«Venga, la visiteremo»ma è morta da 15 mesi

«Venga, la visiteremo»ma è morta da 15 mesi Lettera-beffa del medico provinciale à Oristano «Venga, la visiteremo»ma è morta da 15 mesi Era una vedova gravemente malata, chiedeva un assegno previdenziale ORISTANO — La lettera, inviata venerdì scorso alla signora Maria Antonia Panzi| ca. a Oristano, in Sardegna. ' conteneva solo poche righe: ; -La Signoria Vostra e invilaj ta a presentarsi, munita di un valido documento di rito! nascimento, il giorno 11 apri\ le 1989, alle 12. presso l'uffij cio'del medico provinciale-. I Nel freddo stile burocratico, , il messaggio specificava anj che le ragioni della convocai zione: una visita fiscale per I accertare le condizioni di sa| Iute della donna e decidere 1 se concederle un assegno di | accompaj.. mento. Tutto , regolare, se non fosse che la | donna e morta quindici mesi ì fa per un male incurabile, i Mentre la pratica con la riJ chiesta di aiuto economico dormiva in un cassetto o su una scrivania. La sconcertante vicenda e stata resa pubblica dalla figlia dì Maria Antonia Panzica. Daniela Virone. che aveva aperto la busta con la lettera indirizzata alla madre scomparsa. Al ricordo della mamma persa si e assommat o uno scatto di irritazione per una beffa, certamente involonta ria. ma che diventa la spia di una burocrazia lontana dai bisogni dei cittadini. Era stata proprio Daniela Virone. dipendente dell'amministrazione provinciale di Oristano, a sollecitare la concessione dell'assegno di accompagnamento. La madre era appena tornata in Sardegna da Messina, dove era vissuta a lungo. Fino a quando la figlia l'aveva convinta ad andare a vivere con lei. La donna era vedova, la malattia cominciava ad affacciarsi. -Vieni ad abitare con me ad Oristano, cosi potrò curarti-. -Penso che l'importo non avrebbe superato le 300 mila lire-, ha spiegato ieri, aggiungendo di aver fatto il passo dietro consiglio di medici e amici: -Quella somma è dovuta a tua madre-, le avevano detto, chiarendo che avrebbe solo in parte compensato le spese per l'assistenza. Il sanitario che aveva in cura l'anziana donna non aveva avuto difficolta a sottoscrivere un certificalo nel quale confermava la gravita della situazione: -La signora ha un tumore, in fase termina\ le-, spiegava. Invano Daniela Virone ave| va atteso a lungo una convo' razione da parte del medico provinciale. Non era servito a nulla neanche un timido sollecito, nell'ignoranza che una dichiarazione di aggravamento della malattia avrebbe potuto spalancare davanti alla pratica una corsia preferenziale. Dai burocrati era giunta solo una cortese e fredda risposta: -Ce un preciso numero di protocollo da aspettare-. Tutto qui. Ma il tumore è stato più rapido della burocrazia! e ha ucciso la donna il 12 gennaio dello scorso anno. Ma la macchina della previdenza pubblica ha proseguito a marciare, a passo di lumaca e con olimpico distacco. Nel rispetto dei numeri d'ordine. Cosi il postino ha bussato con quindici mesi di ritardo ad Oristano, in via Vivaldi 54. Aggiungendo al danno una beffa. Un caso unico? Non sembra proprio. Pare anzi che in provincia di Oristano l'attesa di un anno sia la regola per chi sollecita il riconoscimento di una validità o la concessione di un assegno di accompagnamento. Solo che non sempre si trova chi e disposto a denunciare un simile disservizio. Corrado Grandesso

Persone citate: Corrado Grandesso, Daniela Virone, Maria Antonia Panzi, Maria Antonia Panzica

Luoghi citati: Messina, Oristano, Sardegna