Una provetta per l'agricoltura

Una provetta per l'agricoltura Tutti i grandi della chimica, dalla Bayer all'Ici, impegnati nelPagrogenetica Una provetta per l'agricoltura Create piante capaci di difendersi autonomamente dai parassiti - Geni come scudi chimici - Una proteina contro i bruchi - Nuove sementi LONDRA — Senza i progressi tecnologici in settori come la fertilizzazione e la agrochimica l'aumento della produzione agricola, che ha caratterizzato questo secolo, sarebbe stato impossibile. L'utilizzo di costanze chimiche per accelerare la crescita delle piante o per difenderle dagli insetti e dalle erbacce è spesso causa di danni all'ambiento, come la contaminazione dell'acqua e dei cibi. Cosi, si è intrapresa una battaglia per sostituire alcuni prodotti chimici con interventi sulla genetica della pianta. In questo modo le piante sarebbero indotte a crescere con determinate caratteristiche, per esempio producendo frutti più grossi e maturi o sviluppando difese contro insetti ed altri batteri. Invece di irrorare sulla pianta sostanze chimiche per farle crescere in un certo modo, -dobbiamo far si che la pianta si gestisca da sé» dice John Callaham, vicepresidente della Calgene in California. La Calgene è una delle giovani e piccole aziende americane che sviluppano metodi per il controllo del raccolto tramite la manipolazione genetica ed altri processi biologici. E questa e la strada che stanno percorrendo molti colossi del settore agro-chimico il cui fatturato si aggira sui 28 mila miliardi di lire l'anno. Fra questi ci sono la svizzera Ciba-Geigy, la tedesca Bayer, l'americana Du Pont e l'inglese Imperiai Chemicals Industries. Un'attività parallela c'è anche nel settore delle sementi (circa 18 mila miliardi di lire l'anno). Fino a poco tempo fa la produzione di sementi era frammentata e con scarso impiego di moderne tecnologie. Ma la possibilità di «programmare» la crescita delle piante con determinate caratteristiche ha rivoluzionato la produzione di sementi. Entro i prossimi dieci anni agli agricoltori verrà offerta una serie di sementi selezionate per piante che avranno già sviluppato difese contro i parassiti o altre caratteristiche. Questo ha indotto molte grandi industrie agrochimiche ad entrare nel mercato delle sementi spendendo centinaia di miliardi di lire nella ricerca e sviluppo. Fra le società coinvolte ci sono la lei, del gruppo anglo-olandese Shell, l'americana Monsanto, la svizzera Sandoz e la francese RhonePoulenc. Anche i tradizionali produttori di sementi, fra cui le americane Pioneer e Dekalb, hanno investito pesantemente nella ricerca biologica per migliorare le loro varietà. E a questa tendenza non sono rimaste indifferenti le grandi compagnie alimentari, come la svizzera Nestlè e le americane Cambell Soup, W. R. Grace e Kellog, che stanno esaminando la possibilità di sviluppare qualità particolari di cereali ed altre piante. C'è grande interesse per le conseguenze a lungo termine. Ma molti addetti delle industrie chimiche ed alimentari avvertono che i risultati non arriveranno prima del 2000. Ciò è in parte dovuto ai lunghi tempi di sviluppo e in parte alle difficoltà nel far cambiare abitudini agli agricoltori. Comunque, come sottolinea John Finney, direttore del settore ricerche alla lei, è praticamente impossibile trasferire nelle piante tutti i geni necessari per ottimizzare il raccolto. -Ci vorranno decine di anni prima che si possa smettere di usare prodotti chimici' dice Finney. I progetti di controllo biologico delle piante possono essere raggruppati nelle seguenti categorie: protezioni chimiche, sviluppo di autodifese contro gli insetti, piante selezionate, nuovi trattamenti anti-parassitari. Molti diserbanti, come il Roundup della Monsanto e il Paraquat della lei. non solo distruggono le erbacce, ma anche il raccolto che si vorrebbe proteggere. I nuovi «scudi- chimici prevedono l'inserimento dì un gene che resiste a specifici prodotti agro-chimici. I contadini potranno cosi irro¬ rare erbicidi, come il Roundup, senza conseguenze sul raccolto. Fra le società che studiano le protezioni chimiche ci sono la Monsanto, la Rhone-Poulenc, l'American Cyanamid e la Du Pont. Gli attacchi degli insetti e dei batteri sono in genere combattuti spruzzando insetticidi. Spesso la pianta è danneggiata non dall'insetto (a meno che non si cibi di quel vegetale) ma dai virus che si porta addosso. La Colgene è una delle molte aziende che studiano lo sviluppo di auto-difese, come l'introduzione nelle piante del cotone di segmenti di materiale biologico che le rende immuni dagli attacchi degli insetti. Un'altra piccola azienda americana che sta cercando di produrre cotone resistente agli insetti è la Agracetus, che pensa di iniziare gli esperimenti il prossimo anno. Una variante a questa idea è di introdurre un gene o un frammento biologico che rende la pianta resistente a virus che possono essere portati da insetti come gli afidi. Questo è un principio molto simile alla vaccinazione degli umani. Nelle piante selezionate si introdurranno geni che favoriranno la produzione di una specifica varietà di frutti in un determinato modo. La lei ha avuto un certo successo nel programmare la maturazione dei pomodori più adatta all'inscatolamento. Altre società si sono indirizzate allo sviluppo di nuovi metodi anti-parassitari. Ciò implica la produzione di pesticidi basati su frammenti biologici come sostanze chimiche sintetiche. Questi nuovi prodotti agirebbero erbicidi ed antiparassitari, ma dovrebbero essere più biode¬ gradabili e meno dannosi per l'ambiente di quelli attualmente impiegati. La lei è una delle numerose compagnie interessate all'impiego di processi di fermentazione per preparare nuove miscele basate su proteine che possono distruggere insetti ed erbacce. La Mycogen, un'azienda americana di bio-tecnologia, sta lavorando ad uno spray che contiene una proteina contro i bruchi. La proteina è avvolta in una minuscola cella di polimeri naturali. Questo materiale avvelena il bruco che morde le pareti della cella. E la parte rimasta si decompone in breve tempo. La Mycogen spera di sperimentare il prodotto il prossimo anno in collaborazione con la Shell. Un'altra tecnica consiste nel predisporre la pianta a combattere gli insetti con batteri ed altri organismi presenti in natura. L'obiettivo è di impiegarli contro determinate specie di parassiti. La Crop Genetics del Maryland ha iniettato in batteri naturali un gene di un altro batterio, il Bacillus thuringienis. Questo gene produce una tossina che uccide l'insetto che scava gallerie nel grano provocando la caduta della spiga. La Agricultural Genetics Company (Ago, una piccola società inglese di cui la Ciba Geigy ha una partecipazione, sta studiando l'impiego di piccoli vermi, detti nematodi, contro gli insetti. Usando i nematodi che distruggono determinati parassiti, come per esempio quelli della vite, e riproducendoli in grosse concentrazioni, la Agc spera di offrire agli agricoltori un metodo naturale contro gli insetti. Peter Marsh © FINANCIAL TIMES

Persone citate: Finney, John Callaham, John Finney, Kellog, Peter Marsh, Pont, Poulenc, Sandoz, W. R. Grace

Luoghi citati: California, Londra, Maryland