Sulla caccia un referendum di polemiche di Francesco Santini

Sulla caccia un referendum di polemiche Al via la raccolta delle firme, dagli ambientalisti accuse a psi e pei Sulla caccia un referendum di polemiche ROMA — I referendum sulla caccia sono al via, partono le firme: tavoli e centri di raccolta nelle strade degli 8093 Comuni italiani. Notai, cancellieri, segretari, tutti mobilitati. Sono necessarie mezzo milione di firme: 90 giorni di tempo per avviare la grande macchina della 'democrazia diretta» e cancellare, dalla legislazione italiana, la normativa vigente. In campo, con i Verdi, i radicali e l'arcipelago ambientalista, due grandi partiti: i socialisti schierano Claudio Martelli, i comunisti, Giovanni Berlinguer. E ancora, tra le forze parlamentari, la Sinistra indipendente e Democrazia proletaria. Con le federazioni giovanili del pei, del psi e del partito liberale, una mirìade di associazioni ecologiste, dalle più intransigenti ed abolizioniste a quelle più moderate decise, come i grandi partiti, ad agitare lo spettro del referendum per sollecitare il Parla¬ mento ad una regolamentazione di respiro europeo. La data del 10 Aprile, per il via alle sottoscrizioni.è stata segnata dal rito stanco e scontato di una conferenza stampa. Ma le divisioni, subito, sono apparse profonde. Parte degli ambientalisti sono schierati su posizioni oltranziste, pronti ad accusare i partiti di aver aperto, con la corsa alla firma, la «caccia» al voto in vista delle consultazioni europee. Se !a Corte Costituzionale darà il -placet» alla consultazione popolare, due sono i quesiti che porteranno gli italiani alle urne. Il primo, di ben 118 righe dattiloscritte, propone, di trasformare la legge sulla caccia in norme di tutela della fauna considerata -bene indisponibile» dello otato. Il secondo quesito, più semplice e chiaro, contenuto in dieci righe, vuole impedire il libero accesso dei cacciatori nei fondi privati. Sul primo quesito le posizioni si dividono. Socialisti e comunisti appaiono più morbidi. Attestati, gli altri, su posizioni di intransigenza fino alla abolizione. Nuova la posizione dell'Arcicaccia. Aggrega vastissime schiere di comunisti che amano la doppietta. Osvaldo Veneziano, vicepresidente nazionale, esprime la sua -soddisfazione» per le tesi di Martelli e di Berlinguer. Dice Claudio Martelli: -Sarebbe saggio e prudente compiere ogni sforzo per definire una piattaforma da sottoporre al giudizio del Parlamento». Martelli insiste sulla tesi socialista di sospendere la caccia su tutto il territorio nazionale per alcuni anni. Il psi aveva proposto sessanta mesi, ma ora Martelli sostiene che il periodo di 'moratoria» può essere ridotto e rivisto. Giovanni Berlinguer, per 11 pei, sottolinea 11 profondo mutamento in atto nel no¬ stro paese sul tema ambientale. Raffronta il testo di legge del ministro dell'Ambiente Ruffolo, con quello del ministero dell'Agricoltura e dice: 'Chiedo al Governo di esprimersi, nella sua globalità, sui due disegni di legge: ho il sospetto che una volta ancora si voglia soltanto porre in atto un meccanismo per far saltare il referendum». Francesco Mazzatesta, segretario generale della Lipu, ha la responsabilità del comitato di coordinamento per il referendum. Mazzatesta ripete che questo è il terzo referendum sul tema della caccia. Bocciati in passato dalla Corte Costituzionale, il confronto vede oggi schierati i grandi partiti. Dice il segretario della Lipu: 'Fino a ieri i veri nemici della modifica alla legge non sono stati i cacciatori, ma la lobby parlamentare legata agli interessi dell'attività venatoria e, a livello locale, le realtà che contornano gli assessorati». A introdurre il tema referendario, con gentilezza e grande disponibilità, il giornalista Mario Pastore, da cinque anni presidente nazionale della Lipu. Dice Pastore : -Chiediamo a tutti di spiegare, con esattezza, che cosa vogliono le forze referendarie e premere affinché, come ho già scritto, la Corte costituzionale non compia nuove -stragi» dopo la raccoltadelle firme. In passato è stata una vergogna, speriamo che non si ripeta. Ricordate che questo non è un referendum contro la caccia ma sull'attività venatoria. Non bisogna sparare ai piccoli uccelli, va limitato il tiro contro i migratori». Precisa Anna Maria Procacci dei Verdi: -Dobbiamo dare voce a chi non ha voce». E Adele Faccio aggiunge: -Vogliamo il diritto alla vita per tutti gli animali, dalla pulce all'elefante». Francesco Santini

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