Un corto circuito incendiò Mike

Un corto circuito incendiò Mike Prime rivelazioni da Mosca: morto anche il capitano del sottomarino Un corto circuito incendiò Mike MOSCA — Stando ai primi accertamenti, e stato un corto circui'.o a provocare l'incendio sul sottomarino sovietico affondato venerdì al largo deile coste norvegesi. Lo rende noto il quotidiano governativo I^vestia citando 1 primi risultati dell'inchiesta ancora in corso presso il comando della Flotta Settentrionale, a Murmansk Le Izi:estia riportano inoltre alcune dichiarazioni del minisi ro della Difesa Dimitri Yazov, secondo il quale l'equipaggio, dopo aver lottato contro le fiamme per due o tre ore, udì alcune esplosioni •forse connesse a dispositivi speciali-, che potrebbero avere aperto falle nello scafo. Gli investigatori sono comunque venuti in possesso del giornale di bordo che contribuirà all'accertamento dei fatti, aggiunge il giornale. Secondo la ricostruzione, quaranta marinai sono colati a picco con il sottomarino, mentre altri due che erano stati tratti in salvo sono morti successivamente, forse a causa della lunga permanenza in acque gelide. Le squadre di soccorso hanno finora recuperato soltanto 19 corpi. Le vittime sarebbero quindi 42. Alcuni dei sopravvissuti, interrogati per alcuni minuti dagli inquirenti, versano in gravi condizioni. Il portavoce del ministero degli Esteri sovietico, Ghennadi Gherasimov, ha ribadito che non vi è alcun pericolo di contaminazione, ma non ha potuto dire nulla sulle possibilità di recuperare il sottomarino. "Ancora non è stala presa alcuna decisione, ma si tratta di acque molto profonde" ha affermato. Si e inoltre appreso che tra i 42 marinai sovietici periti ce anche il comandante Evanin, responsabile dell'unità. Lo conferma la Tass, aggiungendo che -quando divampo l'incendio, il comandante comunico l'incidente al quartiergenerale della Flotta Settentrionale che inviò imme- alatamente in soccorso la nave Karabakh. L'unita navale più prossima al luogo del disatro era la Alexei Kholobystov e fu quest'ultima a raccogliere le scialuppe con i superstiti, congelati ma ancora vivi. Dopo le prime cure a bordo, vennero trasferiti su una unità militare che li trasporlo in ospedale'. Secondo il parere espresso dalla commissione istituita dal governo per accertare le cause della tragedia, l'equipaggio del sottomarino si è comportato con coraggio ed efficienza. I marinai fecero tutto il possibile per mantenere a galla sino all'ultimo il sommergibile. "Riuscirono a spegnere il reattore ed a garantire la completa sicurezza in termini di radioattività una volta resasi inevitabile la tragica conclusione del sinistro', continua la Tass. Avendo a bordo due missili con testate atomiche, come rivela l'inviato della Tass da Murmansk, il «Mike» affondato potrebbe causare un fall-out radioattivo. Per scongiurare il pericolo di radiazioni, il motore a propulsione nucleare del sommergibile è stato spento ed il gruppo di alimentazione totalmente disattivato. Da Copenhagen, Greenpeace afferma tuttavia che il siste ma di raffreddamento a so dio dei reattori potrebbe splodere entrando in contat to con l'acqua.

Persone citate: Dimitri Yazov, Gherasimov, Mike Mosca

Luoghi citati: Copenhagen, Mosca, Murmansk