Sachorov torna in lizza

Sacharov torna in lizza Il fisico ripescato tra i candidati al nuovo Parlamento Sacharov torna in lizza L'Accademia delle Scienze deve designare ancora 12 deputati • Un trionfo dei riformisti nel voto di domenica in 64 collegi - Tra gli eletti anche lo storico Medvedev NOSTRO SERVIZIO MOSCA — Andrej Sacharov ha vinto la sfida lanciata all'Accademia delle Scienze. Il suo nome è rientrato nella nuova lista di candidati .votata ieri dal Presidium dell'Accademia, per l'elezione dei dodici posti rimasti vacanti dopo il turno elettorale del mese scorso. Il lungo braccio di ferro che ha opposto il fisico Premio Nobel per la pace all'assemblea degli scienziati sovietici ha dato ragione alla sua costanza, alla fiducia dimostrata nei confronti degli accademici più sensibili agli apoelli democratici. Il voto di metà marzo era terminato infatti con l'elezione di soli otto deputati sui venti a cui l'Accademia aveva diritto, una manovra concertata dall'assemblea generale proprio per permettere a Sacharov e ad altri esclusi illustri di rientrare in lista. Ora l'elenco dei nuovi candidati prevede una rosa di 28 nomi, tra i quali sono stati ripescati molti grandi esclusi nella prima tornata elettorale. C'è il direttore dell'Istituto degli studi spaziali, Roald Sagdieiev, il direttore dell'Istituto Usa-Canada e consigliere di Gorbaciov, Gheorghi Arbatov, il noto economista Nikolaj Shmiliov, il sociologo Juri Kariakin e l'economista Shatalin. Ma non è ancora esclusa la partecipazione di altre personalità di spicco che si trovano ancora in lista d'attesa, dato che le anticipazioni trapelate ieri sera sono giunte piuttosto incomplete; dunque per altri riformisti come la sociologa Tatjana Zaslavskaja. L'elezione definitiva dei deputati si svolgerà nel corso di tre giorni, dal 19 al 21 aprile, alla fine dei quali verranno nominati direttamente i dodici pretendenti al Congresso del popolo. Una procedura elettorale a singhiozzo che ha permesso tuttavia di riparare ad alcune ingiustizie operate durante il primo turno sia tra i candidati delle as¬ sociazioni pubbliche, sia tra quelli sottoposti al suffragio universale. Domenica si è tornati alle urne in 64 collegi elettorali In tutta l'Urss, e i primi risultati segnalano una netta vittoria di quei candidati più impegnati sul fronte delle riforme democratiche. Lo storico Roy Medvedev, considerato fino a poco più di un anno fa come un pericoloso antisovietico, siederà tra i deputati del Congresso del popolo, il nuovo organo parlamentare che eleggerà a sua volta il Soviet Supremo, la massima autorità statale del Paese. Al suo fianco si troverà il leader del Fronte popolare di Mosca, lo storico Sergheij Stankevich, anche lui tacciato poco tempo addietro di essere una spia e un sionista; la sua nomina è passata in uno dei sei collegi di Mosca dove al primo turno nessuno dei candidati era riuscito a raccogliere più del 50 per cento delle preferenze. Anche il giornalista Juri Chernichenko, noto commentatore televisivo e giornalista del settimanale di punta Ogoniok, è riuscito a superare la prova d'appello elettorale, dopo la sconfitta subita il 26 marzo. A Leningrado, dopo la dura lezione inflitta all'apparato del partito, cinque rappresentanti del gruppo «Comitato elezioni '89», di orientamento progressista, hanno avuto la meglio su un totale di sei collegi, come a dire in quasi tutti i di stretti dove si è dovuto tornare alle urne. Ma l'entusiasmo popolare della prima tornata elettorale sembra essersi già affievolito, malgrado gli sforzi dei gruppi d'appoggio dei candidati che negli ultimi giorni hanno tentato di vivacizzare l'interesse degli elettori. L'affluenza alle urne domenica scorsa ha raggiunto appena il 67 per cento, una cifra molto bassa se messa a confronto con quasi il 90 per cento sfiorato il 26 marzo. Paola Delle Fratte

Luoghi citati: Canada, Leningrado, Mosca, Urss