I giornalisti: siamo sconcertati

I giornalisti: siamo s I giornalisti: siamo s ROMA — Tirava un'aria malinconica ieri nella redazione de L'Espresso, dopo l'annuncio che il più influente settimanale italiano degli ultimi trent'anni era passato dal gruppo Caracciolo al gruppo Mondadori. -E' stata un'isola felice nel panorama editoriale', ha commentato il direttore Giovanni Valentini. "Questa vendita segna la fine di una stagione e c'è un po' di amarezza tra di noi-. Lo stato d'animo non era migliore tra i giornalisti di Repubblica, il quotidiano creato dal tandem Scalfari-Caracciolo che ha rivoluzionato la mappa dell'editoria in Italia. La Mondadori già controllava il 50 per cento della testata sin dalla sua fondazione 12 anni fa, ma la vendita definitiva al gruppo di De Benedetti segna anche in questo caso una svolta epocale. •Domani sarà in edicola l'ultimo numero della vecchia Repubblica», ha detto Maurizio Ricci, uno dei redattori che ha visto nascere il quotidiano, mentre usciva dall'assemblea dei giornalisti che ha proclamato uno sciopero di protesta martedì su mercoledì. «I primi anni il direttore ci diceva che eravamo una casa di contadini tra i grattacieli. Ora il contadino ha venduto e molti di noi sono sconcertati". All'assemblea, Scalfari ha spiegato che lui e Caracciolo hanno deciso di vendere perché hanno più di sessantanni, non hanno eredi immediati nel settore e il momento è propizio. Il gruppo L'Espresso-Repubblica ha ottenuto ottimi risultati economici negli ultimi anni, ma la tendenza ineluttabile verso la formazione di grossi gruppi multi-mediali li avrebbe convinti a vendere adesso e bene piuttosto clie tra qualche anno, da una posizione forse meno forte. A L'Espresso, il passaggio della testata nel gruppo di riviste della Mondadori, tra le quali Panorama, ha creato, oltre alla malinconia, anche una forte apprensione. I redattori si sono riuniti ieri in assemblea ed hanno proclamato uno sciopero di tre giorni, revocabile solo se otterranno chiare garanzie dagli editori per la salvaguardia di quella che Maurizio Valentini, del comitato di redazione, ha definito "la specificità de L'Espresso» rispetto agli altri settimanali del gruppo Mondadori. La preoccupazione principale riguarda la concorrenza con Panorama. Alcuni redattori temono che i nuovi editori vorranno alterare il profilo de L'Espresso per evitare che i due maggiori settimanali si calpestino i piedi. -E'possibile che vogliano fame una rivista più elitaria — dice un giornalista — e questo francamente ci preoccupa: non siamo venuti qui per lavorare in una testata tipo Astrolabio-. Altri sono invece dell'avviso che negli ultimi anni, specie negli ultimi due, la testata è riuscita a caratterizzarsi rispetto a Panorama per l'attenzione dedicata ai temi ambientali e alla giustizia, e soprattutto per la maggior incisività nel campo della politica. "Siamo già abbastanza diversi. Anche se abbiamo più o meno lo stesso target, non significa che uno dei due venderà di meno", ha detto il direttore Valentini. -Dicevano che la 164 avrebbe fatto concorrenza alla Thema quando la Fiat comprò l'Alfa Romeo. Invece si vendono bene tutt'e due. Speriamo succeda la stessa cosa con L'Espresso e Panorama». ! a. d. r.

Persone citate: Caracciolo, Giovanni Valentini, Maurizio Ricci, Maurizio Valentini, Scalfari, Valentini

Luoghi citati: Italia, Roma