna avere un quadro chiaro delle vicende successive. Le due operazioni devono procedere contestualmente». Ma sul grande polo triangolare sorgeranno problemi, perché non sarà certamente facile trovare un punto di equilibrio tra i tre protagonisti della grande alleanza finanziaria. La tesi sostenuta da. Nerio Nesi è che l'Inps porterà grandissimi vantaggi, nel senso che è un grande collettore di liquidità. Ribatte il presidente dell'Ina, Antonio Longo: "L'Inps ha funzione di raccogliere contributi obbligatori mentre l'Ina raccoglie risparmio privalo. Nulla vieta a Mìlitello di pensare di fare quest'ultima cosa, anche se a mio giudizio non credo possa farlo senza interventi legislativi. In ogni caso, è chiaro che nel nuovo gruppo non si potranno sovrapporre le due funzioni». Aggiungiamo che, già nel passato, molti guai vennero alla Bnl proprio da posizioni di privilegio, come fu quella durata molti anni che affidava all'istituto la tesoreria degli enti pubblici. Nei primi Anni Ottanta, il Tesoro di colpo stabili che questa liquidità doveva essergli consegnata immediatamente, e la Bnl si trovò in difficoltà. I nodi da sciogliere tra Ina e Bnl riguardano l'attività assicurativa dell'istituto bancario svolta attraverso la Lavoro Vita, che opera nello stesso settore in cui Ina è presente con Praevidentia. E riguardano Interbancaria, là rete creata da Bnl per collocare prodotti finanziari, che il crollo dei fondi di investimento ha in qualche mo¬ do messo in crisi. A questo proposito si può ricordare che, già nel gennaio del 1987, il presidente dell'Ina aveva proposto a Nesi di far entrare la Bnl nel capitale di Praevidentia, di affidare alla rete Interbancaria i prodotti assicurativi di Praevidentia stessa. E non aveva ricevuto risposta. Diverso invece il problema della Banca di Marino, acquistata con fondi propri dall'Ina, e saldamente nel portafoglio della compagnia controllante di Bnl. Ma il vero punto è ancora un altro. E' chiaro che Ina deve reinvestire i danari che riceverà dalla cessione di Crediop in Bnl, ma vuole investirli a patto di precise garanzie. E queste garanzie sono la ristrutturazione del gruppo Ina-Bnl secondo uno schema che sia adeguato agli interessi non solo di Bnl ma anche di Ina. Perché non bisogna dimenticare che è Ina che controlla Bnl insieme al Tesoro e all'Inps e non viceversa. -La Bnl ha azionisti che la controllano — chiarisce Longo — e vogliono sapere dove devono andare gli investimenti. Noi vogliamo investire nella Lavoro, ma è necessario che questo sia fatto nell'ambito di una visione strategica, e insieme concordata. Tanto più che i nostri mezzi liberi sono stati costituiti esclusivamente attraverso le attività assicurative. E quindi devono confluire a sostegno dell'interesse dei nostri assicurati». Infine un ultimo tema. In vista del riassetto Ina-Bnl, l'istituto assicurativo ha molte riserve sulla cessione della quota Efìbanca che si trova nel portafoglio di Bnl. Se deve nascere il polo, perché rinunciare ad una parte che potrebbe rivelarsi importante? v.s. Antonio Longo

Persone citate: Antonio Longo, Formica, Lavoro Vita, Longo, Nerio Nesi, Nesi, Rino Formica

Luoghi citati: San Paolo, Torino