«Vietato sparlare di Reagan»

«Vietato sparlare di Reagan» Funzionari della Casa Bianca ammoniti dal presidente Bush «Vietato sparlare di Reagan» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Scandalo alla Casa Bianca. Adesso che non ha più potere, Ronald Reagan è oggetto di tali maldicenze da parte degli alti funzionari di Bush che un altro ex presidente. Richard Nixon nientemeno, e intervenuto in sua difesa. Nixon è stato cosi duro che Bush ha telefonato a Reagan per porgergli le scuse, e il suo capo di Gabinetto, John Sununu, ha indetto due riunioni minacciando di cacciare dalla Casa Bianca i maldicenti. Lo scandalo è venuto a conoscenza dei giornali, che dall'altro ieri vi hanno imbastito una polemica rovente sull'ingratitudine dei politici. Non a torto, essi osservano che i denigratori di Reagan — e lo stesso Bush — si trovano alla Casa Bianca solo grazie a lui. Perché le malelingue della Casa Bianca ce l'hanno con l'ex «grande comunicatore»? Per servilismo, secondo Owen ITJman del Philadel- phia Enquirer, il primo a denunciare lo scandalo. Abbassando quella di Reagan, essi pensano di elevare la statura di Bush e di crearsi meriti. Sembra che non passi giorno senza che i maldicenti paragonino sfavorevolmente l'ex presidente al nuovo. Bush arriva in ufficio alle sette? «A quest'ora il vecchio dormiva ancora-, ridacchiano. Bush discute con vigore alle riunioni di Gabinetto? -Reagan — si favoleggia — si appisolava o faceva disegnini-. Bush risponde disinvolto alle conferenze stampa? -Vi ricordate che fatica a preparare Reagan?-. Se le maldicenze si fossero fermate qui, Richard Nixon forse non sarebbe intervenuto. Ma hanno invaso il campo della politica vera e propria. Reagan, che non avrebbe capito nulla dell'Urss, si sarebbe lasciato sedurre dalla sirena Gorbaciov. Come faceva a governare, la. titante come era su tutte le I questioni di fondo, dal debito del Terzo Mondo alla droga? E quella antipatia per il lavoro, sette ore il lunedi e il martedì, cinque il mercoledì, sette il giovedì e il venerdì, sabato e domenica sempre via? Qualcuno avrebbe addirittura definito Reagan uomo -di modesta cultura e intelligenza-. Indignato, Nixon, che ha i suoi bravi informatori, ha scritto a John Sununu ricordandogli che senza Reagan ■anziché voi alla Casa Bianca ci sarebbero stati i democratici-. Nixon ha grande influenza su Bush, lo mandò come suo uomo in Cina, lo nominò segretario del partito, e gli apri la strada alla direzione della Cia. Leggendo la sua lettera, Bush sarebbe impallidito: riferiscono i mass media che ha subito risposto con deferenza a Nixon, assicurandogli che l'incidente era chiuso. Ha quindi telefonato a Reagan di persona, scusandosi «per la condotta indegna di qualche funzionario-, e affer¬ mando che la maggioranza •ha il massimo rispetto e uno splendido ricordo- di lui. Che cosa abbia detto Sununu alle riunioni alla Casa Bianca non si sa: il capo di Gabinetto è noto per sua brutalità e la sua spietatezza. Le chiacchiiere stanno diminuendo, ma Reagan ne avrebbe sofferto molto e la consorte Nancy sarebbe furente. -Avevo ragione — si sarebbe lamentata — quel George e quella Barbara non mi sono mai piaciuti-. Invece di placare le acque, il portavoce della Casa Bianca Fitzwater, solitamente imperturbabile, le ha agitate ancora di più accusando Ullman di disonestà, «ri sei inventato delle stupidaggini-, ha gridato si giornalista in una lite pubblica. Fitzwater è stato costretto a ritrattare: come ha osservato il Washington Post, -non è un segreto che certi aiutanti di Bush deridono Reagan». Ennio Carette

Luoghi citati: Cina, Nancy, Urss, Washington